Mantenere la promessa di una risposta globale, non solo oggi

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In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne tante le iniziative per ricordarla. Ma la domanda è sempre la stessa: da domani?

La violenza di genere da parte degli uomini nei confronti delle donne è una delle più grandi vergogne nel mondo, anche perché non accenna a diminuire. Perfino nel cosiddetto “mondo civilizzato” si reitera continuamente il reato vigliacco di alcuni maschi di utilizzare la forza nei confronti delle femmine, con casi di cui ahinoi continuano a esser piene le cronache. Casi di femminicidi, attacchi con acido o di violenze continue (fisica, sessuale e psicologica, stalking, molestie, mutilazioni) di cui per fortuna sempre più spesso fanno oggi seguito denunce e condanne, nella speranza che entri sempre più spesso nella coscienza collettiva come “non sia normale che sia normale” che ciò ancora avvenga, come propone la campagna di questi giorni in Italia lanciata dalla vicepresidente della Camera dei deputati Mara Carfagna e che ha raccolto tantissime adesioni. Nella speranza che da domani, quando i riflettori si saranno spenti, si continui la battaglia.

Fra le tante iniziative per ricordare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne quella del Consiglio d’Europa, che ha già dedicato il World Forum Democracy di quest’anno all’uguaglianza di genere e sui diritti delle donne, concentrandosi in particolare sulla partecipazione pubblica, politica ed economica delle donne e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne in luce della campagna #MeToo. Fra coloro che hanno partecipato alla tre giorni c’erano il ministro della Giustizia spagnola Dolores Delgado Garcia e il segretario di Stato francese per l’uguaglianza tra donne e uomini Marlène Schiappa. Per l’Italia erano presenti la segretaria aggiunta del Consiglio d’Europa Gabriella Battaini-Dragoni e la direttrice di Human Dignity, Equality and Governance della stessa istituzione Claudia Luciani, di cui Eurocomunicazione proporrà le interviste nei prossimi giorni effettuate durante al Forum.

«Tutte le donne e le ragazze hanno il diritto di vivere una vita senza violenza. Purtroppo, questa non è la realtà. Una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale, il 22% per mano del proprio partner. Più della metà di tutte le donne ha subito molestie sessuali e il 20% delle ragazze ha segnalato molestie sessuali online», ha dichiarato nei giorni scorsi Dunja Mijatović, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. «Oltre a questi dati forniti dall’Agenzia dell’Ue per i diritti fondamentali, le Nazioni Unite stimano che il 70% delle vittime di violenza domestica è rappresentato da donne. Nel 2016, il numero di donne vittime di omicidi perpetrati da partner o membri della famiglia e parenti secondo l’Eurostat è stato, ad esempio, 238 in Germania, 146 in Francia, 67 in Spagna, 45 in Ungheria, 18 in Croazia, 16 in Finlandia e 11 in Albania. La violenza basata sul genere nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani e deve essere combattuta con forza. La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (“Convenzione di Istanbul”, ratificata da 33 Paesi sui 47 Stati membri) è stata elaborata proprio con questo obiettivo. È il trattato internazionale più completo e più esteso che affronta la violenza contro le donne delineando gli obblighi degli Stati per prevenire la violenza, proteggere le vittime e perseguire i responsabili».

Sono migliaia le donne che in tutta Europa si sono “appropriate” delle piazze per dire basta alla violenza nell’immediata vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. A Roma la manifestazione è sfilata tra Piazza della Repubblica e Piazza San Giovanni, organizzata per il terzo anno consecutivo dal coordinamento delle femministe legate al “Non una di meno“, che si preparano ad organizzare lo sciopero globale delle donne il prossimo 8 marzo. Grande mobilitazione a Parigi, dove un autentico fiume umano in viola è sceso in strada per chiedere rispetto verso le donne. Presenti anche molti uomini e bambini, così come è avvenuto in Spagna e in Croazia. Come riporta il rapportoCombating violence against women” dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), pubblicato nel novembre 2016, un terzo dell’universo femminile dichiara di avere subito almeno una volta una forma di violenza, fisica o sessuale. I Paesi che registrano i casi più numerosi sono sparsi ai quattro angoli del pianeta. In Russia, El Salvador e Sudafrica il tasso di femminicidio supera i 6 casi ogni 100mila donne, per arrivare al triste primato di 15 casi ogni 100.000 donne in Honduras. Negli Stati dell’Europa occidentale il tasso medio è di 0,4 vittime di femminicidio ogni 100.000 donne l’anno.

 

Giovanni De Negri

Foto © Consiglio d’Europa, Giovanni De Negri, European Union Agency for Fundamental Rights, Le Parisien, La Voz de Galicia

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Giovanni De Negri
Giornalista professionista ed esperto di comunicazione ha iniziato come conduttore in alcune emittenti televisive locali per poi passare a ogni altro genere di media: quotidiani, periodici, radio, web. Ha alternato l’intensa attività giornalistica con quella di amministratore di società e di docente, a contratto titolare di insegnamento o come cultore della materia, presso Università pubbliche e private, italiane e straniere, per l’Esercito e per la Scuola superiore dell’economia e delle finanze. Ha inoltre lavorato presso Uffici stampa della P.A. (Palazzo Chigi, Regione Lazio e Comune di Roma) e realizzato eventi/convegni presso la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL)

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