I maestri delle colonne sonore

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Colonne sonore

Il magico rapporto tra musica e cinema che nel corso degli anni si è intensificato e ampliato a qualsiasi genere

Nell’ambito della programmazione di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024 si stanno svolgendo nella sala Rossa del Comune e nella sala conferenze del Museo della Marineria W. Patrignani, in via Pola, una serie di conferenze su cinema, registi, rapporto fra cinema e teatro, la figura del direttore della fotografia, il confronto fra due grandi attori Marcello Mastroianni e Toni Servillo e il rapporto fra musica e cinema. Il ciclo di incontri curato da Paolo Montanari autore e critico cinematografico e Federico Ciceroni sceneggiatore, vede la collaborazione in rete di varie associazioni cittadine.

I grandi compositori per il cinema di ieri e di oggi

Il rapporto tra musica e cinema è antico e risale alle origini della storia della Settima Arte, a quel 1898 in cui i fratelli Lumiere inventarono ufficialmente il cinema. Fin dalle origini i registi hanno intuito il potere che la musica aveva nel creare le atmosfere più adeguate e nel rafforzare l’immedesimazione del pubblico con le emozioni dei personaggi.

La nascita della colonna sonora

Prima dell’avvento del sonoro spesso i film venivano accompagnati da musica suonata dal vivo, composta da artisti come Charlie Chaplin, Briel, Huppertz, Erdmann e Sostakovic. Tra I titoli più noti “Nosferatu” capolavoro dell’horror tedesco di Murnau, “Nascita di una Nazione” dell’americano Griffith, “Metropolis” di Lang e “Luci della Città” di Chaplin. Dunque per comprendere la nascita delle colonne sonore occorre spaziare sul panorama internazionale del cinema e fissare due date: il 1927 con i cantanti di jazz, film che aveva segnato la nascita dell’età del cinema sonoro e del 1933 con il film King del compositore austriaco Steiner. Questi è da considerare uno dei progenitori della musica dal film.

L’età dell’oro

Gli anni ’40 sono considerati l’età dell’oro di Hollywood, uno star system nascente in cui anche la musica era divenuta un elemento essenziale e soprattutto compositori europei naturalizzati americani come l’ungherese Rozsa, divennero pietre miliari per capolavori cinematografici. Pensiamo a film come “La fiamma del peccato” e “Giorni perduti” di Wilder, “Io ti salverò”, “Rebecca” e “Il sospetto di Hitchcock”. Il capolavoro di Orson Welles “Quarto potere” con la colonna sonora di Hermann.

Una nuova alba

Gli anni ’50 sono quelli del grande Jazz, anche per il mondo del cinema. Tra i protagonisti Duke Ellington, Miles Davis, Herb Hancock che collaborarono con Hermann, Victor Giovane. Colonne sonoreDi questi anni, capolavori del cinema come “Un tram chiamato desiderio”, “Viale del tramonto”, “La finestra sul cortile”. Ma sono anche gli anni delle colonne sonore di Elmer Bernstein e Henry Mancini. Tra i titoli più significativi “La pantera rosa”, “Agente 007”, “Psycho”, “Zorba il greco” di Theodorakis. E quelli in cui appaiono alcune tematiche relative ai diritti civili. Due capolavori tra tutti il tema di Lara dal “Dottor Zivago”, “Blow Up” di Antonioni. Un ruolo particolare svolse il New american cinema e Peckinpah con il film “Il mucchio selvaggio”.

Anni ’70

Sono caratterizzati dalle straordinarie composizioni di Nino Rota per i film di Federico Fellini e per la nascita dei thriller politici americani con l’astro nascente John Williams, protagonista anche negli anni ’80 con le composizioni per “I predatori dell’arca perduta” e “ET l’extraterrestre”. Ma sono gli anni delle collaborazioni di Ennio Morricone con Sergio Leone e altri importanti registi. Mentre gli anni ’90 le colonne sonore furono caratterizzate dal prevalere di composizioni anglo americane come la serie del “Il signore degli anelli”.

 

Paolo Montanari

Foto © Underground Press, Cinematographe, Music Gateway

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