«Le guide sono delle grandi inchieste sul mondo del vino italiano»

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Vademecum di Daniele Cernilli, alias Doctor Wine: “Guida essenziale ai Vini d’Italia” anche in Inghilterra, Stati Uniti, Singapore

E’ diversa anche nel titolo la guida di Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, “Guida essenziale ai Vini d’Italia” e non dei vini. E’ una finezza da non sottovalutare, in virtù di quel passato da professore di materie letterarie che Cernilli insegnava nella scuola media “Vito Volterra” di Ariccia, fra le vigne dei Colli Albani. Anche se l’insegnamento è stato di breve durata, perché la passione per il vino è stata più forte.

E’ il secondo anno che Cernilli con la sua squadra edita con Mondadori la “Guida essenziale ai Vini d’Italia 2016”, dopo aver diretto per 24 anni con Stefano Bonilli quella del Gambero Rosso. DSC00425Una storia alle spalle che sa di vino, di esperienze maturate nelle cantine e vigneti di mezzo mondo, raccontando la storia del vino sul finire del secolo scorso e l’inizio del terzo millennio. Oltre 30 anni di attività hanno permesso a Daniele Cernilli di degustare e valutare circa 150mila vini, «facendone la persona al mondo che ha probabilmente concorso alla classificazione del maggior numero di vini italiani in assoluto».

A chi gli rimprovera la proliferazione di guide risponde: «Non è vero che le guide sono troppe, perché poi ognuno trova la guida che più gli piace. Però fanno parlare di vino. Le guide sono delle grandi inchieste sul mondo del vino italiano».

DSC00494E’ una guida diversa dalle altre, non a caso si chiama essenziale. Con impostazioni e valutazione che risentono della preparazione del curatore, usando un sistema di punteggi in centesimi e utilizzando un linguaggio essenziale, asciutto, comprensibile. A proposito del linguaggio valga l’editoriale “Le parole del vino” del 19 ottobre pubblicato su doctorwine: «Il problema del linguaggio e in parte della gestualità è un tema che un giorno o l’altro dovrà essere affrontato in modo sostanziale. Molto riguarda i cosiddetti riconoscimenti, i profumi emanati dai vari vini e che vengono definiti nei modi più fantasiosi… Ovviamente si tratta di riconoscimenti tendenziali, nel senso che fanno pensare a un determinato profumo di frutta e di fiori, che assomiglia a ciò che percepiamo. Capisco meno se sono frutto di personalissimi voli pindarici, che a me sembrano dei veri deliri auto compiaciuti». Ecco, attenzione ai “deliri auto compiaciuti”.

La guida essenziale ha ristretto a 876 il numero delle cantine e a 2168 le etichette valutate. Questo «perché avendo soltanto 900 aziende riusciamo a monitorarle in maniera adeguata, riusciamo ad assaggiare i vini con attenzione, abbiamo più tempo per farlo» precisa Cernilli.

Una guida ai vini d’Italia che proietta la sua immagine a livello internazionale con l’edizione inglese, che sarà distribuita in Italia, Inghilterra, Stati Uniti, e anche a Singapore. Poche migliaia di copie che fungono da apripista per i mercati internazionali.

DSC00454Un’ulteriore diversità sta nel “faccino” di Doctor Wine: dal punteggio di 95/100 scatta la faccia stilizzata del curatore (una sorta di certificazione); nella guida sono 198 e premiano i migliori vini dell’anno. 876 le aziende selezionate e valutate (da 0 a 3 stelle), 86 delle quali con il massimo punteggio delle 3 stelle. 1 solo vino a 99/100, 18 vini a 98/100, 31 vini a 97/100, 43 vini a 96/100, 105 vini a 95/100. Ancora. 11 premi speciali, di cui 6 assegnati a vini (Rosso, Bianco, Vivace, Dolce, Miglior rapporto Qualità/Prezzo, Qualità diffusa) e 5 a persone o aziende (Azienda dell’anno, Produttore emergente, Premio cooperazione, Enologo dell’anno, Premio vitienologia compatibile).

Il “Vino rosso dell’anno” è risultato con 99/100 “Brunello di Montalcino 2010” dell’azienda Cerbaiona di Diego Molinari, a Montalcino. Mentre il riconoscimento per il “Vino bianco dell’anno” è andato a “Greco di Tufo Greco G 2010” di Pietracupa di Sabino Loffredo, a Montefredane (Avellino).

 

Foto Enzo Di Giacomo

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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