Roma, Impressionisti segreti e ritrovati

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Palazzo Bonaparte inaugura la propria vocazione pubblica, ponendosi quale polo culturale e scrigno unico per innumerevoli occasioni espositive

«Soltanto con l’arte possiamo uscire da noi stessi, sapere ciò che un altro vede di un universo che non è identico al nostro, i cui paesaggi ci rimarrebbero ignoti quanto quelli che potrebbero esserci sulla luna», scrive Marcel Proust nell’ultimo, illuminante volume della recherche; e davvero, visitando la mostra Impressionisti segreti allestita nello scrigno di Palazzo Bonaparte recuperato al suo antico splendore, ci si meraviglia nell’attingere a dimensioni cognite eppure ancora capaci di sorprendere, nel provare quella sensazione di bussare a porte che si affacciano sul nulla e poi, all’improvviso, si aprono alla rivelazione, all’epifania che attendevamo impazienti.

Peculiarità dell’occasione espositiva la presenza di tele solitamente celate agli occhi del pubblico, conservate per la gran parte in collezioni private, oggetto di un culto segreto e solipsistico. Un’occasione per osservare con occhi vergini l’opera di artisti celeberrimi, accanto ad altri meno frequentati. Ecco allora L’isola delle ortiche di Monet emergere come un sogno dalla bruma, un frammento sottratto allo scorrere del tempo in grado, nel contempo, di farcene presentire la fugacità. L’evocazione di un qualcosa di ignoto, che riusciamo a gustare meglio proprio perché mostrata in una cornice intima, lontana dal furore orgiastico dei grandi musei, che disperdono la nostra attenzione guastando il mistero della esperienza estetica.

Una dimensione sontuosa e domestica al tempo stesso, con le due tele di Caillebotte, Un balcone, Boulevard Haussmann Interno, donna alla finestra, entrambe del 1880, che sembrano proporre un divertito contrappunto fra dentro e fuori, fra i personaggi che osservano la Parigi appena ridefinita nelle sue linee architettoniche e la Roma di oggi. Luoghi remoti a noi sconosciuti si affiancano per un attimo all’attualità, resurrezioni del passato che, ancora una volta, richiamano la poetica proustiana.

Figure femminili rivendicano con forza la propria posizione. Le ardite pennellate di Berthe Morisot nel dipinto In riva al lago colgono l’elemento acquatico quale metafora del tempo, costantemente mutevole. Davanti alla psiche mostra la figura femminile di spalle, anticipando una tematica che influenzerà i colleghi dell’altro sesso. Eva Gonzalès, allieva di Manet, sfoggia una maestria compositiva che poco ha da invidiare al più accreditato maestro.

L’ispirazione di Renoir si esplica nei quadri di fanciulli, che rappresentano il lato più intimo della sua attività, e nei grandi ritratti che, con la loro impostazione monumentale e con il colorismo luminoso, testimoniano l’estrema fase della sua pittura, mentre Cézanne compare con un’opera singolare dalla collezione Pérez Simón, Sancho nell’acqua, ispirata alle peripezie del personaggio creato da Cervantes.

Il vedutismo di Pissarro si presenta sia nella propria declinazione urbana, ad esempio in Sulla sponda della Senna a Parigi, quanto in quella bucolica, nel magnifico Il grande noce di Éragny e in altre tele che rivelano il suo accostamento al neoimpressionismo.

Se Signac porta alle estreme conseguenze la tecnica puntinista, come è evidente nelle abbaglianti modulazioni cromatiche di Vele e pini, aspetti simbolisti si inseriscono nel tardo impressionismo. Notturno con cipressi di Henri-Edmond Cross lo dimostra, con la sua gestualità arcana, con i suoi ritmi onirici che trascendono la realtà delle cose. Ancora protagonista il mistero dell’arte, quella capacità di attingere alle profondità del nostro essere, rivelando aspetti segreti e a noi stessi, in larga parte, ignoti.

 

Riccardo Cenci

Impressionisti segreti – Palazzo Bonaparte

6 ottobre 2019 – 8 marzo 2020

Una mostra Arthemisia a cura di Marianne Mathieu e Claire Durand-Ruel

Orari: dal lunedì al venerdì 9.00 – 19.00 / sabato e domenica 9.00 – 21.00

Biglietti: intero con audioguida € 16,00 – ridotto con audioguida € 15,00

Intero € 15,00, ridotto € 13,00

Catalogo: Arthemisia Books

www.mostrepalazzobonaparte.it

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Immagini

In evidenza: Alfred Sisley – Tournant du Loing à Moret. Printemps, 1886 – Collezione Pérez Simón, Messico

In alto: Claude Monet – L’ile aux Orties, 1897 – Photo Peter Schälchli, Zurich

Al centro: Berthe Morisot – Devant la psyché, 1890 – Photo Michel Darbellay, Martigny

In basso: Pierre-Auguste Renoir – Portrait de Madame Josse-Bernheim Dauberville, 1901 – Collezione privata

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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