Wolfgang Amadeus Mozart: bambino prodigio e musicista europeo

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Al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano in scena “La finta semplice”, opera del compositore ancora fanciullo

Faticoso era spostarsi da un Paese all’altro nel Settecento. Lunghi tragitti in carrozza, sovente rallentati da incidenti e imprevisti vari, mettevano a dura prova la pazienza e la salute del viaggiatore. Sin dalla fanciullezza il giovane Mozart percorre l’Europa in lungo e in largo, al seguito del padre Leopold e della sorella Nannerl, anch’ella musicalmente molto dotata. I bambini prodigio incantano la nobiltà e le corti, esibendosi di fronte alle persone più influenti del proprio tempo.

fintasemplice1La finta semplice vede la luce proprio nel momento in cui Mozart inizia a mostrare prepotenti impulsi creativi, a prendere coscienza delle proprie straordinarie capacità. L’opera nasce su proposta dell’imperatore Giuseppe II, il quale invita il fanciullo dodicenne a scrivere un lavoro per Vienna, una testimonianza del prestigio già raggiunto, ma forse anche una maniera per mettere alla prova le sue reali capacità.

Il libretto, tratto dall’omonima commedia di Goldoni e confezionato da Marco Coltellini, si adatta perfettamente al gusto e alle convenzioni dell’epoca. Casomai sorprende trovare all’interno della scrittura musicale veri e propri gioielli, che sembrano additare le future conquiste del teatro mozartiano.

Merito dunque del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano aver proposto al pubblico quest’opera desueta in uno spettacolo davvero pregevole. Essenziale ma esteticamente raffinato l’allestimento, che si avvale delle scene di Sergio Mariotti e dei costumi di Alessandra Garanzini. L’azione, pur svolgendosi in un ambiente unico, sfugge ogni rischio di monotonia grazie all’uso sapiente delle luci e dei sipari, che di volta in volta ritagliano spazi diversi per i personaggi.

fintasemplice2La regista Caterina Panti Liberovici parte dal teatrino settecentesco, con i personaggi disposti su un pavimento a scacchiera, pedine di un gioco già scritto. Una finestra aperta, una luce improvvisa paiono animare la scena, scompaginando le carte e turbando gli animi. La vicenda, colma delle consuetudini teatrali dell’epoca, parla della forza dei sentimenti che si impadronisce dei personaggi e governa il loro destino.

Dal punto di vista musicale particolarmente bella la parte di Rosina, la finta semplice del titolo, vera protagonista della vicenda. Senti l’eco e Amoretti che ascosi qui siete sono due arie magnifiche, interpretate al meglio da Katharina Ruckgaber. Buono anche il resto del cast, composto interamente da giovani interpreti, in particolare per quanto riguarda i ruoli femminili. Ottima la prova dell’Orchestra Royal Northern College di Manchester, magistralmente diretta da Roland Böer.

Oksana Tumanova

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Oksana Tumanova
Oksana Tumanova. Nata nell’ex Unione Sovietica, ha vissuto in prima persona il disintegrarsi delle utopie socialiste. Da allora l’interesse per le complesse dinamiche dell’est Europa la spinge ad impegnarsi in prima persona, scrivendo di questi argomenti in particolar modo sul web.

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