Maggiore protezione dei lavoratori contro le malattie tumorali

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La Commissione europea ha formulato una proposta di modifica dell’attuale normativa in tema di agenti mutageni e cancerogeni che tenga conto degli sviluppi nella ricerca

In tema di tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro e, in particolare, in relazione ai rischi connessi agli agenti cancerogeni e mutageni, è ormai in vigore, da più di dieci anni, la direttiva 2004/37/CE avente ad oggetto «la protezione dei lavoratori contro i rischi che derivano o possono derivare per la loro salute e la loro sicurezza dall’esposizione agli agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro, ivi compresa la prevenzione da tali rischi» (art. 1).

Il 13 maggio 2016 Bruxelles ha ritenuto opportuno formulare una proposta di modifica della direttiva 2004/37/CE al fine di «rivedere o di introdurre valori limite di esposizione di ben 13 agenti chimici».

La formulazione di detta proposta risulta certamente in linea con quanto osservato dalla Commissione europea nella sua recente Comunicazione del 6 giugno 2014 relativa ad un quadro strategico in tema di salute e sicurezza sul lavoro per il periodo 2014-2020. Non a caso, il documento ha indicato come primario obbiettivo strategico «garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro a oltre 217 milioni di lavoratori dell’Ue» precisando, poi, che il miglioramento del livello di prevenzione delle malattie connesse al lavoro mediante l’eliminazione dei rischi «attuali, nuovi ed emergenti» ove possibile o, comunque, la loro riduzione al minimo, risulta essere una delle «principali sfide» dell’Ue.

La rilevanza attribuita alle predette priorità emerge anche dal loro inserimento all’interno del Programma di lavoro della Commissione per l’anno 2016. Inoltre, la proposta in esame è certamente in linea con quanto sostenuto dal Presidente Juncker nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 9 settembre 2015. Invero, in quell’occasione, lo statista ha sottolineato come l’Ue miri alla creazione di un «mercato del lavoro equo e veramente paneuropeo» che sia in grado di «offrire ai lavoratori una protezione dignitosa e posti di lavoro sostenibili».

P031576000503-859774 Nello specifico, tale proposta di modifica trova giustificazione nell’art. 16 della medesima direttiva secondo il quale i valori limite relativi a tutti gli agenti cancerogeni e mutageni, devono essere fissati «sulla base dell’ informazione disponibile, ivi compresi i dati scientifici e tecnici».

In base ad autorevoli studi effettuati in materia l’indicazione dei nuovi valori limite dovrebbe «permettere di salvare circa 100.000 vite entro il 2069». Di conseguenza, nota la Commissione Ue, i «valori limite di esposizione professionale stabiliti dalla direttiva dovrebbero, ove opportuno, essere rivisti per tenere conto dei nuovi dati scientifici, del miglioramento delle tecniche di misurazione, delle misure di gestione del rischio e di altri fattori pertinenti».

Ebbene, sulla base di tali premesse, la proposta si concentra su tre specifiche misure.

La prima misura prevede l’inserimento all’interno della norma in esame della descrizione delle attività lavorative «comportanti esposizione alla polvere di silice cristallina respirabile generata da un procedimento di lavorazione» e la contestuale fissazione di un «valore limite» relativo alle predette sostanze. Tale azione si rende necessaria, sottolinea la Commissione Ue, poiché l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha osservato come «la silice cristallina sotto polvere di quarzo sia cancerogena per gli essere umani.».

La seconda misura si sostanzia nell’inserimento all’interno del testo normativo di valori limite afferenti a «10 agenti cancerogeni supplementari». Giova ricordare che anche la proposta del predetto emendamento è una diretta conseguenza di ricerche scientifiche che hanno dimostrato la necessità e l’urgenza di prendere in esame i valori limite relativi alle cennate sostanze cancerogene.

La terza misura ha ad oggetto la revisione dei valori limite vigenti per le polveri di legno duro e per il cloruro di vinile monomero. Anche la proposta di una siffatta modifica scaturisce dalle risultanze degli studi scientifici disponibili in materia.

Attesa la pericolosità delle sostanze che necessitano di essere monitorate, una delle particolarità di tale proposta sta nel fatto che tra i 13 agenti chimici contemplati dalla proposta in esame , ben 3 sono stati inseriti nell’elenco di sostanze definite come «estremamente preoccupanti» in applicazione dell’art. 59 del Regolamento 1907/2006 (c.d. Regolamento REACH) disciplinante tutta la materia delle sostanze chimiche in ambito europeo. Si tratta dell’idrazina, l’o-toluidina e le fibre ceramiche refrattarie.

Inoltre, sia il Regolamento REACH che la direttiva che la Commissione propone di adottare, risulterebbero essere perfettamente complementari. Infatti, nota Bruxelles, è ragionevole proporre nuovi valori limite in relazione alla norma de qua posto che la polvere di legno duro e la silice cristallina respirabile non rientrano nell’ambito di applicazione del REACH. Non a caso i valori limite rappresentano una parte fondamentale della direttiva in quanto essa ha ad oggetto proprio i luoghi di lavoro. Viceversa, il Regolamento REACH non intende fissare valori limite afferenti all’ambito professionale. Da ultimo, la direttiva si caratterizza per il fatto di prendere in esame qualsiasi utilizzo di agente chimico nei luoghi di lavoro in riferimento a qualsivoglia attività lavorativa.

P031545000603-402973Pertanto, la complementarietà delle prefate norme di diritto derivato consentirebbe una più ampia, evoluta e completa prevenzione dei lavoratori che, potenzialmente, potrebbero essere esposti a sostanze particolarmente nocive.

In relazione a detta delicata questione anche la Commissaria responsabile per l’occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, Marianne Thyssen, ha sottolineato come le malattie tumorali «abbiano un enorme impatto su lavoratori, le loro famiglie, l’industria e la società» aggiungendo poi, che «la protezione dei lavoratori è al centro dell’azione della Commissione per la creazione di un’Europa sociale forte».

Ciò detto, risulta evidente quanto sia opportuna e necessaria una modificazione della normativa europea attualmente vigente in tema di agenti mutageni e carcinogeni posto che le risultanze scientifiche in materia hanno dimostrato in modo chiaro come l’individuazione delle cennate sostanze nocive e dei corrispondenti valori limite e, soprattutto, l’applicazione di nuove e più efficaci misure preventive, possa consentire un innalzamento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e, conseguentemente, anche una migliore ed aumentata competitività delle imprese operanti all’interno del libero mercato europeo.

Roberto Scavizzi

Foto © Wikicommons, European Union

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Roberto Scavizzi
Avvocato e docente universitario a contratto presso università private. L'attività accademica ha ad oggetto la materia dell'Informatica giuridica in ambito internazionale e la materia dei diritti d'autore. Come legale opera principalmente nel settore del diritto dell'impresa e svolge attività formativa professionale nel settore giuridico in ambito pubblico e privato. Inoltre è autore di pubblicazioni di diritto e articoli giornalistici per riviste d'arte e d'attualità.

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