Nell’Urbe due eventi organizzati dalle istituzioni del Paese scandinavo hanno spaziato dalle proposte urbanistiche alle ricerche archeologiche
Il 5 giugno l’archeologia è stata protagonista allo Swedish Institute of Classical Studies in Rome, per il quale è intervenuto il professor Henrik Boman, ripercorrendo le vicende della parte più antica della città, cui si aggiunse in seguito una stratificazione urbanistica che si può scorgere dal Palatino. Luigi Franciosini – docente di architettura all’università Roma Tre – ha incoraggiato i partecipanti alla Conferenza (organizzata dal menzionato Istituto e dalla Chalmers School of Architecture Gothenburg) ad interpretare il sistema urbanistico tra Piazza Venezia e la Valle del Colosseo (Topographical Reconnections for the Central Archeological Area of Rome – A proposal for the International Competition 2016).
Oggi il centro storico è adattato soprattutto alle esigenze turistiche, lasciando quindi spazio all’idea di renderlo vivibile per tutti, lanciata da studiosi come Franciosini e da architetti come David Chipperfield, Franco Purini e Riccardo Petrachi, che hanno immaginato una ampliata fruibilità pubblica dell’area. Nel corso dei secoli, molti hanno considerato la capitale un palcoscenico urbano che sovrappone testimonianze di diverse epoche, la Via Sacra, il Campidoglio, la Collina Velia, Via dei Fori Imperiali (connessione monumentale tra Piazza Venezia e il Colosseo) la Via Alessandrina – elemento portante dell’Area Rinascimentale – e ancora il Foro di Nerva e il Foro di Augusta. Naturalmente, non è possibile prevedere cambiamenti sostanziali del patrimonio esistente, ma rimangono immaginabili nuovi percorsi (ad esempio introducendo passerelle sovrastanti alcuni degli itinerari pedonali) e l’utilizzo della vegetazione in maniera non invasiva per valorizzare ulteriormente il paesaggio urbano.
Venerdì 26 maggio si era tenuta, sempre a Roma – alla Casa dell’Architettura – la conferenza “The Forest of Venice“
Edilizia in legno per un futuro sostenibile – un dialogo Italo Svedese. L’incontro, organizzato dalla Casa dell’Architettura a Roma, in collaborazione con l’Ambasciata di Svezia in Italia e lo Swedish Institute di Stoccolma, ha presentato la mostra che si è svolta dal 26 maggio all’8 giugno. Il convegno è stato introdotto dal presidente della Casa dell’Architettura, Alfonso Giancotti, da Sara Dahlsten, consigliere dell’Ambasciata di Svezia, dal segretario generale di promo-legno Lorena Deagostini (moderatore).
Nel corso della discussione Alf Karlsson, sottosegretario al ministero dell’Edilizia Abitativa e dello Sviluppo Digitale, ha parlato delle politiche sostenibili, mentre Susanne Rudenstan, di Sweden Wood, ha tracciato il profilo del settore forestale svedese. La seconda parte della giornata è stata moderata da Livia Podestà, media relations manager dello Swedish Institute di Stoccolma, con l’illustrazione dei vantaggi del costruire in legno e gli aspetti strutturali dei materiali utilizzati, da parte dei numerosi ospiti. L’evento è da inquadrare in relazione alla Mostra internazionale di Architettura di Venezia 2016, dove “The Forest of Venice” ideata e realizzata dagli studi di architettura svedesi Kjellander Sjöberg e Folkhem, con il supporto dello Swedish Institute di Stoccolma, è stato individuato come uno dei progetti più interessanti per aver legato efficacemente urbanistica, sostenibilità, design ed architettura.
Aldo Ciummo
Foto © Casa dell’Architettura