L’editoria parla (e scrive) europeo

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Incontro fra il ministro Franceschini e i rappresentati degli editori dell’Ue per una comunicazione senza confini

L’editoria parla la lingua europea. E per trovare soluzioni di ampio respiro, investire sul futuro della comunicazione e promuovere una cultura realmente senza confini punta sulla collaborazione a tutto tondo fra i Paesi dell’Europa. Se ne é parlato qualche giorno fa a Roma nell‘incontro fra il ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini e gli editori europei.

Organizzato in occasione dell’inizio del semestre italiano della presidenza Ue, vi hanno partecipato il vice presidente della Federazione degli Editori Europei (FEP) Henrique Mota, il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo e il delegato italiano della Federazione, Stefano Mauri.

I punti al centro del dibattito: la tutela del diritto d’autore, l’equiparazione dell’Iva degli e book e dei libri cartacei, la concorrenza all’interno del mercato on line. Qualche dato: secondo la Federazione Editori Europei, il mercato dell’editoria europea è sui 22,5 miliardi di euro e dà lavoro a circa 130mila persone.

I titoli prodotti sono 535mila. «La non facile situazione che l’editoria libraria sta vivendo in Europa – ha sottolineato Mota- richiede più che mai di non abbassare la guardia. Siamo ottimisti, anche dopo questo incontro, sulla gestione di questi fondamentali dossier in ambito Ue».

Luisa Mosello

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Luisa Mosello
Giornalista professionista, appassionata di comunicazione senza frontiere. Dal Messaggero a Repubblica, da Donna Moderna a Metro, viaggia nella notizia a 360 gradi e considera il suo lavoro una miniera di vita. Non vissuta, ma da vivere.

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