Belpaese ultimo nell’Unione per vita lavorativa attesa

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I giovani entrano tardi nel mercato del lavoro, le donne invece occupate solamente 26,8 anni di media. Quella attesa da un teenager italiano oggi è di 31,6

L’Italia si conferma come la “Cenerentola d’Europanel mercato del lavoro con la più bassa durata della vita lavorativa attesa: colpa del ritardo dell’ingresso nel mondo lavorativo dei giovani e la scarsa partecipazione delle donne che spesso lasciano l’occupazione per tornare inattive. Nel 2017 il Belpaese aveva un’età lavorativa attesa per i ragazzi di 15 anni di 31,6 anni a fronte dei 35,9 dell’Ue a Ventotto.

Dal 2000 l’età media è cresciuta di tre anni, in media con quella europea a 28 ma non si è ancora colmato il gap di inizio secolo. La vita lavorativa, quindi, appare breve non tanto per il ritiro anticipato dal lavoro per la pensione (che sarà una chimera per chi ha oggi 15 anni) quanto per l’entrata ritardata nel mercato. In Svezia nel 2017 la durata della vita lavorativa attesa era di 41,7 anni (quasi cinque anni in più rispetto al 2000) mentre in Germania si lavora in media per 38,4 anni (oltre quattro anni in più rispetto a inizio secolo).

In Gran Bretagna un giovane di 15 anni nel 2017 aveva un’aspettativa di durata della vita lavorativa di 38,9 anni mentre in Francia era di 35,1 anni. L’Italia ha un tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni (nel 2017) del 17,1% a fronte del 34,7% dell’Ue a 28 (46,5% in Germania, 50,7% nel Regno Unito). Se si guarda alle donne i divari sono lo stesso consistenti con appena il 48,9% delle donne tra i 15 e i 64 anni occupate in Italia a fronte del 62,5% medio europeo (il 71,5% in Germania).

La media degli anni di lavoro attesi è cresciuta negli ultimi 17 anni in tutta Europa (tre anni nell’Ue a 28 da 32,9 anni a 35,9, oltre tre anni nell’area Euro a 35,6 anni) mentre in Italia si registra un aumento di 3,1 anni. Rispetto al 2016 l’aumento della vita lavorativa attesa è di 0,3 anni in Italia, in linea con l’Ue a 28 mentre nell’area Euro la crescita è di 0,2 anni. A livello europeo c’è una distanza di cinque anni sulla vita lavorativa attesa di uomini e donne (gli uomini con 38,3 anni in media e le donne a 33) ma il divario è ancora più ampio in Italia.

Nel Belpaese se le donne di 15 anni avevano nel 2017 una vita lavorativa attesa di 26,8 anni, in crescita di cinque anni dal 2000 ma inferiore di quasi 10 anni agli uomini (36,2 anni, in crescita di meno di due anni dal 2000). Per le donne italiane la durata attesa di vita di lavoro è la più bassa in Europa e inferiore di 6,6 anni rispetto a quella media europea. Rispetto alla Germania il divario è di quasi 10 anni mentre rispetto alla Svezia la distanza raggiunge i 14 anni. Questa situazione ha chiaramente riflessi negativi sul sistema previdenziale con un portafoglio di contributi alla fine della vita lavorativa in Italia che si basa su un numero di anni molto inferiore alla media europea.

 

Fiasha Van Dijk

Foto © Complete Wellbeing, Business Insider, Facebook

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Fiasha Van Dijk
Fondamentalmente apolide, proveniente solo "per caso" dai Paesi Bassi, figlia di immigrati di due continenti diversi da quello in cui vivo, spero di portare i resoconti dei pregi delle politiche dell'integrazione, della salute e della medicina dal resto d'Europa...

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