Il Tabouret Cabanon nel set di Bottega Veneta

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Set design con sedute Tabouret Cabanon realizzate da Cassina per Bottega Veneta

La collezione Autunno/Inverno 2024 ha sfilato in un’atmosfera desertica con cactus fioriti di vetro e un’edizione speciale

 

Si è conclusa a Milano la Fashion Week, che proseguirà fino al 5 marzo a Parigi. Erano presenti nuovi talenti emergenti, celebri nomi consolidati e location sorprendenti, alcune delle quali mai aperte al pubblico prima d’ora. Interessanti le scenografie ricercate, tutte mirate a stupire e narrare con stile e coerenza la nuova stagione, con l’obiettivo di lasciare un’impronta indelebile nella memoria.

Per l’allestimento della sfilata a Milano, Bottega Veneta ha scelto un paesaggio bruciato dal fuoco, in un’atmosfera arida ed essenziale, dove imponenti e maestosi cactus fioriti in vetro, creati artigianalmente sull’isola di Murano, hanno brillato diffondendo calore nell’ambiente circostante. Sono simboli di speranza e resilienza, spiega Matthieu Blazy, il direttore creativo di Bottega Veneta perché il «cactus cresce dove non può farlo nient’altro». Per l’ideazione del set design, il direttore creativo ha desiderato che lo stesso percorso di passerella raffigurasse una traccia carbonizzata, testimoniando una prova del fuoco per simboleggiare il trionfo della rinascita.

Il sentiero segnato dalle fiamme, si configura allora quale metafora vivente di una prova ardente che, al suo superamento, evoca la rinascita stessa. Questa rappresentazione simbolica di un viaggio attraverso le fiamme, trasmettendo un profondo senso di introspezione e superamento delle avversità, invita alla speranza e alla rigenerazione. Come l’araba fenice dalle proprie ceneri, la sfilata ci fa rinascere, inestimabile testimonianza di forza e di resilienza.

Il fuoco, costante dell’allestimento

«Il pavimento è bruciato dal fuoco, la cassa-sgabello è bruciata dal fuoco, il cactus in vetro di Murano è fuso al fuoco… Ciascuno di essi esibisce un’identità unica attraverso questa tecnica. Niente si ripete, come l’Intrecciato. L’eleganza è nella semplicità, nell’onestà e nella resilienza», sottolinea Matthieu Blazy.

Nello spazio espositivo, le sedute del fashion show, un’edizione speciale del Tabouret Cabanon LC14 di Le Corbusier, progettato con Cassina, in stretta collaborazione con la Fondation Le Corbusier sono anch’esse bruciate artigianalmente e riproposte in un nuovo look. Ispirandosi a una tecnica tradizionale giapponese gli sgabelli presentano una speciale finitura in legno bruciato, che gli conferisce una protezione naturale, rivelandone i motivi caratteristici delle venature e facendo di ogni pezzo della serie un unicum.

L’idea originaria

Creato nel 1952 e destinato al celebre rifugio Cabanon o capanno sulla Costa Azzurra, trae origine da una cassa di whisky trovata abbandonata sulla spiaggia. Ecco perché tutte le facciate dello sgabello sono incastrate a coda di rondine sugli spigoli e presentano delle aperture per favorirne la presa e lo spostamento. Si tratta del concetto di forma che segue la funzione”, espressione dell’interdipendenza tra forma e utilità, che Le Corbusier esplora in nuove possibilità, rispondendo alle aspettative estetiche dei suoi contemporanei e utilizzando materiali già presenti nell’industria del tempo.

Negli anni ’50, l’architetto francese, attraverso una serie di esperimenti nel campo dell’arredamento, si affermò con un linguaggio figurativo innovativo. Allo stesso Bottega Venetaperiodo risale anche la proficua collaborazione da lui avviata con Cassina che darà vita alla serie LC, ancora oggi simbolo di sobria eleganza nel design contemporaneo. Lo sgabello LC14 riflette una filosofia essenziale e al tempo stesso raffinata, oggi ancora presente nelle collezioni dei più prestigiosi musei di design mondiali. La sua chiara espressione di autenticità e trasparenza nel rapporto tra problema e soluzione lo hanno reso in effetti un grande classico, consolidando nel tempo il suo status di novità.

Un connubio di moda e design di lusso

Simbolo della maestria della falegnameria di Cassina e del costante impegno di Bottega Veneta nell’innovazione artigianale, gli sgabelli proposti nel set della sfilata con la loro estetica in legno carbonizzato sono serviti a rievocare gli effetti trasformativi del fuoco.
E lo scenario brullo e arido della sfilata ha contrastato e inversamente riflesso la vitalità e il pragmatismo del lusso contemporanei.

Matthieu Blazy ha privilegiato il Tabouret LC14 per enfatizzare pragmatismo e funzionalità, tratti in linea con il messaggio del nuovo brand basato, come lui stesso sottolinea, «sull’onestà dei materiali e delle silhouette, per capi che non fingono di essere qualcosa di diverso da quello che sono realmente».

«Visti i tempi in cui viviamo, ho pensato di offrire qualcosa di reale, pragmatico, funzionale» ha infatti precisato. Con questa sua interpretazione l’abbigliamento non finge più di essere qualcosa di diverso da quello che è in realtà.

Conclusa la sfilata Winter 24, i tabouret saranno trasferiti in una speciale installazione durante la Milano Design Week. Evento durante il quale sarà tributato anche un nuovo e originale omaggio al design classico di Le Corbusier.

 

Rossella Vezzosi

Foto © artisalive.co.uk, wikiart.com

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