A casa, oltre l’orizzonte delle novità

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Una vita che muta il suo percorso, l’immutabilità che ci travolge e la volontà di seguire il cambiamento

 

Fuggire da una vita che va stretta. Stravolgere un’esistenza. O, forse, semplicemente lasciarsi andare a qualcosa di nuovo. Essere a casa, o immergersi in una nuova definizione di casa. Che significa essere a casa? È quel luogo dove stiamo bene, dove possiamo essere chi realmente siamo, dove la realtà si interseca con i nostri obiettivi e con ciò che ci fa stare bene, con il piacere da riscoprire ogni giorno nelle piccole cose che la vita ci mostra.

Judith Hermann con il suo A casa pubblicato da Fazi editore ci racconta la storia di una donna matura che fugge dai ruoli che ha vissuto per anni, si lascia alle spalle il passato e riprende in mano la propria vita.

La storia

La protagonista è una donna di mezza età che ha lasciato il marito dopo che la figlia diciannovenne è andata via di casa. Priva di rapporti significativi al di fuori del nucleo familiare, ormai sfaldato, la donna si trasferisce al mare, in una casa tutta sua sulla costa nordorientale della Germania, nei pressi di un paesino dove durante la stagione estiva lavorerà nella birreria del fratello, un sessantenne fanfarone e sfaccendato.

Mentre continua a scrivere lettere all’ex marito e a pensare alla figlia giramondo, la donna stringe amicizie provvisorie con strani personaggi locali, tenta una relazione amorosa, ricorda la sua vita passata e si domanda che ne sarà di quella futura.

L’accettazione del cambiamento e la ricerca della felicità

A casa è un romanzo di introspezione che ha venduto 180mila copie, ai vertici delle classifiche per mesi in Germania e in fase di pubblicazione in 18 Paesi.

L’autrice si lascia andare a un racconto di rinascita che parte da un luogo remoto e isolato dove la protagonista ha la possibilità di mettere a fuoco e sperimentare la libertà.

Resta ben fermo il legame con il passato. Perché non possiamo cancellarlo e, nel bene o nel male, ci ha reso ciò che siamo oggi. Come potremmo pensare di cambiare il nostro presente, proiettarci al futuro senza ritrovare noi stesse in quella che è stata la nostra storia, i nostri errori, i sogni infranti e le gioie vissute.

Ecco perché il legame con l’ex marito in A casa è vissuto come un ricordo da rispolverare, di quelli che non fanno male ma che ci danno la percezione del tempo che passa e di come certi legami, in alcuni casi, siano destinati a spegnersi pur mantenendo tracce di una presenza costante in una nuova vita.

La protagonista è una madre di una donna adulta. La figlia ha scelto di girare il mondo e non mettere radici. Il suo essere madre è un amore che percepiamo dalle parole di comprensione e accettazione di questa scelta dove non leggiamo giudizi, piuttosto la consapevolezza di comprendere la felicità dell’altro. La distanza non è sinonimo di non amore ma realizzazione di sentimenti che sovrastano confini.

Tra le pagine

Nuota verso il sole con gli occhi chiusi, lo chiama “bagno di luce”.

casaVorrei dire a me stessa che la paura passerà, che è mutabile, come quasi ogni cosa.

Spegne la luce e l’oscurità si apre intorno a noi come acqua… strisce sottili di luce morbida galleggiano tra le fessure delle veneziane.

Come le stelle, le stelle non esistono più. Brillano, ma non ci sono più, e lo stesso vale per i ricordi.

L’autrice

Judith Hermann è nata a Berlino nel 1970. È una delle autrici più importanti nel panorama della letteratura tedesca contemporanea. Ha esordito nel 1998 con Sommerhaus, später. A casa è il suo terzo romanzo ed è stato nominato per il premio della Fiera del Libro di Lipsia.

 

Alessandra Caputo

Foto © IBS, Libresque

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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