Il generale Graziano presidente del Comitato militare dell’Ue

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Assumerà l’incarico tra un anno esatto, a novembre del 2018. Pinotti: «riconoscimento da parte dell’Unione europea dell’impegno del Paese e delle Forze armate italiane»

Il capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano, è stato nominato presidente del Comitato militare dell’Unione europea. Dunque in quello che prende sempre più corpo come uno strumento di difesa autonomo comunitario, l’Italia prende l’incarico di vertice. Una rivincita, quella dell’ufficiale torinese di 64 anni, poco meno di due mesi fa in ballo per essere eletto presidente del Comitato militare della Nato, il capo dell’organismo che riunisce i capi di Stato maggiore delle forze armate dei 29 Paesi alleati.

Il Chairman of the European Union Military Committee, incarico che il generale Graziano assumerà dal mese di novembre dell’anno prossimo, è la più alta autorità militare dell’Ue. Sarà il consulente militare dell’altra italiana Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune (Pesc, o CFSP dall’acronimo inglese Common Foreign and Security Policy) dell’Unione, ma ha anche il compito di presentare i pareri e le decisioni di natura militare nonché di fornire direttive e linee guida al direttore generale dello European Union Military Staff (EUMS).

Il Comitato militare è stato istituito, con decisione del Consiglio dell’Ue, il 22 gennaio 2001, con il compito di dirigere tutte le attività militari nel quadro dell’Unione europea, con particolare riferimento alla pianificazione e l’esecuzione delle missioni militari. L’Italia aveva già ottenuto la guida del Comitato con il generale Rolando Mosca Moschini – oggi al Quirinale nel ruolo di consigliere per gli affari del Consiglio supremo della Difesa, presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella – che è stato in carica dall’aprile 2004 al novembre 2006.

Graziano è stato capo di Stato maggiore dell’Esercito italiano fino al 28 febbraio 2015, quando lo è diventato di tutta la Difesa. Che fosse uno dei favoriti a rivestire la carica non era un mistero, soprattutto dopo che, due mesi fa, sfumò la sua nomina a presidente del Comitato militare della Nato, incarico andato poi al generale dell’aeronautica britannica Stuart Peach con l’appoggio decisivo degli americani e ricoperto, in precedenza, da altri due ex capi di Stato maggiore italiani, entrambi ammiragli della Marina Militare: l’ammiraglio Guido Venturoni e l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, poi diventato ministro della Repubblica.

L’alto ufficiale italiano assumerà dunque l’incarico, di durata triennale, a partire dal mese di novembre 2018, quando succederà all’attuale presidente, il generale greco Mikhail Kostarakos, in carica dal 6 novembre 2015. «Questo importante traguardo» – ha commentato il ministro della Difesa Roberta Pinotti – è il riconoscimento da parte dell’Unione europea dell’impegno del Paese e delle Forze armate italiane. Al generale Graziano il mio più sentito ringraziamento per la dedizione, l’orgoglio, la professionalità e l’umanità con le quali ha operato in qualità di capo di Stato maggiore della Difesa per il Paese».

«Sono onorato della nomina e ringrazio tutti i capi di Stato maggiore della Difesa dei Paesi dell’Unione per la fiducia accordatami», ha dichiarato l’alto ufficiale italiano, esprimendo «gratitudine al governo, e in particolare al ministro della Difesa Pinotti per il pieno supporto» alla sua candidatura. «In attesa di assumere l’incarico». Una volta a Bruxelles, «m’impegnerò al massimo delle mie capacità per rafforzare ulteriormente l’autorevolezza del Comitato militare, per contribuire fattivamente al progetto di realizzazione della Difesa europea e per garantire che l’Unione europea sia pienamente in grado di rispondere a 360° alle nuove sfide alla sicurezza».

 

Giovanni De Negri

Foto © Difesa

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Giovanni De Negri
Giornalista professionista ed esperto di comunicazione ha iniziato come conduttore in alcune emittenti televisive locali per poi passare a ogni altro genere di media: quotidiani, periodici, radio, web. Ha alternato l’intensa attività giornalistica con quella di amministratore di società e di docente, a contratto titolare di insegnamento o come cultore della materia, presso Università pubbliche e private, italiane e straniere, per l’Esercito e per la Scuola superiore dell’economia e delle finanze. Ha inoltre lavorato presso Uffici stampa della P.A. (Palazzo Chigi, Regione Lazio e Comune di Roma) e realizzato eventi/convegni presso la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL)

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