Coronavirus, cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni

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Colpite anche le Istituzioni europee, mentre in Italia primi segnali positivi con il blocco quasi totale

Primo giorno di quarantena forzata per l’intera Penisola ma con qualche risultato che fa ben sperare. Intanto però, il nuovo coronavirus colpisce l’italiano più importante in questo momento nelle istituzioni europee: il presidente David Sassoli si è messo volontariamente a riposo presso il suo domicilio a Bruxelles mentre la plenaria dell’Europarlamento, straordinariamente nella capitale belga, si è svolta in modo abbreviato.

Sassoli, facendo riferimento alle misure attuate dal governo di Roma a causa dell’epidemia, ha spiegato: «Essendo stato in Italia nell’ultimo fine settimana, ed esclusivamente per precauzione, ho deciso di seguire le misure indicate e di esercitare la mia funzione di presidente dal mio domicilio di Bruxelles nel rispetto dei 14 giorni indicati dal protocollo sanitario».

Gli altri capi di Stato e di governo dell’Ue si sono “riuniti” grazie agli schermi dei loro uffici, in una videoconferenza con cui coordinare la risposta all’epidemia, con la partecipazione pure della presidente della Bce, Christine Lagarde, e della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. «Gli ultimi giorni hanno dimostrato che il virus si diffonde in tutti gli Stati membri, riguarda tutti noi», ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Secondo il Centro europeo per la prevenzione delle malattie, i casi confermati sono 14.890 in Europa, con più di 500 morti. Intanto, l’Unione europea ha anche cancellato eventi, incontri tra ambasciatori, ministri ed esperti, e l’Europarlamento come già scritto ha chiuso oggi anziché giovedì le sessioni. Tra i dipendenti e lavoratori dell’Ue, i contagi sono almeno due, uno all’Agenzia europea per la difesa e uno al Consiglio dell’Unione europea, come ha riferito l’Associated Press (AP).

Un caso positivo alle istituzioni di Bruxelles anche alla Nato, dove un dipendente è in auto-isolamento. In Francia, il coronavirus è entrato nei palazzi del potere, fino all’Eliseo. Il direttore del gabinetto del presidente Emmanuel Macron, Patrick Strzoda, lavora da casa dopo che è stato considerato “un caso possibile” senza sintomi, visto che la scorsa settimana è stato in contatto con una persona infetta.

                      Franck Riester

Per Strzoda è stato previsto il test, mentre la ministra della Giustizia Nicole Belloubet ha sviluppato una “leggera febbre” e annullato “per precauzione” ogni impegno, sottoponendosi al test di cui attende il risultato. Prima di loro, era risultato infetto il ministro della Cultura Franck Riester, che ha mandato un messaggio ai francesi dicendo che “sta bene”, ha sintomi lievi, ed èin quarantenain casa.

In Spagna, dove 35 persone sono morte e più di 1.600 sono infette, il governo ha sospeso per almeno una settimana tutti i lavori parlamentari. Negli Usa, con quasi 900 casi e 28 morti, vari deputati sono stati sottoposti a test perché erano entrati in contatto con un contagiato a una conferenza. Vari di loro si sono messi in auto-isolamento, seppur asintomatici, alcuni dei quali molto vicini al presidente Donald Trump.

Al Pentagono si applica il “distanziamento sociale”, per cui il segretario Mark Esper ha tenuto un briefing con persone sparse in tre stanze. Nancy Pelosi, leader Democratica alla Camera Usa, ha chiesto invece che i lavori al Congresso continuino: «Siamo i capitani della nave, siamo gli ultimi a lasciare», ha riferito all’AP. Nel frattempo, il servizio medico del Campidoglio ha fornito nuove istruzioni di precauzione, tra cui non stringersi la mano.

