La nuova televisione – il passaggio al digitale terrestre

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Alla luce del recente via libera della Commissione Europea allo sbarco di Sky sul digitale terrestre, il futuro della tv e dei media in Italia è ancora tutto da scrivere. L’avvento della televisione digitale terrestre ha scatenato una battaglia politica, tecnologica e commerciale che cambierà per sempre il nostro modo di guardare l’elettrodomestico più popolare.

Il libro di Alberto Guarnieri, cronista de “Il Messaggero” e autore di saggi su cinema e televisione, insieme ad Angiolino Lonardi, vicedirettore Rai Tg2 e insegnante di comunicazione all’università di Roma, analizza tutti questi aspetti, evidenziando errori, malintesi, progressi e conquiste di una rivoluzione televisiva forse inevitabile, certamente controversa.

Entro il 2012 in Italia la televisione digitale terrestre sostituirà in tutte le regioni quella analogica. L’offerta di canali, il satellite, internet, la convergenza tra televisione, pc e cellulari già oggi aprono nuovi spazi per prodotti realizzati sui bisogni dell’utente. Un cambiamento che qualcuno definisce epocale. Le forme culturali che hanno alimentato la tv dovranno convivere con i contenuti delle nuove piattaforme nelle quali lo spettatore diventa sempre più protagonista grazie ad un processo che in questi anni si è sviluppato attraverso Internet fino a raggiungere il mondo della televisione.

Come si legge nella prefazione di Maurizio Costanzo “questo libro di Guarnieri e Lonardi va letto e conservato, perché nel nostro futuro di telespettatori siamo destinati a porci domande alle quali queste pagine danno già una risposta esauriente” o ancora, come si evince dalla postfazione di Giovanni Minoli “era da scrivere, questo libro, perché del digitale terrestre dà tutte le notizie necessarie con chiarezza, completezza e molti spunti di riflessione strategica. Era da scrivere, perché è rivolto a chi non sa nulla o quasi, e vive questa rivoluzione come un incubo nel quale avrebbe preferito non trovarsi”.

Secondo Luciana Littizzetto “il digitale terrestre è quella roba che, pagando, ti consente di vedere male la televisione che prima vedevi bene, gratis!”. Una definizione lapidaria, ma condivisa da molti cittadini che, con lo switch off dalla vecchia tv analogica alla nuova digitale, si sono trovati (o si ritroveranno presto) a dover spendere soldi per decoder e antennisti. Per fortuna le cose non stanno solo come la battuta della Littizzetto le descrive. Digitale terrestre significa anche vedere gratis, e meglio, più di cento canali. E chissà come si amplierà l’offerta una volta che anche Sky, seguendo i dettati di Bruxelles, potrà acquisire canali (gratuitamente, peraltro, per i primi cinque anni).

Un incontro-dibattito dedicato ai cambiamenti che investono il mondo della televisione, con particolare riferimento alle piattaforme che stanno portando la tv nel pieno dell’era digitale – satellite, digitale terrestre, IpTv (televisione su protocollo Internet), Web e tv mobile – si è tenuto nei giorni scorsi a Roma, all’interno della manifestazione “All’Ombra del Colosseo”. Oggetto dell’incontro il nuovo libro di Guarnieri e Lonardi, con la partecipazione degli stessi autori e di Giovanni Toti (direttore di Studio Aperto), Piero Vigorelli (presidente Telecom Italia Broadcasting), Mauro Miccio (docente di Sociologia della Comunicazione Università Roma Tre), Massimo Leoni (SkyTg24), Giorgia Petrini (Presidente Associazione Roma Europea), patrocinato da Biblioteche di Roma e organizzato da Donatella Gimigliano per l’Associazione Culturale Castellum.

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