Il cardinale è già a capo della Conferenza episcopale italiana: «L’Europa non deve aver timore della Chiesa Cattolica e delle chiese cristiane ma deve essere accogliente»
È il cardinale Angelo Bagnasco il nuovo presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee. Nato 73 anni fa a Pontevico in provincia di Brescia da una famiglia sfollata a causa della guerra, Angelo Bagnasco è dal 2006 arcivescovo di Genova, diocesi nella quale è stato sacerdote e parroco. Nel 2003 San Giovanni Paolo II lo aveva nominato Ordinario militare per l’Italia, prima ancora nel 1998 vescovo e nel 2000 arcivescovo di Pesaro.
Dal 2007 Bagnasco è presidente della Cei, Conferenza episcopale italiana. L’elezione è avvenuta ieri, sabato 8 ottobre, a sceglierlo sono stati i presuli e i cardinali provenienti da tutta Europa riuniti a Montecarlo per l’annuale assemblea plenaria. Il cardinale Bagnasco prende la carica lasciata dal cardinale Peter Erdo, arcivescovo di Esztergom-Budapest che ha guidato la CCEE per due mandati dal 2006 al 2016. Bagnasco resterà in carica fino al 2021. Nella stessa sessione sono stati eletti due vicepresidenti: il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster che è a capo della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, ed è un chiaro segnale dell’importanza attribuita dai vescovi europei al mondo britannico e Mons. Stanislaw Gadecki arcivescovo di Poznam, presidente dei vescovi polacchi.
Il Consiglio delle Conferenze episcopali europee è nato ufficialmente nel 1971. La sua natura e le finalità sono state definite nello Statuto approvato da San Giovanni Paolo II nel dicembre del 1995 come: «organismo di comunione tra le Conferenze episcopali d’Europa che ha come fine la promozione e la custodia del bene della Chiesa». Parlando con i giornalisti il cardinale Bagnasco, a proposito del timore di attentati, ha invitato i cristiani europei a «non farsi prendere dalla paura perché faremmo il gioco di chi semina terrore e morte» e ha auspicato: «l’Europa ripensi seriamente se stessa perché c’è bisogno di più Europa non di meno, di una Europa che sia fondata su una base spirituale e morale che ispira la sua tradizione e la sua storia».
Il neo presidente della Ccee riguardo al rapporto con la società ha sottolineato: «Spero che l’Europa si lasci aiutare che ascolti almeno qualche volta con attenzione le nostre sollecitazioni di ordine spirituale, morale e culturale in difesa della persona e non contro la sua felicità. Dio non è geloso della libertà dell’uomo, tutt’altro è anzi il suo miglior garante». Infine Bagnasco, sulla immigrazione, ha parlato della peculiare missione della Chiesa; «noi vogliamo aiutare l’Europa, aprirsi agli altri non significa perdere se stessi ma mantenere se stessi in dialogo con tutti».
Giancarlo Cocco
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