Pesaro Capitale della Cultura 2024, cinema e teatro

0
352
Pesaro

Quattro conferenze per mettere a confronto due temi che hanno storie e vissuti diversi ma con tante sfaccettature in comune

Ciak in scena! è il titolo di quattro conferenze sul rapporto cinema e teatro inserite nella programmazione di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024, che si terranno nella sala rossa del Comune. L’evento culturale è curato dal regista e sceneggiatore Federico Ciceroni e dall’autore e critico cinematografico Paolo Montanari con il patrocinio del Comune di Pesaro, il sostegno della Società operaia di mutuo soccorso, l’unione nazionale cavalieri d’italiano sez di Pesaro, il Cif comitato comunale, il Museo della Marineria W.Patrignani e radio talpa media partner.

 

Nell’incontro introduttivo del 12 gennaio Federico Ciceroni parlando della nascita del cinema evidenzierà quali sono gli elementi in comune con il teatro, ma anche le loro differenze. I primi film furono realizzati ad esempio dalla Edison, erano di fatto spettacoli teatrali ripresi con la cinepresa. Solo con il tempo il cinema ha trovato un linguaggio proprio. Ma il legame con il teatro è continuato anche negli anni successivi. Fin dal Medioevo al teatro si accusa di falsità, finzione, che agli occhi della chiesa rappresentava il male. Questo non è accaduto al cinema e agli attori.

Nel tempo l’attore rimane costantemente mentre nel teatro si aggiungono i guanti, gli istrioni. Il recitare tutte le sere per sant’Agostino, Tertulliano crea sospetto di falsità. Di contro il mezzo cinematografico è percepito come uno strumento più nuovo e cambiamenti dei tempi e delle concezioni morali. L’attore cinematografico è considerato colui che recita in un luogo lontano. L’attore teatrale non torna alla vita normale, ma si sdoppia in un altra persona. Il cinema è uguale per tutti e ci rassicura. Il teatro ci fa vivere una esperienza unica ogni sera. Vi sono delle affinità fra cinema e teatro legate all’aspetto  dinamico. Nel cinema di Melies o nell’espressionismo tedesco di Murnau, troviamo il teatro. E vi sono stati registi come Bellocchio, Olmi, Martone che si sono rivolti all’esperienza teatrale e Ingmar Bergman che nel film “Vanità e affanni” riprende il monologo di Macbeth.

Kenneth Branagh. Shakespeare al cinema

Nel secondo incontro del 17 gennaio ore 17 verrà presentato un regista irlandese, Keneth Branagh, proveniente dalle scuole teatrali irlandesi e inglesi. Divenuto l’allievo di Laurence Olivier e della scuola di teatro inglese con uno sguardo fisso sull’attore e che troverà sviluppo anche nel cinema anglosassone. Il passaggio al cinema per Branagh avviene nel 1989 con “Enrico V” di Shakespeare e poi nel 1996 con “Hamlet”. Nel 2016 fa parte come attore al film “Macbeth”, in seguito in “Racconti d’inverno” e “Romeo e Giulietta”. Nel suo ultimo periodo Branagh ha continuato a lavorare su Shakespeare, ma un regista inglese innovativo Christopher Nolan lo ha voluto in due film diversi fra loro e in “Tenet” ha interpretato il ruolo del cattivo.

Polanski e Hitchcock, due geni ribelli in una stanza

Il 24 gennaio ore 17 verranno messi a confronto due geni. Hitchcock, cinico regista che si orienta alla percezione del rapporto di coppia e al film dei suoi prodigiosi fuori campo “La finestra sul cortile”. Polanski che al contrario si confronta con un mondo nel quale non si possono fare alcune condizioni di certezza. In lui vi è una identificazione con l’eroe e l’ambiguità fra la percezione reale e soggettiva di misteri. In “Carnage” i suoi eroi escono autosconfitti e si distruggono fra loro.

Luigi Pirandello, un drammaturgo sullo schermo

Il 26 gennaio alle ore 17 sempre nella sala rossadel Comune di Pesaro verrà affronta il tema controverso e ambiguo di Pirandello e il cinema. Dal suo primo film del 1916 “Si gira”, fino al capolavoro di l’Herbier “il fu Mattia Pascal”, vede Pirandello difensore di un arte innovativa. Poi, con l’avvento del sonoro, vi è un dietro front perché si rende conto di come il cinema possa mettere in pericolo l’esistenza del teatro. Una vita difficile, piena di rinunce, quella di Pirandello per amore del teatro.

 

Paolo Montanari

Foto © Comune di Pesaro, La difesa del popolo, Strisciarossa

Articolo precedenteConferenza Meloni, parole ricorrenti “equilibrio” e “responsabilità”
Articolo successivoStorm, il nuovo album di Kenn Bailey

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui