Bramantino artista eccentrico e fantastico

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A Lugano una mostra a cura di Mauro Natale per riscoprire il Maestro lombardo

Artista dalla creatività singolare, Bartolomeo Suardi detto il Bramantino (doc. dal 1480 al 1530) soffre per una disattenzione critica diffusa, il che non giova certo alla popolarità del suo nome. Lo penalizzano forse una vicenda biografica sfuggente e una cronologia incerta, un catalogo di opere ristretto, oltre alla frequente confusione generata dalla somiglianza nominale con il più noto Bramante, accanto al quale effettivamente opera agli inizi della sua carriera. In realtà il Suardi ha una personalità ben delineata e ricca di peculiarità.

Una mostra allestita al Museo Cantonale di Lugano cerca di fare chiarezza, grazie ad un lavoro scientifico attento e accurato. A onor del vero già Milano, un paio di anni fa, aveva dedicato una interessante esposizione a questo eccentrico artista, aprendo la strada ad una rivalutazione della sua figura.

«Bramantino. L’arte nuova del Rinascimento lombardo», recita il titolo pensato dal curatore Mauro Natale, un progetto che si avvale anche di un interessante convegno a margine (in programma il 6 e 7 novembre prossimi), pensato per illustrare i risultati degli studi svolti.

Molte le opere presenti, come la Madonna e Santi degli Uffizi, restaurata per l’occasione, o lo splendido Cristo risorto dal Thyssen-Bornemisza di Madrid. Il Bramantino è un pittore bizzarro e audace, sempre fantasioso e mai scontato. Come un eclettico scenografo ambienta le sue creazioni in improbabili scenari architettonici, metamorfici edifici in bilico fra il gusto classico e quello medievale, costantemente avvolti da una luce di metafisico nitore.

Bramantino_6lr_okPeculiari le sue scelte cromatiche. Si pensi al bellissimo Compianto su Cristo morto di Bucarest, soffuso di un colorismo brillante, irreale e astratto. Negando i canoni acquisiti, Bramantino offre improvvise e inattese premonizioni del più inaccessibile futuro, come nella Sacra famiglia di Brera, dove il bambino appare già come un parto della fervida mente picassiana. Formidabile poi l’invenzione di Giove e Mercurio in visita a Filemone e Bauci, quella che Mauro Natale, definisce come «un congegno visivo di incredibile modernità».

Accogliamo questo evento con piacere, in un’epoca segnata da offerte culturali sovente scontate e pensate per fare cassetta, ad uso di un pubblico poco uso alle novità. In quest’ottica ancor più lodevole appare l’iniziativa del Museo Cantonale, un’occasione di studio e di scoperta che mira a far luce su alcune tematiche ancora controverse, come quella della committenza.

Dalle nebbie del passato emerge la figura austera del cardinale Bernardino de Carvajal, oppositore di Giulio II e promotore di una spinta riformista in seno alla chiesa di Roma, al quale forse dobbiamo la commissione della Crocifissione di Brera, inamovibile e quindi non presente nel percorso espositivo, forse l’unica mancanza in un progetto altrimenti molto ricco nelle scelte e rigoroso nei criteri. Un’opera che testimonia una svolta importante nell’arte di Bramantino.

Mauro Natale parla infatti di un’adesione alle tendenze pauperistiche, dettate ad esempio dalla predicazione del Savonarola, le quali si riflettono in uno stile più parco e meno incline al decorativismo a partire dal 1500 circa. Una interpretazione che trasforma il Suardi nel paladino di una tendenza religiosa e culturale ben precisa. Da queste premesse scaturisce una pittura di indiscussa originalità, che oggi ci cattura proprio per il suo eludere i canoni abituali, per quel carattere sofisticato e atemporale che anticipa certe acquisizioni della modernità.

Riccardo Cenci

 

Bramantino. L’arte nuova del Rinascimento lombardo

Lugano – Museo Cantonale

Dal 28 settembre 2014 all’11 gennaio 2015

A cura di Mauro Natale

Orari: martedì 14-18 / da mercoledì a domenica 10-16 / chiuso lunedì

Ingresso: intero fr. 12 ridotto fr. 8

Catalogo: Skira

www.museo-cantonale-arte.ch

Immagini

In alto: Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino
Giove e Mercurio in visita a Filemone e Bauci
1490-­‐1495 ca.
tempera su pergamena su tavola 60 x 80,2 x 1,5 cm

Wallraf-­‐Richartz-­‐Museum & Fondation Corboud, Köln
© Rheinisches Bildarchiv Köln

Al centro: Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino
Compianto su Cristo morto
1512-­‐1515 ca.
olio su tavola
102 x 80,5 cm
Muzeul Naţional de Artă al României, Bucarest

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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