In mostra la drammaturgia cromatica di Henri Matisse

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Una grande esposizione allestita al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, indaga il particolare rapporto fra l’artista francese e il mondo del teatro

Una innegabile vocazione drammaturgica percorre la produzione artistica di Henri Matisse. La mostra allestita al Forte di Bard parte da questo punto di vista, inedito e originale, per approfondire il discorso attorno al pittore francese. Quattro diverse sezioni, abitate da circa 90 opere scelte in gran parte dal Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster, ma anche prestate dagli eredi dell’artista e dal Museo di Nizza a lui dedicato, guidano il visitatore attraverso i meandri di un’esperienza estetica di straordinaria pregnanza.

1 – Il progetto espositivo valdostano si apre sugli apparati scenografici e sui costumi pensati da Matisse per Le chant du rossignol di Igor Stravinskij. Dopo aver coinvolto Picasso e numerosi altri artisti figurativi nell’esperienza dei balletti russi, Sergej Diaghiliev pensa al pittore francese per la vicenda fiabesca dell’imperatore della Cina,  a tal punto ammaliato dall’usignolo meccanico da preferirlo a quello reale. Sarà quest’ultimo però ad allontanare la Morte, riportandolo miracolosamente in vita.

Un cimento impegnativo e laborioso, verso il quale Matisse mostra una dedizione totale. Ne scaturisce una visione peculiare, orchestrata con gusto armonico dei colori e delle forme. Accordi di rosa e oro, di arancio e rosso, ma anche del semplice bianco e nero, caratterizzano i costumi. Il pittore francese restituisce dignità al nero, considerato pari a tutte le altre sfumature cromatiche (un’idea che proviene dall’Oriente e dal Giappone). L’intero apparato scenico viene pensato come una tela animata, in continuo movimento. Si affacciano qui procedimenti, come quello del ritaglio e del collage, che l’artista adotterà nella tarda maturità. Matisse tornerà al balletto nel 1939 con Rouge et noir, del coreografo Léonide Massine.

2 – L’opera di Matisse non può prescindere dal rapporto diretto con le sue modelle, vere e proprie attrici in un’ottica che lo vede come regista delle sue composizioni. Una comunione personale che lo spinge a lavorare a lungo con i medesimi soggetti, come accade ad esempio con Lydia Delectorskaya, o ancora con Henriette Darricarrère, la cui immagine è legata in particolar modo all’emergere prepotente del tema dell’odalisca.

3 – Una particolare consapevolezza del mito spinge Matisse in territori inesplorati. La nostalgia verso luoghi sognati, o verso terre esotiche conosciute o nelle quali non si è mai stati, abita il suo immaginario. L’attrazione verso il Mediterraneo è fascinazione della luce, intesa come vera drammaturgia dell’opera. Il gusto verso l’esotico, si pensi a Ingres e Delacroix, viene filtrato alla luce di una sensibilità del tutto peculiare. Il decorativismo di matrice orientalista investe l’ispirazione di Matisse con sfumature sonore. Domina l’arabesco, nel quale l’esperienza estetica viene sublimata.

4 – La vocazione musicale dell’arte di Matisse si riflette in particolare nel jazz. L’opera dal titolo omonimo, composta da 40 diverse orchestrazioni ricavate con la tecnica delle carte ritagliate, appare appunto come una sorta di variazione su un unico tema. L’artista, ancora una volta, compone una drammaturgia del colore e del suono. Le immagini vivono di un ritmo proprio, pregno di echi circensi e modernisti. Non a caso Warhol ne trarrà fondamentale ispirazione per la sua idea di Pop art.

Riccardo Cenci

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Henri Matisse. Sulla scena dell’arte

dal 7 luglio al 14 ottobre 2018

Bard (AO) – Forte di Bard

Associazione Forte di Bard
T. + 39 0125 833811 | info@fortedibard.it | www.fortedibard.it
Prenotazione visite
T. + 39 0125 833818
prenotazioni@fortedibard.it

Orari
martedì-venerdì: 10.00-18.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00-19.00
Aperta tutti i giorni dal 23 luglio al 2 settembre 10.00-19.30
La Biglietteria chiude 45 minuti prima.

Tariffe
Intero: 9,00 euro
Ridotto: 7,00 euro
Ragazzi 6-18 anni: 5,00 euro
0-5 anni: gratuito

www.fortedibard.it

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Immagini

in evidenza: Henri Matisse: Codomas Clean, 1947. Stampa su stencil incollato su carta 425 x 328 mm

in alto: Henri Matisse: Poésies 05, 335 x 250 mm

in basso: Henri Matisse: Jazz – Cauchemar Clean, 1947. Stampa su stencil incollato su carta 425 x 328 mm

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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