Caulier e Toccalmatto insieme per un nuovo progetto italo-belga

0
775

Le due aziende birrarie in collaborazione per “Brasserie28” un nuovo format di “Birreria Gastronomica” che, dopo Bruxelles, ora viene lanciato a Roma

Prendete un marchio belga in disuso che esprime al meglio le qualità delle antiche brasserie del territorio e un imprenditore illuminato, Eric Coppieters, che decide con convinzione e determinazione di rilanciarlo. Questa operazione, iniziata nel 2008, nel corso degli anni ha dato i suoi frutti, tanto che oggi il marchio si sente pronto a nuovi investimenti. Si tratta di investimenti che riguardano anche l’Italia, visto che comprendono una vera e propria joint venture con il birrificio emiliano Toccalmatto.

Le due realtà collaborano da anni, come ricorda Federico Scapin, amministratore di Caulier Italia: «Abbiamo iniziato con la produzione presso il birrificio di Fidenza di due nostre birre, una Ipa e una Imperial Pils». Ora i tempi erano maturi per intensificare la collaborazione.
Caulier è una nota beer firm belga (ben 10.000hl prodotti annualmente), la caratteristica delle sue birre è quella di essere “sugar free by nature”, ovvero con una percentuale di zuccheri vicina allo zero. Toccalmatto rappresenta una delle realtà italiane più interessanti nel panorama delle birre artigianali nostrane.

Due birrifici ognuno con una propria identità ben delineata che hanno un obiettivo in comune, ed è ancora Scapin a ricordarlo: «Lottiamo per il mondo artigianale».
«Questa unione – spiega Scapin – nasce dal rispetto reciproco e dall’amicizia che da tempo ci lega. Prima eravamo solo un beer firm, adesso, grazie alla joint venture con Toccalmatto, entriamo nel mercato dei produttori. Commercialmente restiamo due entità separate ma con lo stesso sito di produzione, Toccalmatto continuerà a fare la sua politica e lo stesso vale per Caulier» .

Bruno Carilli, fondatore del birrificio emiliano, lo spiega in modo molto semplice: «Ci siamo resi conto che unirsi con altre realtà poteva creare sinergie. Caulier produceva da De Proef, adesso il loro birrificio siamo noi. La cosa interessante è che le nostre offerte sono molto complementari, noi abbiamo sempre lavorato con le speciality mentre Caulier ha birre più tradizionali. Questa unione è il completamento del portfolio per entrambi».

Ecco dunque che la collaborazione si intensifica. La produzione di Caulier si sposterà gradualmente dal Belgio al birrificio di Toccalmatto.
Per coronare questo sodalizio c’è poi il locale romano “28 Birreria Gastronomica”, un nuovo format che si propone di diventare un vero e proprio “tempio della birra”. Una brasserie con un’area shop dove acquistare sia birre in bottiglia che alla mescita grazie al growler (un macchinario collegato alla cella birraria posta al piano superiore), immancabile l’ampio bancone in legno e infine la sala, in stile industriale , con salotti e poltroncine.

L’offerta gastronomica è fra le maggiori novità di questo nuovo format: come nel locale di Bruxelles anche a Roma si punta su qualità e artigianalità. Dunque grande attenzione alla scelta dei produttori: i formaggi sono del Caseificio Quattro Portoni, le uova di Paolo Parisi, la carne di Roberto Liberati, dei Fratelli Roccia e dell’azienda Le Pile, i salumi dell’azienda agricola Zavoli, il caffè di Massimo Bonini.
Il tutto per offrire ai romani un luogo dove poter trascorrere qualche ora all’insegna del “piacere”, perché come sottolinea Carilli, si beve soprattutto per soddisfare il gusto.

 

Valentina Ferraro

Articolo precedenteIl contributo del Vaticano al futuro del progetto comunitario
Articolo successivoL’arte lirica ed eclettica di Cuno Amiet al centro delle esperienze europee
Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui