Spazio, Axiom-3 è giunta al termine

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Spazio, Axiom-3 è giunta al termine

Fermento per il rientro dell’equipaggio rimandato a causa delle avverse condizioni meteorologiche

 

Dopo due settimane di permanenza nello Spazio a bordo della Stazione spaziale internazionale la missione Ax-3 della Axiom Space è ufficialmente giunta al termine e ieri il team, composto dal colonnello dell’Aeronautica militare Walter Villadei, lo spagnolo Michael López-Alegría, il turco Alper Gezeravci e Marcus Wandt, svedese del corpo astronautico dell’Esa, hanno lasciato ufficialmente il laboratorio spaziale. Inizialmente il rientro era calendarizzato per mercoledì, ma posticipato a causa delle avverse condizioni meteorologiche della Florida.

La conferma ufficiale

Confermano la notizia Axiom Space e Space X. Le due aziende hanno reso noto sui loro canali social e sui siti ufficiali che la navetta Crew Dragon ha lasciato la Stazione spaziale internazionale alle 15.05 ora italiana, tenendo però conto del meteo della Florida dove è previsto l’ammaraggio della navetta.

La Dragon si sta lentamente allontanando dal laboratorio orbitale verso traiettoria orbitale che riporterà l’equipaggio e il suo carico in sicurezza sulla Terra, mirando a un ammaraggio al largo della costa di Daytona, in Florida, intorno alle 8:30 di venerdì 9 febbraio” recita la nota diffusa dalla Nasa.

Il rientro, le cui fasi saranno alternate da spegnimento e accensione dei motori per permettere alla Crew Dragon di guadagnare quota e avvicinarsi alla nostra orbita, dovrebbe durare 9 ore per concludersi con un ammaraggio in sicurezza intorno 14:30 (ore italiane) di domani. L’ultima fase, quella all’interno della nostra atmosfera, dovrebbe durare 12 minuti e qui grazie anche alla resistenza che sperimenterà, aprirà i primi due paracadute a 5,5 km di altezza, mentre a 2 gli ultimi quattro che le permetteranno si ammarare in sicurezza.

Villadei: «Grazie per aver creduto in questa missione»

A testimonianza dell’importanza che questa missione ha per l’Italia Walter Villadei ha Spazio, Axiom-3 è giunta al termineespresso parole di gratitudine nei confronti del Governo e dell’Aeronautica Militare che «hanno creduto in questa missione». Infatti, battezzata “Voluntas”, è il frutto del lavoro congiunto svolto tra Difesa, Aeronautica Militare, presidenza del Consiglio, i ministeri delle Imprese e del Made in Italy e dell’Agricoltura, e l’Agenzia spaziale italiana (Asi). «Grazie a Nasa, Space X e Axiom per aver abilitato la missione che ci ha permesso di contribuire con scienza, innovazione e tecnologia» ha concluso Villadei rivolgendo un pensiero ai sette membri che li hanno accolti a bordo della Stazione spaziale. 

Axiom-3

Axiom-3 rappresenta la terza missione di natura privata, con equipaggio umano e interamente europeo diretto verso la Stazione spaziale internazionale e ha visto la squadra, partita a bordo del Falcon 9 dal Kennedy space Center il 18 gennaio, impegnata in diverse attività di ricerca ed esperimenti, 30 in totale.

Evento per la Turchia

Axiom-3 rappresenta un evento storico anche per la Turchia. Per la prima volta nella storia del Paese infatti fa parte dell’equipaggio il primo astronauta turco Alper Gezeravci che in diretta con il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha preso parte a una celebrazione pubblica in cui si commemorava anche il centesimo anniversario della Repubblica

I progetti italiani

Dei 30 esperimenti programmati in seno ad Axiom-3, 13 sono di interesse per l’Italia e promossi dal ministero della Difesa e dall’Asi in coordinamento con le Università, i centri di ricerca e le industrie. Tutte spaziano dalla ricerca di un accesso sicuro allo Spazio, ai risvolti fisiologici derivati dalla permanenza in orbita, o ancora studi sulla fertilità come Orion (Ocarina Research in Microgravithy Conditions), sulle malattie neurodegenerative come βeta-Amyloid Aggregation, test sul monitoraggio delle radiazioni cosmiche sulla Stazione spaziale internazionale, AstRNAuts per monitorare lo stato di salute degli astronauti, Prometeo I sullo stress ossidativo e il progetto NUT che analizza lo stress psicofisico degli astronauti e i rischi della permanenza in orbita.

L’Aeronautica Militare, che ha il ruolo di coordinamento delle attività promosse dalle aziende e dalle startup italiane ha affidato a Villadei, nell’ambito della missione “Vuluntas” alcune ricerche sia per conto della stessa Aeronautica Militare, sia per l’Agenzia spaziale italiana e per le industrie private. A bordo dell’Iss, tra le altre cose, si è occupato dell’esperimento ISCO (Italian Space Surveillance and Tracking Centre) focalizzato sul monitoraggio di detriti che potrebbero costituire eventuali minacce e comportarsi in caso di emergenza.

Protagonista nelle attività spaziali

L’Italia gioca un ruolo rilevante, non solo in Axiom-3, ma per l’impegno nella ricerca e sviluppo nel settore aerospaziale. Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia spaziale italiana, aveva sottolineato in occasione del lancio che «l’Italia conferma il proprio ruolo e promuove l’impegno verso le attività spaziali di ricerca e sviluppo». Non solo, è un valore aggiunto per il made in Italy nello spazio, che dimostra «la capacità scientifica e tecnologica del Sistema Paese, contribuendo a rafforzare il rilevante ruolo in tutti i comparti di questo settore fortemente strategico. Un grande lavoro di squadra che è stato possibile grazie anche all’ampio supporto governativo che ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati».

«L’Agenzia spaziale italiana» – conclude Valente – «vanta un’importante esperienza nel settore del volo umano nello spazio. Alla missione Ax-3 l’Asi, in coordinamento con i principali istituti di ricerca e università italiane, contribuisce con diversi esperimenti scientifici che saranno eseguiti in microgravità sulla Stazione spaziale internazionale. I risultati di queste sperimentazioni porteranno a una maggiore conoscenza degli effetti della permanenza nello spazio, con rilevanti ritorni in ambito medico su patologie come Alzheimer o su fattori di rischio come lo stress ossidativo».

Un occhio al futuro

Fondamentale poi il supporto delle industrie italiane che hanno contribuito sia con lo sviluppo di materiali speciali, come il caso di Automobili Dallara, sia nel campo dell’abbigliamento aerospaziale introducendo importanti innovazioni per il monitoraggio in tempo reale dei parametri medici come Spacewear ideatrice della Smart flight suit, approvata dalla Nasa, che introduce strumenti di precisione che non necessitano di essere a stretto contatto con il corpo. O ancora il progetto di telemedicina della Gym Assistance e il Mental Economy Training, condotto dalla startup Mental Economy in collaborazione con lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Neural Efficiency che raccoglie i parametri riguardanti l’efficienza cerebrale per comprendere l’influenza della microgravità sulle funzioni cognitive.

Lo spazio quindi come nuova e importantissima opportunità per l’industria italiana che ora punta a espandersi, soprattutto in vista della nuova stazione spaziale commerciale della Axiom, attualmente in fase di costruzione (molte delle parti sono realizzate da Thales Alenia Space) e che sostituirà la Ssi una volta che questa avrà terminato la propria vita operativa.

Un passo importante che scrive un nuovo capitolo della storia dello spazio e dell’innovazione che consacra l’Italia come indiscusso protagonista e testimone di eccellenze.

 

 

Gianfranco Cannarozzo

Foto © AstroSpace, SpaceNews, Aeronautica Militare, Parmense.it

Video © Eurocomunicazione

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Gianfranco Cannarozzo
Lettore appassionato si avvicina al mondo del giornalismo mentre lavora presso uno studio legale che si occupa di ADR (Alternative dispute resolution). Nei suoi pezzi ama parlare di varie tematiche spaziando dall'attualità alla storia, alla politica.

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