Conferenza Meloni, parole ricorrenti “equilibrio” e “responsabilità”

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Tanti i temi affrontati e diverse polemiche per questa conferenza di “fine anno”, ribattezzata ironicamente dalla stessa premier, di “inizio anno”

 

Il 4 gennaio si è svolta la conferenza stampa di fine anno della premier Meloni, ribattezzata ironicamente anche da lei stessa, conferenza di inizio anno a motivo dei due rinvii per ragioni di salute.

Dell’incontro se ne è ormai scritto tanto su ogni mezzo di informazione. Vorrei qui focalizzare l’attenzione su quelle che mi sono sembrate due parole chiave sottese alle posizioni espresse dalla premier: equilibrio e responsabilità.

La protesta della Fnsi

Si può cominciare proprio con la spiegazione che il primo ministro ha voluto dare relativamente al parere favorevole espresso dal Governo alla “legge bavaglio”, la cui responsabilità è comunque parlamentare.

conferenzaInfatti il tradizionale appuntamento, organizzato dall’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione della stampa parlamentare, quest’anno è stato caratterizzato dall’assenza della Federazione nazionale della stampa (Fnsi) che per la prima volta ha deciso di disertare la conferenza in segno di protesta contro la suddetta legge.

Entrando nel merito della disposizione la premier ha evidenziato che si tratta di una norma di equilibrio tra il diritto del giornalista a conoscere ordinanze di custodia cautelare e a informarne il cittadino insieme al diritto di chi non è ancora condannato. Anche questi ha facoltà di difendersi dalla possibilità che siano pubblicati particolari che possono non essere rilevanti e che ledono la sua onorabilità.

Intelligenza artificiale: le preoccupazioni espresse dalla premier

Responsabilità ed equilibrio sembrano riguardare anche il tema dell’intelligenza artificiale (AI dall’acronimo inglese Artificial Intelligence) sul quale la premier si è soffermata. Tra le priorità della presidenza al G7 il Governo porterà il tema dell’AI: la Meloni ha espresso preoccupazione per l’impatto pesante a vari livelli, in particolare per quanto riguarda il mercato del lavoro.

Fino ad oggi il progresso ha lavorato per ottimizzare le competenze umane sostituendo prevalentemente l’attività fisica, consentendo alle persone di concentrarsi sui lavori più profilati. Oggi con l’intelligenza artificiale è l’intelletto che rischia di essere sostituito.

Nel lavoro saranno sempre meno le persone necessarie. C’è responsabilmente da chiedersi, data la velocità con la quale si muove il progresso rispetto ai tempi della decisione politica, se si è ancora in tempo per evitarne l’impatto devastante.

Il tema dell’Europa

Tante le domande dei giornalisti per un anno che si profila complesso con le elezioni europee da un lato e la presidenza italiana del G7.conferenza Pesa la mancata ratifica del Mes, strumento definito obsoleto a fronte di un’Unione europea in cui non c’è un superiore interesse comune, ma Nazioni che valutano i propri, cercando una sintesi con quelli degli altri.

Relativamente all’Ue il lavoro che il Governo sta facendo e per avere domani una Commissione e quindi una politica europea che sappia essere più forte quando deve farsi sentire negli scenari di crisi, più determinata nel perseguimento della sua agenda e in una sua sovranità strategica per non consegnarsi a nuove e pericolose dipendenze. Più efficace nel contrasto all’immigrazione illegale e nella difesa dei propri confini esterni. Più capace di armonizzare il tema della transizione della sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale.

Il tema delle riforme istituzionali

Interessante anche il tema delle riforme istituzionali, considerate dalla Meloni un regalo da lasciare all’Italia per consentire ai cittadini di eleggere direttamente il presidente del Consiglio, scegliendo da chi farsi governare. E consentire a chi è stato scelto di farlo per cinque anni, potendo così attuare la sua strategia e tornare dopo cinque anni al cospetto degli italiani e rispondere responsabilmente del lavoro svolto. Il referendum riguarda il futuro, mantenendo intatto il ruolo del presidente della Repubblica, figura di assoluta garanzia. Questo creerebbe equilibrio e rafforzerebbe la stabilità dei Governi.

Qualche polemica

Non sono mancate domande polemiche sul presunto familismo, sulla paventata deriva autarchica per la prevista nomina di quattro giudici della Corte costituzionale. Poi il caso del parlamentare Pozzolo, e ancora le intercettazioni relativi agli appalti dell’Anas, l’idea di vera democrazia per la quale la maggioranza che va al potere, scelta con libere elezioni dagli italiani, sia essa di destra che di sinistra, esercita il suo mandato con le stesse prerogative previste dalla Costituzione e dai regolamenti.conferenza C’è stata polemica anche sull’invito di Elon Musk ad Atreju, manifestazione politica giovanile della destra, che da 25 anni si svolge, ospitando “chi ha qualcosa da dire”. Come conciliare la posizione della premier sulla maternità surrogata e il riconoscimento dato a uno dei padri dell’intelligenza artificiale e quindi del progresso tecnologico? Proprio rifacendosi alla responsabilità e all’equilibrio la premier ha evidenziato come lo stesso Mask abbia chiesto una moratoria nell’uso dell’AI.

