La Vigna del Belvedere nel cuore dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea

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Degustando vini nei luoghi del poeta Giuseppe Giacosa: un’esperienza unica alla scoperta del Canavese fra borghi medievali, laghi morenici, verdi vallate, profumi e colori

Sempre di più natura e gastronomia diventano gli ingredienti per una fuga caratterizzata da nuove esperienze. Perché allora non pensare di unire cultura e palato visitando e soggiornando in un vigneto? Poter degustare un vino eccellente nel luogo in cui viene prodotto, proprio nel momento in cui i suoi profumi si diffondono con maggiore intensità nell’aria del vigneto, diventa un’esperienza dai tratti eccezionali.

La Vigna del Belvedere, oggi di proprietà della famiglia Tappero Merlo, è  il luogo ideale per realizzare questo felice connubio, un posto magico ed esclusivo, ricco di storia e di fascino. Una balconata affacciata sull’anfiteatro morenico di Ivrea frutto dell’ultima pulsazione glaciale avvenuta circa 10-12.000 anni fa. Oggi la vigna è inserita tra i parchi e i giardini storici della provincia di Torino ed è segnalata su Italian Botanical Heritage tra le bellezze botaniche del Belpaese. Da molti secoli la collina è destinata alla coltivazione della vite: è un terreno poverissimo di materia organica, ma ricchissimo di minerali erosi dai ghiacciai ai fianchi delle Alpi valdostane.

La Vigna faceva sicuramente parte del Castello di Loranzè ma nel ‘700 passò nelle mani della Famiglia Giacosa da cui discende il famoso poeta canavesano Giuseppe Giacosa, librettista di Giacomo Puccini e autore delle trame di Madame Butterfly, Tosca e La Boheme.

Oggi il vigneto è interamente coltivato a Erbaluce di Caluso, vitigno autoctono del territorio, con metodi totalmente naturali senza ricorso a prodotti sistemici, fertilizzanti, pesticidi, insetticidi ed è in via di certificazione biologica.

Domenico Tappero Merlo, proprietario della Vigna del Belvedere, afferma che «chi non ama il proprio territorio e non si batta per esso, non ha rispetto dei propri avi, della fatica immane che hanno dovuto fare per renderlo vivibile. Il termine territorio ha assunto un significato diverso: è quel luogo in cui l’ambiente naturale si fonde con l’abilità dell’uomo che nel tempo gli è stato leale, ha imparato a conoscerlo, rispettarlo, proteggerlo, conservarlo, riuscendo così ad esaltarlo, rendendolo unico ed inconfondibile”.

Da queste sue premesse parte la sua personale battaglia di valorizzazione dell’Erbaluce, simbolo di questa  terra ricca di fascino e si comprende come tutto il Canavese conduce ogni visitatore a un percorso sensoriale alla scoperta dei sapori del territorio.

Il Canavese è veramente un angolo incantato di natura, ricco di storia e di suggestioni: attraverso affascinanti itinerari si possono scoprire i numerosi laghi morenici, le verdi vallate e l’area del vigneto certificato, immersi in un’atmosfera pregna di profumi e di colori.

Un panorama in grado di rinfrancare lo spirito, tra pittoreschi scorci di borghi medievali lungo dolci colline, boschi, prati e spazi verdi.

La posizione della Vigna del Belvedere , inoltre,  consente allo sguardo di spaziare a 360° e godere di un panorama particolarmente suggestivo.

Da un lato il Castel Rosso, sullo sfondo il Villino che accoglieva molti secoli fa i viandanti in visita al castello e filari di Erbaluce a perdita d’occhio con ai capi rose giallo-arancio.

Nella Vigna del Belvedere si possono, quindi, organizzare visite, tour, eventi e degustazioni. L’ambientazione calda e romantica giocata sui toni bordò, è ideale per chi ama tuffarsi nella natura godendo di una location unica. Visitare o soggiornare nel villino romantico, ricco di storia, di poesia d’autore, di grande musica  è un’emozione intensa e indescrivibile.

Vivere, inoltre, la magica sensazione di svegliarsi con il canto degli uccelli e di addormentarsi con i suoni della campagna di notte, è una vera  vacanza che riporta indietro nel tempo a contatto con la natura incontaminata.

Una breve pausa da dedicare solo alle persone amate in un luogo unico nel suo genere che rimane nel cuore insieme ai profumi e ai sapori tipici canavesi.

 

Francesca Sirignani

Foto e video © Tappero Merlo

 

 

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Francesca Sirignani
Giornalista pubblicista specializzata in tematiche turistiche ed europee. Ha conseguito una laurea in Giurisprudenza – indirizzo transnazionale e, dopo aver ottenuto la seconda laurea in Studi Europei ed Internazionali, ha approfondito la conoscenza dell’inglese e del francese viaggiando e frequentando corsi linguistici all’estero. É il Direttore Responsabile della testata giornalistica on-line Follow Me Magazine ma collabora anche per “Montecarlo In”, "Weekly Magazine", “Area Wellness”, "Leisure & News International”, “Elaborare 4x4”,“Travel Quotidiano” e “Week – end Premium”. È docente al Master “Comunicazione per il settore enologico e il territorio” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha anche collaborato in diversi progetti europei e di Legislazione Turistica che le hanno permesso di accompagnare gruppi in molte destinazioni del mondo. È iscritta al GIST cioè al Gruppo Italiano Stampa Turistica. Appassionata per culture, tradizioni e paesaggi di altri popoli ha fotografato molti Paesi.

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