Mini Bond: in due mesi emessi da 26 Pmi del Belpaese per un miliardo

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Risultati interessanti da parte delle piccole e medie imprese per reperire finanziamenti e rilanciare gli investimenti da porre all’attenzione dei partner europei. Padoan: ‘porteremo la positiva esperienza all’Ecofin’

E’ sempre piu’ diffuso in Italia tra le piccole e medie imprese (Pmi) lo strumento dei mini bond, ovvero delle obbligazioni emesse da aziende anche non quotate in borsa per reperire finanziamenti in alternativa al credito bancario, a poco più di un anno dal debutto. Negli ultimi due mesi sono ben 22 le Pmi (su 26) che per la prima volta si sono affacciate sul mercato dei capitali e hanno emesso mini bond per un valore pari complessivamente a circa un miliardo di euro: da un minimo di 5 milioni a un massimo di 200.

Notevole impulso ai mini bond è stato dato dalle norme introdotte nel decreto-legge Competitività (tra cui un regime fiscale vantaggioso) e dalle misure attuative di precedenti provvedimenti, fra cui il decreto Sviluppo del governo Monti che l’ha introdotti, di recente adottate. Il potenziamento dei mini bond rientra nella missione “Finanza per la Crescita” voluta dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan e dal Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, per rafforzare e diversificare gli strumenti di finanziamento delle imprese, soprattutto quelle piccole e medie, e favorire così il rilancio degli investimenti.

«Le nuove misure adottate dal governo per favorire il ricorso ai bond – ha spiegato il ministro Padoan – stanno dando risultati importanti, dimostrandosi uno strumento appetibile e di sostegno alle Pmi in un contesto macroeconomico non facile. Abbiamo intenzione di portare questa esperienza all’attenzione dei partner europei in occasione dell’Ecofin informale di Milano a settembre».

 

Angie Hughes

© 2014 European Parliament

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Angie Hughes
Scrivere in italiano per me è una prova e una conquista, dopo aver studiato tanti anni la lingua di Dante. Proverò ad ammorbidire il punto di vista della City nei confronti dell'Europa e delle Istituzioni comunitarie, magari proprio sugli argomenti più prossimi al mio mondo, quello delle banche.

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