Frecce Tricolori, storia di eccellenza e orgoglio nazionale

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Frecce Tricolori: una storia di eccellenza e orgoglio Nazionale

63 anni di passione e innovazione che diffondono l’eccellenza del Made in Italy nel Mondo

 

63 anni e non sentirli, questo è l’animo e lo spirito delle Frecce tricolori italiane (Pattuglia acrobatica nazionale – Pan) che dal 1º marzo 1961 solca i cieli nazionali e internazionali mostrando al Mondo l’eccellenza del made in Italy e la professionalità dell’Aeronautica Militare (AM) che, oltre alle spericolate acrobazie, si fa promotrice della diffusione della cultura dell’aviazione grazie all’impegno nelle scuole e nelle piazze. 

Le loro esibizioni non sono solamente un evento importante nel calendario delle manifestazioni aeree internazionali, che attirano spettatori da tutto il Mondo e contribuiscono all’economia locale e all’industria del turismo, ma anche un moto d’orgoglio nazionale e di eccellenza tecnica la cui storia risale addirittura alla fine degli anni ’20.

Un amore che viene da lontano

Per scoprire l’evoluzione delle Frecce Tricolori bisogna fare un passo indietro fino al primo conflitto mondiale. L’aviazione muta e gli aerei entrano nel vivo delle battaglie nei cieli nascono così gli “Assi” soprannome dei migliori piloti dell’Aeronautica Militare italiana all’epoca.

Rino Corso FougierIl col. Fougier, sostenendo che il perfetto pilota è colui che sa padroneggiare il velivolo in ogni situazione e assetto e sempre con la massima sicurezza, intuisce che gli aerei (e i piloti) possono dare il massimo anche in termini acrobatici. Così, a Campoformido, in Friuli Venezia Giulia, nasce la prima scuola di acrobazia aerea che contribuisce a formare piloti con un invidiabile livello tecnico.

Inizialmente però, l’Aeronautica Militare partecipa alle manifestazioni aeree con piccole formazioni, nettamente differenti da ciò a cui siamo abituati oggi. Per vedere la nascita di una vera e propria pattuglia dedicata alle esibizioni acrobatiche, bisognerà attendere l’arrivo degli anni ’50.

Gli albori

Negli anni ’50 ogni reparto aereo costituisce la propria pattuglia acrobatica dando inizio a un sistema a turnazione da cui cominceranno a distinguersi varie formazioni come quella del 4º Stormo che prende il nome di “Cavallino Rampante” in omaggio all’asso del primo conflitto mondiale Francesco Baracca. La pattuglia si esibisce per la prima volta in occasione dell’Avioradurno internazionale all’aeroporto dell’Urbe sfoggiando l’Havilland DH.100 Vampire.

Il “Cavallino Rampante” ottiene un successo così grande in Italia e all’estero (si esibirono anche in Belgio) che l’Aeronautica decide di proseguire con la partecipazione in questi eventi, sfruttandoli anche per mostrare i nuovi ritrovati come gli F-84G “Thunderjet” in uso dalla pattuglia Guizzo della 5ª Aerobrigata che si mostrerà a partire dal ’53 con esibizioni ispirate dal gruppo americano “Sky Blazers” che li porteranno in giro per il Mondo.

Contestualmente, sempre nel 1953, in una manifestazione aerea a Ferrara debutta la pattuglia “Bellagambinota anche con il nomeTigri Bianche”, ispirato dal capo della formazione, e che sostituirà ufficialmente i “Guizzo” nel 1955. Famosa è l’esibizione in Francia, dove si sono confrontate con le formazioni della Nato, e quella del Maf (Manifestazione aerea Fiumicino) nel 1956 in occasione dell’inaugurazione del nuovo scalo intercontinentale.

I “Diavoli Rossi”

I continui e costanti successi spingono l’AM a costituire una pattuglia acrobatica rappresentativa che partecipi alle manifestazioni durante l’anno e una di riserva che svolga le stesse funzioni l’anno seguente. Nel 1958 infatti quella di rappresentanza sono i “Diavoli Rossi” che l’anno precedente erano la riserva dei “Cavallino Rampante”. I Diavoli per la prima volta utilizzano una formazione a sei velivoli con uno dei quali che opera come solista. Tante le manifestazioni a cui hanno preso parte e in una hanno primeggiato sulle pattuglie Nato. Con il passare del tempo la formazione cresce di un elemento, con due solisti le performance sono così entusiasmanti da richiamare l’attenzione dell’USAF (Air Force) tanto da invitarli al 1º Congresso mondiale del volo a Las Vegas. 

I Lanceri Neri

Giunti nel 1958 entrano in scena i “Lanceri Neri” della 2ª Aerobrigata di Cameri che utilizzano tra i quattro e sei CL 13 sui quali compare per la prima volta il tricolore. Sono proprio loro a intraprendere al trasferta più lunga di quel periodo, dopo aver ricevuto l’invito dello Scià di Persia, Reza Pahlevi, a partecipare a una grande manifestazione aerea a Teheran, dove gli italiani si distinsero ancora una volta.

Altra formazione storica di rilievo fu quella dei “Getti Tonanti” che nel 1960 si esibirono in occasione delle Olimpiadi di Roma (famosi i cerchi olimpici da loro realizzati nel cielo con gli F-84).

La nascita delle Frecce Tricolori

I continui successi e il grande seguito del pubblico ha spinto l’Aeronautica Militare a dare vita a un reparto unico dedicato alle acrobazie aeree, mettendo fine al sistema a turnazione adottato fino a quel momento. Così, il 313º Gruppo di Addestramento Frecce tricoloriAcrobatico, meglio noto come Frecce Tricolori viene istituito il 1º marzo del 1961 presso la base aerea di Rivolto, nei pressi di Udine come risposta dell’Aeronautica Militare.

Sei i velivoli (CL13 Mk4 Sabre) della dotazione iniziale provenienti dalla 4ª Aerobrigata modificati opportunamente per le azioni acrobatiche e selezionati per le loro caratteristiche aerodinamiche e tecniche. Le livree, inizialmente blu scuro con un tricolore nella parte inferiore e un rombo azzurro nella fusoliera al cui interno era raffigurata una freccia nera, vengono modificate con i colori utilizzati ancora oggi e che le rendono inconfondibili: frecce con il tricolore sulla fiancata e il numero progressivo color oro (prima erano lettere), il fondo invece mostra la scritta “Frecce Tricolori“ in bianco. Il gruppo debutta il 1º maggio 1961 a Napoli.

Nel Natale del ’63 i CL13 Saber cedono il passo ai più moderni Fiati G91PAN, celebre la figura della “bomba”, una delle acrobazie più famose dell’epoca, che li ha consacrati nell’Olimpio della Pan anticipando ciò che sarebbero riusciti a realizzare nel corso degli anni grazie all’innovazione e all’esperienza. Dagli anni ’80 entreranno nella squadra gli Aermacchi MB339PAN scelti per la loro agilità e equipaggiati con impianti fumogeni dei colori del Tricolore per rendere ancora più emozionanti e spettacolari le loro acrobazie. Inoltre i velivoli sono modificati per essere più leggeri e performanti e al posto del comparto armato, sulle ali trovano alloggio dei contrappesi.

La Formazione

Entrate nel Guinness World Record come la pattuglia acrobatica più numerosa al Mondo è costituita da 10 velivoli che si muovono in formazione tranne uno che opera come solista durante tutte le acrobazie (circa venti a esibizione per una mezz’ora totale). Roll, manovre ravvicinate, loop, sono tutte performance che richiedono un addestramento costante e rigoroso alla ricerca continua della perfezione, per questo i piloti devono avere almeno 1.200 ore di volo (c’è chi supera le 2mila), dotati di un numero progressivo, sono addestrati a mantenere sempre la propria posizione all’interno del gruppo.

Una storia che viene da lontano quindi che dimostra come l’evoluzione tecnologica, l’impegno e i sacrifici dei piloti della Pan hanno contribuito e contribuiscono ad accrescere l’orgoglio italiano, divenendone ambasciatrici dell’Aeronautica Militare. Successo che nel 2008 è valso il Premio Leonardo alla Carriera consegnato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Non ci resta che augurargli numerosi successi e di continuare a regalarci quel brivido e quell’emozione che ci fa sognare e sentire parte di qualcosa di grande.

 

Gianfranco Cannarozzo

Foto © AviationReport, Aeronautica Militare, Tiscali

Video © Eurocomunicazione

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Gianfranco Cannarozzo
Lettore appassionato si avvicina al mondo del giornalismo mentre lavora presso uno studio legale che si occupa di ADR (Alternative dispute resolution). Nei suoi pezzi ama parlare di varie tematiche spaziando dall'attualità alla storia, alla politica.

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