Militari italiani all’estero, i saluti delle autorità

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Militari italiani

I rappresentanti delle Istituzioni italiane omaggiano le forze armate nazionali. Le parole del presidente della Repubblica, del premier, del ministro della Difesa e del capo di Stato maggiore

Come ogni anno il periodo precedente al Natale è il momento in cui i rappresentanti delle Istituzioni italiane omaggiano le forze armate nazionali impegnate con operazioni di peace-keeping in ogni parte del Mondo. Militari italiani lontani dalle proprie famiglie per spirito di pace e di servizio.

 

Le parole del presidente della Repubblica

Aveva cominciato l’altroieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dal Comando Operativo di vertice Interforze (COVI), rivolgendo i tradizionali auguri per le prossime festività ai militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali. Il capo dello Stato si è collegato in videoconferenza con i militari italiani impegnati in Iraq, Libano, Palestina, Somalia, Gibuti, Niger, Egitto, Libia, Mediterraneo, Kosovo, Lettonia, Polonia, Albania, Bulgaria, Ungheria, Istrana (Tv), Afragola (Na). Presenti al collegamento, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, l’Amm. Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato maggiore della difesa, i vertici delle forze armate e altre autorità militari.

Militari italiani«Passare Natale e Capodanno lontano da casa è sempre un sacrificio ma vi ringrazio per quello che fate e per come lo fate», ha dichiarato Sergio Mattarella. «Quello della professionalità e del senso di umanità è un dato caratteristico che ci fa apprezzare nella comunità internazionale», sottolinea il capo dello Stato. Parlando in particolare con il contingente militare nella missione Unifil nel sud del Libano, il presidente ha specificato che «rientra nei nostri obiettivo contribuire ad attenuare le tensioni».

Quelle del premier

«Sono qui per portarvi il grazie dell’Italia intera, del Governo italiano, e quello che è il mio grazie personale». Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, lo dice in un messaggio rivolto ai contingenti militari italiani impegnati in teatri all’estero. «Sono qui per augurare a noi, a voi e all’Italia intera un 2024 che sia soprattutto un anno di orgoglio per la nostra Nazione. Avrei dovuto essere in Libano per portare gli auguri del Governo e dell’Italia al contingente Unifil in un momento particolarmente delicato, ma l’influenza ha avuto la meglio in questa difficile settimana», racconta il premier. «Mi dispiace ma lo considero un viaggio solamente rimandato».

Meloni, rivolta ai militari impegnati in missioni all’estero, cita i loro «sacrifici che celebrano un’altra famiglia, quella che Giuseppe Mazzini definiva la famiglia del cuore, cioè la Patria». Dunque oggi «è giusto che sia da voi per dire grazie, che l’Italia è consapevole dei sacrifici che avete fatto e state facendo» e «consapevole del fatto che rappresentiate il suo volto migliore. Non sono scelte che si fanno per interesse personale o per sé stessi, i sacrifici che portate avanti e di cui vi fate carico non hanno un compenso adeguato, ma sono scelte che si fanno perchè c’è qualcosa di più importante, perchè ce lo chiede la nostra coscienza».

Il ministro della Difesa

«Siete il volto dell’Italia, l’espressione migliore dei valori democratici, di libertà, di rispetto del diritto internazionale umanitario e dello stato di diritto. Di questo, del vostro impegno e del vostro essere prima che sembrare, vi sono grato, vi siamo tutti grati. Come lo siamo ai vostri cari, che spesso pagano il prezzo del vostro servizio», ha dichiarato il responsabile della Difesa accompagnando il presidente della Repubblica Mattarella al Comando Operativo di vertice Interforze.

«Noi italiani siamo diversi, e succede anche a Gaza, in Iraq, in Afghanistan. Non ci sentiamo superiori, rispettiamo», ha commentato oggi Guido Crosetto, recatosi a Malbork in Polonia dove ha portato il saluto al contingente e dopo esser stato stamattina su Nave Marceglia. Prima di incontrare i militari schierati nell’hangar il ministro della Difesa ha scambiato doni e saluti con il Comandante del centro operazioni aeree della Polonia Ireneusz Starzynski. «Garantiamo azione di Difesa e deterrenza che per questi Paesi in questo momento sono più importanti di quel che pensiamo. Sono spaventati dopo quanto accaduto in Ucraina. Non saranno mai sole queste Nazioni».

Il capo di Stato maggiore

Si è conclusa oggi la visita dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, al contingente di Nave Vulcano della Marina Militare ormeggiata al porto di Al – Arish in Egitto dal 3 dicembre scorso, per portare assistenza sanitaria ai feriti civili del conflitto Israele-Hamas. L’ammiraglio ha dapprima visitato l’ospedale con capacità Role 2 dove si è intrattenuto con i pazienti, in particolare modo con la mamma palestinese della neonata Italia Ilin: «Grazie per questo dono, la nascita della piccola Ilin è un messaggio di speranza». Successivamente, rivolgendosi all’equipaggio della nave e al personale sanitario, ha espresso «gratitudine per quanto state facendo» aggiungendo che «anche se ci fosse un solo paziente varrebbe comunque la pena lo sforzo che la Difesa sta facendo, i sacrifici che voi state facendo lontani dai vostri affetti, in questo periodo di festività natalizie. Sono orgoglioso di voi come vostro comandante e come cittadino italiano».

Circa 40 tra personale specialistico sanitario delle forze armate, medici della Fondazione Rava e colleghi di Egitto, Quatar e Yemen, operano senza sosta per garantire cure mediche, anche interventi chirurgici complessi, accompagnate sempre da una concomitante azione di decompressione psicologica per cercare di aiutare il paziente, soprattutto i più giovani, a superare il trauma della guerra e, purtroppo, in molti casi, anche quello derivante da menomazioni fisiche permanenti.

 

Ginevra Larosa

Foto © Onu Italia, Alliance Health, Mantovauno

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