Dopo i tragici fatti di Capodanno, le donne sfilano nella piazza dell’Alter Markt, mascherate e sorridenti per riaffermare la loro voglia di normalità
Si chiama Weiberfastnacht, è il “Carnevale delle donne” e rappresenta uno dei momenti più attesi dai tedeschi, perché sancisce l’inizio dei festeggiamenti carnascialeschi in tutta la nazione. Anche ieri, come ogni anno, in piazza dell’Alter Markt a Colonia, si è dato il via al Weiberfastnacht, ma l’atmosfera che aleggiava era inevitabilmente diversa dagli anni precedenti.
La piazza è blindata: per l’occasione sono stati schierati più di duemila poliziotti. A sorvegliare l’area, camionette della polizia e agenti dislocati in vari punti. Divieto assoluto di sfilare con armi giocattolo. Oltre 400 processi per direttissima già predisposti per chi venisse sorpreso a commettere reati. Questo lo scenario in cui si svolge il Weiberfastnacht 2016.
Sebbene la Germania abbia fatto di tutto per reagire in modo quanto più possibile composto ai tragici fatti avvenuti a Colonia durante la notte di Capodanno, non è facile dimenticare tanto in fretta. Non è facile e nemmeno giusto. In questa occasione, nessuno parla di quella notte. Ci si butta nelle danze, i volti nascosti dietro le maschere, e ci si lascia trasportare dal clima del Carnevale con tutte le sue tradizioni: si tagliano cravatte, si baciano sconosciuti. Il sindaco di Colonia, aprendo i festeggiamenti, allude al tempo uggioso e con orgoglio esclama: «So come siamo noi di Colonia: non ci faremo fermare da un po’ di pioggia». Parla della pioggia, Henriette Reker, ma è inevitabile leggere ben altro in quella frase pronunciata dal sindaco che, guarda caso, è una donna.
Durante la notte di Capodanno a Colonia le donne sono state vittime di aggressioni e furti. Oltre 400 i casi di molestie sessuali denunciati. Fatti che hanno lasciato il mondo intero allibito nel constatare come, nella nostra epoca, in una nazione come la Germania, le donne continuino ancora a essere oggetto di violenze. Ecco allora che la frase del sindaco di Colonia suona come un grido di dolore: «Non ci faremo fermare». Un dolore che incita alla ribellione, alla mobilitazione, alla solidarietà. Perché fra le tante qualità che rendono speciali le donne c’è senza dubbio la capacità di rialzarsi. Sempre. E le donne di Colonia, con i loro sorrisi nascosti dietro alle maschere colorate, in una piazza blindata, sembrano volerci dire proprio questo: “Noi rimaniamo in piedi. Forti, allegre e provocanti quanto vogliamo”.
Valentina Ferraro
Foto © Creative Commons
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