Dria Paola e il manuale Cencelli del cinema

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L’attrice, al secolo Etra Pitteo, debuttava esattamente 90 anni fa col primo film sonoro in Italia

Novanta anni fa il 7 ottobre 1930 al Supercinema di Roma debuttava il primo film sonoro italiano: La canzone dell’amore interpretato da Dria Paola, Elio Steiner, Isa Pola, Camillo Pilotto. In realtà il primato del sonoro sarebbe dovuto spettare a una pellicola di Blasetti Resurrectio in assoluto in Italia con la pioneristica tecnologia. Era stato proprio Alessandro Blasetti a scoprire il talento della giovane Pitteo che tanto successo riscosse quella sera. Fu un grande trionfo commerciale per la casa di produzione Cines Pittaluga in quanto la canzone che accompagnava il film, Solo per te Lucia, composta dal maestro Cesare Bixio, fu una delle colonne sonore degli anni 30-40. Dria Paola dopo questo successo, fece altri 27 film poi nel 1942 decise di ritirarsi e il suo nome cadde nell’oblio. Quale fu il motivo per cui Etra Pitteo, in arte Dria Paola, come anche molti altri artisti hanno deciso di abbandonare l’attività? Forse abbiamo trovato il bandolo della matassa ovvero le motivazioni.

Le locandine dei film nel mondo dello spettacolo sono come il manuale Cencelli nel mondo della politica. È un mondo a sé dove si consumano drammi e crisi di nervi, in cui l’autostima di un artista è messa a dura prova. È importante che il nome di un attore compaia nelle locandine dei film al primo posto. L’attore famoso appare per primo segue il secondo per importanza quindi il terzo e così via. Nell’ultimo film che Etra Pitteo in arte Dia Paola girò nei primi mesi del 1942 La pantera nera, il suo nome compare al terzo posto dopo quello di Leda Gloria e Lauro Gazzolo. È un film poliziesco nel quale la vera protagonista in questo caso è Leda Gloria, l’attrice che negli anni 50 apparirà nel ruolo della moglie di Peppone (Gino Cervi) nella serie Don Camillo. Anche lei come Etra era nata nel 1908 e con Dria Paola aveva condiviso in precedenza il film Montevergine del 1939 accanto a un giovane Amedeo Nazzari.

Il secondo interprete del film del 1942 è Lauro Gazzolo padre degli attori anni 50 Nando e Virginio, che aveva esordito nel film Il documento del 1938. Fu preso in questo film, La pantera nera per il suo volto spigoloso, il naso pronunciato e la sua voce gracchiante. Il suo ruolo in questo lungometraggio è di ispettore di polizia. La stella di Dria Paola aveva iniziato ad offuscarsi già tre anni prima quando nei film girati nel 1939 Lotte nell’ombra di Domenico Gambino, Montevergine con la regia di Carlo Campogalliani e La mia canzone al vento con la regia di Guido Brignone, le furono affidati ruoli di non primaria importanza. Dopo dodici anni dal successo de La canzone dell’amore altri attori e attrici cominciavano a farsi strada nel mondo della cinematografia, Anna Magnani, Vittorio De Sica, Alida Valli per citarne alcuni. È probabile che Dria Paola, pur essendo una persona estroversa e ben adattabile alla società in cui viveva, risentì massimamente degli eventi bellici della seconda guerra mondiale, riproponendo nella sua mente un fatto avvenuto nella sua infanzia. In una intervista rilasciata nel 1930 dopo il successo de La canzone dell’amore, aveva confidato a un giornalista che: «nei tristi anni trascorsi da bambina a Padova al tempo della prima guerra mondiale, vedevo la città diventata una enorme caserma.

Ogni giorno treni ospedale portavano i feriti e i reduci con i loro corpi straziati reduci dalle terribili battaglie combattute nel Cadore. Dinanzi ai baluardi delle Tofane e alle cime dolomitiche. Gli aeroplani sorvolavano le nostre teste e mitragliavano le persone indifese. In quel periodo» – racconta Etra – «abitavamo in una palazzina adiacente una casa di cura tenuta da suore, quasi un convento. Una sera alla luce di una candela ebbi un presentimento e dissi alla mamma che bisognava subito andar via e rifugiarci in un paese vicino ove saremmo state più al sicuro. Per le mie insistenze mia madre prese due piccole valigie e ci allontanammo. Fu la nostra salvezza perché qualche giorno dopo venimmo a conoscenza che tutta la casa era stata colpita da una bomba e morirono tutti, fu allora che decidemmo di trasferirci a Roma». La seconda guerra mondiale iniziata due anni prima del film La pantera nera, con i suoi lutti e privazioni, potrebbe aver determinato in Etra Pitteo depressione e ansia, e avrebbe comportato il rifiuto a svolgere attività che implicavano contatti interpersonali significativi. Nel 1942 molte città italiane furono bombardate dagli alleati e se nella prima metà dell’anno le truppe tedesche e nipponiche ottennero alcuni successi, le nostre truppe in Africa subirono nella seconda metà di quell’anno insuccessi e molte perdite umane. Il padrigno di Etra il Generale di squadra aerea Renato Collalti, che ne aveva sposato la madre Ione Volebele, impegnato nel conflitto in Cirenaica, confidandosi con lei sull’andamento della guerra, potrebbe aver influito sulla sua decisione di oblio.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Polisine24, Imbd, FilmTv, Flickr
Video © Eurocomunicazione

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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