Si lavora per mettere a punto una mediazione che fermi un conflitto in grado di fare milioni di morti e possa cambiare gli equilibri di tutto il pianeta
Un vertice mondiale per il disarmo nucleare si aprirà a Roma, fortemente voluto da Papa Francesco, venerdì 10 e proseguirà sabato 11 presso il Vaticano. Arriveranno nella Città Eterna undici premi Nobel, tra cui Mohamed El Baradei, Jody Williams, Mohamed Yunus, Beatrice Finn direttrice dell’Ican, International Campaign to Abolish Nuclear Weapons. Il fatto che la Santa Sede organizzi un convegno di così grande spessore è sintomatico della crescente attenzione che il mondo cattolico dedica alla questione del controllo degli armamenti nucleari.
Alla conferenza parteciperanno anche personalità ed esperti provenienti dal mondo intero, come Izumi Nakamitsu, Alto Rappresentante Onu per il Disarmo, Rose Gottermoeller Vice segretario generale della Nato, rappresentanti coinvolti nella crisi coreana fra cui gli Stati Uniti, la Corea del Sud e Russia. Tutti invieranno all’incontro i rispettivi ambasciatori accreditati in Vaticano. A parlare in rappresentanza di tutte le vittime di armi atomiche sarà la giapponese Masako Wada, una delle ultime superstiti di Hiroshima. Racconterà il dolore e il costante senso di colpa dei sopravvissuti per le conseguenze dell’esplosione con cui combattono giorno per giorno. La Santa Sede sarà rappresentata dal segretario di Stato Cardinale Piero Parolin e dal Cardinale Peter Turkson prefetto del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale.
«Non è una mediazione tra Usa e Corea del Nord» ha spiegato il direttore della sala Stampa Vaticana Greg Burke «ma un convegno di alto livello. Il Santo Padre» – ha aggiunto – «lavora con determinazione per promuovere le condizioni necessarie per un mondo senza armi nucleari, come lui stesso ha ribadito lo scorso mese di marzo in un messaggio indirizzato alla Conferenza delle Nazioni Unite riunita a tale scopo».
All’apertura del vertice – “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale” questo il titolo ufficiale dell’incontro, Papa Francesco pronuncerà il suo intervento; un discorso che ci si aspetta molto più che un semplice appello a fermare la corsa alle armi, ma un forte richiamo della Santa Sede per risolvere le tensioni tra Usa e Nord Corea che potrebbero sfociare in un conflitto nucleare. La soluzione non è nella guerra ma nel dialogo. Al tavolo del Vaticano saranno seduti tutti gli attori del Trattato sul bando delle armi nucleari firmato a luglio all’Onu da 122 Paesi.
Racconta l’arcivescovo Silvano Tomasi, delegato del Papa sulle politiche del disarmo nucleare: «è evidente che ora siamo di fronte al rischio reale di uso dell’atomica: per caso, per decisione consapevole, o perché le persone che siedono nella stanza dei bottoni mancano di equilibrio mentale. Bisogna lavorare perché la sicurezza venga garantita non da armi di distruzione di massa ma dal fatto che nessuno abbia la possibilità di usarle». Occorre convincere qualche Stato ad aderire alla moratoria. Non si può pensare che vi possa essere futuro sostenibile per la terra con 20 mila bombe atomiche che incombono sull’umanità.
Giancarlo Cocco
Foto © Daily Mail