Dal 5 maggio per tutto il mese il Vecchio Continente celebra la propria fondazione come unione intergovernativa. L’inizio delle attività coincide con la nascita del Consiglio d’Europa
Il cinque maggio ricorre l’anniversario della fondazione del Consiglio d’Europa (1949) come fu deciso dal Comitato ministeriale nel 1964. Quattro giorni dopo, il 9 maggio, si commemora la nascita dell’Unione europea con la Dichiarazione Schuman (1950), rilasciata dall’allora ministro degli Esteri francese.
Non sarà lo scetticismo di recente espressione di qualcuno a far abbassare lo spirito dell’Unione. O degli ideali (e diritti) del Consiglio d’Europa.
Nel mese di maggio, di per sé considerato mese d’Europa, in fondo le istituzioni del Vecchio Continente convivono con la continua sfida di dover restare tale nel caleidoscopio di tradizioni culturali, legali e giuridiche, linguistiche che la contraddistinguono.
Dal 5 maggio fino a fine mese, numerosi centri urbani europei si preparano ad accogliere decine di migliaia di visitatori che con la loro presenza rafforzeranno il principio dell’Unione, della cittadinanza europea e dell’unità nella valorizzazione della diversità.
Quest’anno si distingue Venezia per le attività programmate in Italia con l’inaugurazione della mostra sui “I padri fondatori dell’Unione europea”. I Paesi con un fitto programma sono: Spagna, Svezia, Estonia, Svizzera, Slovenia, Austria, Portogallo, Repubblica Ceca, Francia, Lussemburgo, Slovacchia, Polonia, Lituania e Belgio.
Le attività saranno delle più varie: sensibilizzazione sulle istituzioni europee tra i più giovani con incontri nelle scuole e gare a loro dedicate, esibizioni e festival cinematografici, conferenze e dibattiti su aspetti folcloristici con sagre ma anche su tematiche attinenti alle priorità europee come sicurezza ed economia, creazione del lavoro e migrazioni.
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Elisa Gennaro
Foto © europeday.europa.eu (apertura),