Sempre negli Usa, poi, a New York la Covid-19 ha spinto l’Onu a chiudere al pubblico il Palazzo di vetro, mentre in Medioriente già da fine febbraio il Parlamento di Teheran è stato chiuso: si sono ammalati ministri e una vice presidente, nel Paese che è il più colpito della regione. Le frontiere sono nuovamente “alte”, molti Stati rendono quasi impossibile l’arrivo da parte di altri Paesi, in particolare per coloro che provengono dal Belpaese.

Paradossalmente proprio dall’Italia arrivano buone notizie. Secondo Paese dopo la Cina per numero di persone colpite, dopo tre giorni consecutivi nei quali si è registrato un aumento di contagiati oltre mille casi, gli 8.514 registrati oggi indicano “solo529 unità in più. Frutto dell’allargamento della zona rossa-arancione al resto del Paese, come deciso ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, o del calo naturale della malattia, ancora prevalentemente sconosciuta.

https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/videos/200926397811043/

In realtà è presto per trarre qualsiasi conclusione: in questo momento è fondamentale contribuire a evitare il più possibile la diffusione del coronavirus Covid-19. Oltre alle misure rigorose entrate in vigore oggi, i comportamenti individuali giocano un ruolo essenziale, a partire dai giovani. Infatti è emerso che è portatore dell’infezione il 5% di chi ha meno di 30 anni.

«Rispetto a ieri si è registrata una flessione. Magari arriveranno altri casi, ma le cose sembrano andare nella direzione giusta», ha osservato il fisico Alessandro Vespignani, esperto di sistemi complessi e direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston. «Appena ieri in Italia sono state adottate misure straordinarie e non si può pensare di vedere i frutti in 24 ore».

Non bisogna nemmeno farsi condizionare, ha aggiunto, dalla soglia psicologica del superamento di 10.000 casi. Un altro elemento da considerare, ha proseguito l’esperto, è che «mentre in Italia stiamo vedendo segni di rallentamento, l’epidemia sta accelerando negli altri Paesi europei». Nei prossimi giorni l’onda vera e propria potrebbe arrivare negli Stati Uniti.

Nel frattempo si continua a puntare sull’importanza dei comportamenti individuali: «Speriamo che gli stessi dati aiutino a orientare i comportamenti di tutti e a capire meglio la situazione», ha rilevato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro. I dati sulla diffusione dell’infezione nei giovani spingono a rivolgersi soprattutto a questa fascia della popolazione così come alle aree meno colpite.

https://www.facebook.com/domenicainrai/videos/222017422284263/

Gli effetti delle misure restrittive, ha aggiunto, non saranno istantanei, ma «coerenti con i tempi di incubazione, che raggiungono 14 giorni e che raggiungono il valore più frequente in cinque giorni». Tuttavia «se rispetteremo le regole vedremo le curve appiattirsi: questo significherà dare la possibilità a chi si ammala e necessita di un supporto ventilatorio di poterlo ricevere nel miglior modo possibile».

Due ricerche pubblicate sulla rivista The Lancet indicano intanto che i nuovi focolai epidemici possono essere domati in meno di tre mesi se i malati vengono isolati tempestivamente e se i casi nascosti vengono scoperti tracciando in maniera efficace i contatti dei contagiati. La guardia deve essere mantenuta alta anche a livello nazionale, perché allentare precocemente le misure di distanziamento sociale potrebbe significare avere un nuovo picco di contagi in autunno.

In particolare la ricerca condotta dalla Scuola di igiene e medicina tropicale di Londra indica che per controllare i nuovi focolai di Covid-19 bisognerebbe tracciare almeno il 70% dei contatti dei contagiati. Indica che abbassare la guardia è rischioso lo studio dell’Università di Oxford: se le misure di distanziamento sociale vengono allentate dopo pochi mesi per dare respiro all’economia, il rischio è che si ripresentino nuovi picchi di contagio in autunno.

 

Lena Huber

Foto © Morning Star, Le Parisien, Wikipedia, Politico

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