Piero di Cosimo pittore originale e fantastico

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La Galleria degli Uffizi dedica un’ampia monografica a questo artista sovente trascurato e poco noto al grande pubblico

Eccentrico e solitario, tanto bizzarro nei comportamenti da essere ritenuto pazzo dai suoi contemporanei, così Giorgio Vasari descrive Piero di Cosimo (1462 – 1522), pittore Rinascimentale ingiustamente trascurato nonostante l’esuberante fantasia che anima la sua ispirazione. Una mostra fiorentina, che segue il più ristretto progetto monografico visto a Washington, aspira restituire una giusta collocazione a questo artista mediante l’esposizione di circa quarantacinque dipinti, ai quali si affiancano numerosi disegni.

A Satyr mourning over a Nymph, about 1495. Oil on poplar, 65.4 x 184.2 cm. Bought, 1862 (NG698).

«Diceva male de’ medici, degli speziali e di coloro che guardano gli ammalati e che gli fanno morire di fame; oltra i tormenti de gli sciroppi, medicine, cristeri et altri martorii […]», scrive il Vasari, insistendo sulla sua indole collerica e burrascosa. Anche le abitudini alimentari appaiono perlomeno strane se Piero «si riduceva a mangiar continuamente uova sode, che per risparmiare il fuoco, le coceva quando faceva bollir la colla». Altrettanto insofferente si mostrava nei confronti dei suoi simili se: «aveva a noia il piagner de’ putti, il tossir de gli uomini, il suono delle campane, il cantar de’ frati».

Fig.25Per comprenderlo appieno dobbiamo uscire dall’aneddotica vasariana. Questo pittore astratto e solitario era un abilissimo narratore, affine a Leonardo nel suo vivo interesse per la natura. Eppure sotto il suo pennello tutto acquista un sapore nuovo, i suoi paesaggi si animano di un bestiario vario e inconsueto.

Allievo di Cosimo Rosselli, si nutre delle suggestioni derivate dai maggiori maestri quattrocenteschi, quali il Ghirlandaio, il Botticelli e Filippino Lippi. La sua ispirazione non è poi immune da derivazioni nordiche e fiamminghe, le quali contribuiscono a forgiare il suo stile unico e bizzarro.

Di fronte alle scarse notizie biografiche è la sua opera a parlare. Accanto alle pale d’altare, ai dipinti devozionali e agli splendidi ritratti troviamo misteriosi quadri di soggetto profano. Reminiscenze arcaiche affiorano nelle sue mitiche storie dell’umanità primitiva. Più che vagheggiare un’età aurea ormai perduta, egli sembra cercare emozioni sconosciute. La Liberazione di Andromeda, forse il suo quadro più noto, testimonia una capacità innata di raffigurare i mondi inconsueti e fantastici che popolavano il suo immaginario.
Riccardo Cenci

Piero di Cosimo 1462-1522
Pittore eccentrico fra Rinascimento e Maniera
Firenze – Galleria degli Uffizi
23 giugno – 27 settembre 2015
Biglietti: intero € 12,50 ridotto € 6,25
Orari: martedì 8.15 – 22.00 – dal mercoledì alla domenica 8.15 – 18.50 – chiuso il lunedì
Catalogo: Giunti Editore
www.unannoadarte.it

Immagini:

In alto – Liberazione di Andromeda
1510-1515 circa
Tavola
Firenze, Galleria degli Uffizi

Al centro – Satiro che piange la morte di una ninfa
1495-1500 circa
Tavola
Londra, National Gallery

In basso – Allegoria
1485-1490 circa
Tavola
Washington, D.C., National Gallery of Art, Samuel H. Kress Collection

 

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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