Il tema della maternità

E rimane rigida comunque sulla posizione relativa alla maternità surrogata da prevedere come reato perseguibile: non si può parlare di progresso né di difesa della vita umana, quando si paga una donna povera per mettere al Mondo un figlio che poi viene venduto.

Proprio parlando della maternità, si è sollevata la polemica per la frase di una senatrice di FdI «la prima aspirazione delle ragazze deve essere diventare madre» (Lavinia Mennuni, nella foto a destra, ndr). La Meloni ha sottolineato innanzitutto che “aspirazione” non è la parola giusta. Si tratta piuttosto di traguardi: quello della maternità non deve togliere l’opportunità di altri. La maternità e la natalità non sono nemiche delle donne; la possibilità e l’opportunità che siano raggiunti insieme lo dimostrano esempi come Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea e madre di sette figli o la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola che ne ha quattro.

Come capo del Governo quello che lei intende fare è costruire gli strumenti per favorire le donne di fare scelte libere. L’intervento governativo si è concentrato in questo ambito nel rapporto tra maternità e mercato del lavoro, concentrandosi prevalentemente sulle madri lavoratrici perché possano trovare equilibrio nelle loro scelte. Di qui il tema dell’estensione del congedo parentale per entrambi i genitori, quello  della decontribuzione per le mamme lavoratrici che hanno più di due figli, il tema dell’asilo per il secondo figlio, l’aumento dei benefits se si è una dipendente con figli.

Tema dell’Africa e il Piano Mattei

 

La parola più adatta a proposito dei migranti e del Piano Mattei è responsabilità. Il capo del Governo si è detta soddisfatta del patto di emigrazione e asilo considerato migliore dei precedenti poiché si tratta di un meccanismo serio che interpella anche gli altri Paesi, non limitandosi ad una semplice politica di redistribuzione.

Il problema non si può risolvere solo pensando a come gestire i migranti una volta che arrivano in Europa perché mai si troverà una soluzione che metta tutti d’accordo, ma richiede un lavoro responsabile. Infatti un altro focus fondamentale della presidenza italiana del G7 sarà proprio l’Africa. È questo un continente ricchissimo di materie prime critiche e l’approccio paternalistico e predatorio anche da parte europea non aiuta nel dibattito nella cooperazione con i Paesi africani.

Secondo la premier non si tratta di fare la carità ma di costruire rapporti di cooperazione seri, da pari a pari non predatori. In Africa va responsabilmente difeso il diritto a non dovere emigrare prima di quello a poter emigrare e questo va fatto sia con investimenti che con una strategia.

Il Piano Mattei

La Meloni auspica che il piano Mattei possa diventare modello per altri Paesi europei e occidentali per un lavoro serio e non in ordine sparso come è avvenuto finora.

Il lavoro non si occupa solo di energia ma sicuramente la strategia deve mettere insieme l’interesse africano come potenziale produttore e l’Europa che ha un problema di approvvigionamento energetico. Gli investimenti che portano lavoro e sviluppo risolvono anche parte dei problemi del continente europeo. Il piano affronta anche il tema dell’acqua nel quale l’Italia può portare il suo valore aggiunto.

In passato le iniziative sono state tante ma si sono disperse in piccoli progetti; attraverso il lavoro di Mattei invece si vogliono scegliere delle priorità, immaginare dei primi Paesi partner con i quali mettere a punto questi progetti e utilizzare la stesura del piano per moltiplicare queste iniziative con l’aiuto sia di investitori privati che di altri Paesi che vogliono contribuire a una strategia comune.

Migranti e Piano Mattei

Riflessi positivi del Piano si ripercuotono anche sulla problematica della migrazione: lavorare in Africa, dando al Continente possibilità di sviluppo, soluzioni strutturali di lungo periodo, fermare le partenze valutando di aprire in loco hotspot per capire chi ha diritto e chi non di arrivare in Europa, lavorare parallelamente sulla migrazione legale. Queste le linee principali dell’elaborato che ha portato l’Italia ad avere un approccio serio sul tema della migrazione anche a livello europeo.

Le priorità indicate dalla premier in relazione all’Africa sono dunque: combattere i trafficanti, fermare la migrazione illegale, difendere il diritto a non dover emigrare e lavorare sulla migrazione legale.

Il momento più oscuro e quello più luminoso dell’anno di Governo

Concludiamo con la domanda su quale sia stato il momento più difficile e quello più entusiasmante dell’anno lasciato alle spalle.

Come il più drammatico ha indicato il naufragio di Cutro con le sue 94 vittime, di cui è stata accusata. Quello più entusiasmante è costituito da tutti momenti in cui riesce a stare in mezzo alla gente. In mezzo al popolo si respira un’aria diversa da quella che si vive nel palazzo. È importante per lei avere un riscontro di quello che sta facendo, un consenso dei cittadini per i quali opera.

 

 

Veronica Tulli

Foto © Eurocomunicazione, Vanity Fair, Il Difforme, Aspenia Online, La Gazzetta del Mezzogiorno

Video © Eurocomunicazione

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Appassionata della vita mi sono dedicata negli anni ai temi della crescita personale, della salute e della sostenibilità, donandomi ai miei cinque figli. Giornalista pubblicista, laureata in Giurisprudenza e in Scienze Religiose, non ho mai tralasciato la mia predilezione per la letteratura, l’inglese e lo spagnolo. E scrivo di tutto ciò per chi, preso da mille incombenze, non ci si può dedicare.

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