Dopo il Grexit e il Brexit, l’Unione europea rischia ora anche l’Auxit?

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A Vienna gli antieuropeisti portano in Parlamento il dibattito sulla permanenza dell’Austria nell’Ue, forti di una petizione di 260mila firme in pochi mesi

Mentre gli occhi dell’Europa comunitaria sono puntati sul referendum greco, un’altra insidia si prospetta all’orizzonte per Bruxelles: anche l’Austria si prepara a discutere la possibilità di indire un referendum pro o contro l’Ue. Grazie ad una raccolta di firme, gli antieuropeisti potranno ora sottoporre al dibattito in Parlamento la questione di un referendum sulla permanenza nell’Unione europea: la petizione ha ottenuto un successo insperato, essendo stata sottoscritta da circa 260mila elettori (pari al 4 per cento dell’elettorato) in pochi mesi, un numero che è andato ben oltre la quota di centomila firme prevista dalla legge.

A promuovere la consultazione il movimento euroscettico “Iniziativa civile – Patria e Ambiente”, secondo il quale l’Austria starebbe meglio economicamente, socialmente ed ecologicamente se lasciasse il blocco comunitario.

UE Sede Parlamento Europeo Estrasburgo OKokComplice il braccio di ferro sulla crisi greca, a Vienna e dintorni un sentimenti antieuropeisti e di disillusione generale verso l’Ue sono dati in crescita. Già a dicembre scorso l’Eurobarometro riteneva l’Austria la terza nazione più euroscettica tra i 28 membri Ue, dopo Grecia e Cipro: alla fine del 2014 il 36 per cento degli austriaci, ovvero più di un terzo della popolazione, aveva una visione negativa dell’Unione europea. Inutile negare che su questo dibattito influirà, e non poco, l’esito del referendum con cui oggi la Grecia deciderà (forse) se accettare o meno il piano di ripianamento del debito con i suoi creditori internazionali.

Alessandro Ronga

Foto © Wikicommons / European Community

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Alessandro Ronga
Giornalista e blogger, si occupa di Russia e dei Paesi dell'ex Urss. Scrive per il quotidiano "L'Opinione" e per la rivista online di geopolitica "Affari Internazionali". Ha collaborato per il settimanale "Il Punto". Nel 2007 ha pubblicato un saggio storico sull’Unione Sovietica del dopo-Stalin.

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