L’Unione europea vuole tener fede all’intesa, tassello cruciale nel regime di non proliferazione atomica e nell’ottica di una auspicata pacificazione mediorientale
Nell’ottica espressa dall’Unione europea, l’accordo sul nucleare iraniano (Joint Comprehensive Plan of Action, Jcpoa) rappresenta un tassello fondamentale nell’arduo cammino di pacificazione del medioriente. Un punto di vista ribadito con forza dall’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Federica Mogherini. Per questo la decisione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di abbandonare l’accordo apre scenari di crisi nelle relazioni transatlantiche.
Salvaguardare le relazioni economiche con Teheran, al di là delle sanzioni decise da Washington, sembra essere l’obiettivo principale dell’Unione europea. La linea americana sembra infatti dettata esclusivamente da una concezione che individua nell’Iran il principale nemico degli Stati Uniti. In realtà, Teheran ha sino ad ora adempiuto agli accordi sottoscritti, senza fornire il destro a eventuali rappresaglie.
Una delle conquiste dell’amministrazione Obama rischia dunque di essere cancellata. L’obiettivo occulto di Washington è quello di esercitare una pressione tale da costringere l’Iran a una rinegoziazione dell’accordo stesso, che appare comunque improbabile.
Dal punto di vista dell’Italia, la crisi mette a rischio significative opportunità economiche, quantificabili in diverse decine di miliardi di euro. Numerose sono le realtà del Belpaese interessate a intraprendere progetti in Iran, mentre altre già hanno avviato importanti investimenti. L’Italia è infatti il primo partner commerciale dell’Iran in Europa, seguito da Francia e Germania. Senza dimenticare infine che lo Stivale è stato il primo Paese europeo ad accogliere il Presidente Rouhani dopo la firma degli accordi, un gesto simbolico che evidenzia i rapporti privilegiati fra Roma e Teheran.
Tensioni si registrano invece nei rapporti fra Parigi e Teheran. Recente è la notizia di un presunto attacco terroristico, sventato con un’operazione che ha coinvolto numerosi Paesi europei. I sospetti si concentrano in particolare su una coppia di coniugi belgo-iraniani, che avrebbe voluto colpire a Parigi lo scorso 30 giugno, in occasione di un evento organizzato da oppositori in esilio nella capitale transalpina. Di conseguenza, il governo francese ha mosso esplicite accuse nei confronti dell’intelligence iraniana. Malgrado tutto, la Francia resta comunque uno dei maggiori sostenitori dell’accordo sul nucleare.
Nonostante le numerose rassicurazioni pervenute dall’Unione europea riguardo la sussistenza dell’accordo, molti Paesi sembrano abbracciare strategie attendiste. In particolare la sfida è quella di evitare l’isolamento economico e finanziario di Teheran, vero obiettivo dell’amministrazione Trump. Strumenti per contrastare l’effetto delle sanzioni sono stati messi in campo, e altri sono allo studio di Bruxelles. Un segnale politico di vicinanza all’Iran, anche se nel concreto molto resta ancora da fare per una salvaguardia concreta degli accordi.
Riccardo Cenci
Foto in evidenza: Conversation between Hassan Rouhani, Iranian President, on the right, and Federica Mogherini © European Union , 2017 / Source: EC – Audiovisual Service / Photo: Aref Taherkenareh
Foto Trump © Neewsweek