Chiude oggi la personale dell’artista, ospitata nelle sale dello Spazio Veneziano della Capitale
Esploratore del tempo e dello spazio, così potrebbe definirsi Fabrizio Di Nardo. La sua opera adombra un’aspirazione cosmica e dinamica di peculiare originalità, un virtuosismo materico che, lungi dal risultare fine a se stesso, racchiude un’energia che appare costantemente sul punto di esplodere.
Si conclude oggi la personale De-contaminazioni, ideale prosecuzione della collettiva Contaminazioni di quattro anni or sono, nella quale le sue opere dialogavano in maniera feconda con il lavoro di altri artisti. Una maniera per indagare la sua ricerca estetica senza distrazioni di sorta, attraverso trenta opere fra le più significative della sua produzione, esposte nello Spazio Veneziano di via Reno a Roma. Una mostra a cura di Raffaella Salato, instancabile scopritrice di nuovi talenti.
In principio era il caos. Il mondo di Di Nardo inizia da qui, dall’aggregarsi di forze che alla fine sprigionano tutta la loro energia propagandosi nello spazio. La rappresentazione fotografica non gli rende giustizia. Lo spettatore deve affrontarle da diverse angolazioni, deve percorrere le vibrazioni luministiche veicolate dalla lavorazione della materia, deve persino toccarle, eresia per ogni tradizionale amatore dell’arte. L’idea di decontaminazione rimanda a un ambito depurato dalle esperienze potenzialmente perturbanti, all’apertura di nuovi cicli creativi e a una rinnovata consapevolezza.
Parlavamo di dinamismo. Una misteriosa sensazione di movimento permea il suo universo. Leit-motiv delle sue partiture visive la sfera, che sembra additare mondi sconosciuti e lontani, baratri inattingibili e atomi colmi di deflagrante energia. Forse adombrano un’aspirazione trascendente, o semplicemente l’incessante ciclo di nascita e morte nel quale siamo, nostro malgrado, immersi.
Il suo lavoro conserva una qualità artigianale. I suoi materiali prediletti sono la sabbia e il legno, prodotti che possiedono una vitalità segreta, rivelata dalle abili mani dell’artista. Ne risulta un mondo ancestrale e sotterraneo di profondo mistero. Come un curioso speleologo, Di Nardo si addentra nei meandri della materia per portare alla luce l’emozione.
Il finissage di stasera, dalle ore 18.30 in poi, sarà arricchito dalla presenza dell’attore Francesco Carrassi, il quale si esibirà in una peformance dal titolo Attesa, e dalle previsioni astrologiche di Luisa De Giuli.
Riccardo Cenci
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www.fabriziodinardo.com
Foto in apertura: da sinistra gli artisti Marco Angelini, Michele Grimaldi, Vincenzo Scolamiero, la curatrice Raffaella Salato, Corrado Veneziano, Karen Thomas, Fabrizio Di Nardo, Arvedo Arvedi