Un libro a più voci, dedicato interamente alla “Questione meridionale”. Il riscatto del Sud quale concreta opportunità di rinascita e di futuro per l’Azienda-Italia
Nel solco della tradizione storica del meridionalismo ha senso, oggi, parlare della questione meridionale italiana se non la si inquadra in un più esteso meridionalismo europeo? È soltanto (e soprattutto) un problema italiano oppure investe sempre più l’Unione europea?
Quella idea di Europa unita è nata per volontà di Altiero Spinelli in un’isola dove venivano confinati gli oppositori al fascismo: Ventotene. È in quest’isola che Altiero Spinelli tra l’inverno del 1941 e la primavera del 1942 scrive in collaborazione con Ernesto Rossi il “Manifesto per un’Europa libera e unita”, divenuto negli anni con la nascita della Repubblica Italiana il documento base del federalismo europeo.
La questione meridionale ha sempre rappresentato l’altra faccia della storia unitaria prima e di quella repubblicana poi. Chi è oggi il corifèo del meridionalismo migliore, per intenderci gli eredi di Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini, Antonio Gramsci, Guido Dorso, don Sturzo, Manlio Rossi–Doria, Tommaso Fiore, Francesco Compagna? Cosa resta di quel meridionalismo storico, sociologico, economico, culturale?
“Ancora la questione meridionale. Riflessioni e analisi per superare la storica impasse italiana”, è il libro di “Academ Editore”, a cura di Francesco Terrone con Roberto Messina e Maurizio Carucci, scritto per stimolare un nuovo dibattito e individuare soluzioni per risolvere il mancato sviluppo del Sud Italia. Per ridurre il divario che persiste con il Settentrione d’Italia, mortificando il Meridione e le sue energie, la sua creatività, l’intelligenza.
È un libro a più voci con gli interventi di Giuseppe Acocella (rettore Università telematica “Giustino Fortunato” di Benevento); Alfonso Andria (presidente Centro Universitario Europeo-Ravello); Carlo Borgomeo, (presidente Fondazione con il Sud); Vania De Luca (presidente nazionale Ucsi); Maria Fermanelli (presidente Cna Impresa Donna); Alessandro Ramazza (presidente Assolavoro); Mario Resca (presidente Confimprese); Carlo Sangalli (presidente Unioncamere); Filippo Santoro (arcivescovo di Taranto); Carlo Verna (presidente Consiglio Ordine dei giornalisti).
Un libro dedicato alla “Questione meridionale” e al riscatto del Sud quale concreta opportunità di rinascita e di futuro per l’intera azienda-Italia. «Per far decollare il nostro Sud, e con esso l’intero Paese, occorre un impegno generale, convinto, determinato, condiviso» – scrive Francesco Terrone nell’introduzione al libro – «così il migliore Sud e la migliore Italia potranno superare le crisi sempre più frequenti, e puntare rafforzati ogni volta al futuro, con la prospettiva di una forte e autorevole apertura europea e intercontinentale. L’Italia, se rinasce, rinasce dal Sud, oggi è evidente più che mai, dal Sud che è ancora vivo e che bisogna finalmente far crescere, germogliare in ogni direzione possibile, e ciò nell’interesse diffuso e generale dell’Italia».
Su cosa puntare oggi? «Sul turismo, la vera ricchezza del nostro Paese, che da solo nelle otto regioni del Sud potrebbe essere una fonte di inesauribile ricchezza» – risponde Mario Resca, presidente di Confimprese – «e non parlo solo delle città d’arte, ma anche delle bellezze del territorio, dei paesaggi naturalistici, del mare su entrambe le coste della Penisola, dell’entroterra. Il Meridione, inoltre, ha dalla sua una chance straordinaria: la sua centralità geografica nel Mediterraneo e nelle connesse potenzialità logistiche collegate anche al raddoppio del Canale di Suez e alle nuova prospettive della Via della seta».
Enzo Di Giacomo
Foto © Academ Editore