Il Parlamento francese ha modificato le regole in materia di immigrazione con l’approvazione definitiva del disegno di legge
Sono stati 112.000, a fronte dei 40.000 del 2022, i migranti sbarcati a Lampedusa nel 2023, con un aumento di quasi il 200%. Il dato emerge dal bilancio tracciato dal questore di Agrigento Tommaso Palumbo che ha parlato di «impegno estremamente rilevante per la Questura e dell’intero Dipartimento. L’enorme afflusso di migranti è stato oggetto di massima attenzione da parte dell’ufficio investigativo. La Squadra Mobile, fra Lampedusa e Agrigento ha fatto 7 decreti di fermo di indiziato di delitto per nigeriani, gambiani, sudanesi e bengalesi responsabili di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, associazione per delinquere finalizzata alla tortura, sequestro di persona a scopo di estorsione. Un altro importante risultato investigativo sono stati i 9 fermi a carico di altrettanti migranti per pirateria marittima. Innumerevoli poi gli arresti in flagranza di reato di quanti sono tornati sul territorio nazionale in violazione agli ordini di espulsione e respingimento».
Le imbarcazioni
Per smaltire le barche la Dogana dà in appalto la rottamazione e lo smaltimento a ditte che prelevano le imbarcazioni, piccole o grandi, per trasferirle in Sicilia, dove vengono rottamate e poi smaltite nelle discariche per rifiuti speciali. Mentre ora un progetto prevede di realizzare un’area di rottamazione direttamente a Lampedusa, dove però non ci sono discariche per lo smaltimento di rifiuti speciali. Le imbarcazioni, quindi, verranno spostate in una nuova area di prossima realizzazione, per poi essere comunque ritrasportate al molo e imbarcate per essere smaltite in Sicilia.
Attualmente tutte le imbarcazioni, piccole o grandi, vengono trasportate subito via mare. Mentre il nuovo programma, per cui il comune ha già appaltato i lavori, trasformerà l’area dell’ex base militare Loran nella zona di Capo Ponente, in un sito per la rottamazione di queste barche. Ma non tutte potranno arrivarci: quelle di grande dimensioni non potranno attraversare l’unica via di collegamento dal molo Favaloro all’ex base di militare.
In Francia
Il Parlamento francese ha modificato le regole in materia di immigrazione con l’approvazione definitiva lo scorso 19 dicembre del disegno di legge “Pour contrôler l’immigration, améliorer l’intégration”, anche nota come “Loi Darmanin”, dal nome del suo principale promotore. Diversi punti hanno però sollevato perplessità anche al proprio interno, in particolare quelli relativi alle quote migratorie e alle condizioni che permettono il ricongiungimento familiare. Sotto esame anche la condotta della Commissione mista paritaria per un possibile vizio procedurale. Se uno o più articoli verranno giudicati incostituzionali, il disegno di legge tornerà all’esame delle Camere. Altrimenti verrà promulgato, sancendo una stretta alle attuali politiche migratorie francesi.
I punti principali
Restrizione dei benefici
La legge introduce una distinzione tra stranieri che si trovano “in situazione di lavoro” e quelli che non lo sono, con ricadute sulla possibilità di chiedere contributi sociali. Ad esempio, gli immigrati che non lavorano dovranno attendere 5 anni prima di avere diritto agli assegni familiari, mentre scende a 30 mesi per i lavoratori. Per l’aiuto principale all’abitazione, noto come APL, il requisito di residenza è fissato a cinque anni per gli stranieri non occupati e a tre mesi per gli altri. Le restrizioni non si applicano agli studenti stranieri, ai rifugiati o ai titolari di permessi di soggiorno.
Regolarizzazione delle persone prive di documenti
La legge dà ai prefetti (funzionari statali locali con ampi poteri amministrativi) la discrezionalità di regolarizzare i lavoratori privi di documenti che svolgono professioni con grande richiesta di manodopera. Potrà essere rilasciato un permesso di soggiorno di un anno, a condizione che il richiedente risieda in Francia da almeno tre anni e abbia esercitato un’attività retribuita per almeno 12 degli ultimi 24 mesi. I lavoratori privi di documenti potranno richiedere questo permesso di soggiorno senza l’approvazione del datore di lavoro. Si tratta di un esperimento che si concluderà alla fine del 2026.
Quote migratorie
La legge ha introdotto il concetto di quota massima di stranieri ammessi nel Paese, la cui entità sarà fissata dal Parlamento. Il provvedimento riguarda i prossimi tre anni, e non riguarderà i richiedenti asilo.
Revoca della cittadinanza
Sarà possibile privare della cittadinanza francese chi ne possiede una seconda in caso di condanna per omicidio intenzionale contro qualsiasi persona in una “posizione di pubblica autorità”, come agenti di polizia, giudici militari e funzionari amministrativi.
Jus Soli
Limitato il diritto di ottenere la cittadinanza francese per nascita sul territorio. Alle persone nate in Francia da genitori stranieri non sarà più concessa automaticamente la nazionalità francese al raggiungimento della maggiore età: dovranno invece farne richiesta tra i 16 e i 18 anni. La richiesta non sarà possibile in caso di precedente condanna.
Soggiorno irregolare
La legge ripristina il “reato di soggiorno illegale” abolito nel 2012. La misura è punibile con una multa, ma non con la reclusione.
Centri di detenzione amministrativa
La legge prevede il divieto di condurre minori stranieri nei centri di detenzione amministrativa, ossia i luoghi dove sono trattenuti gli stranieri in attesa di espulsione.
Ricongiungimento familiare
Le condizioni per il ricongiungimento familiare sono diventate più stringenti. I richiedenti dovranno ora risiedere in Francia per 24 mesi (rispetto ai 18 precedenti). Inoltre essere in grado di dimostrare di disporre di risorse e di un’assicurazione sanitaria “stabili, regolari e sufficienti”. Il loro coniuge deve inoltre avere almeno 21 anni (e non più 18) .
Deposito studentesco
Salvo alcune eccezioni, gli studenti stranieri dovranno versare una cauzione al momento della richiesta del permesso di soggiorno per studio, a copertura delle eventuali “spese di trasloco”.
Assistenza sanitaria
La legge prevede un cambiamento della procedura per il permesso di soggiorno per “cittadino straniero malato”. Salvo poche eccezioni, concesso solo se non esiste un “trattamento adeguato” nel Paese di origine. Esclusa anche la copertura dell’assicurazione sanitaria pubblica se il richiedente dispone di risorse sufficienti.
Ginevra Larosa
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