Dal primo contatto agli antipodi… e ritorno, in sala l’opera prima di Degan

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Paradise: simpatica commedia per riflettere sulla superficialità nel nostro Paese

Paradise: una nuova vita“, dal titolo internazionale “Paradise” con produzione italo-slovena è una commedia molto leggera composta da una serie di equivoci legati all’intreccio delle storie dei due personaggi principali. Difatti, dopo il primo incontro nella loro terra natia si ritrovano nella stessa località, nonostante si situi dall’altra parte dell’Italia. Un cinema quindi che in questo caso si muove effettivamente sull’asse Nord-Sud, mostrando un’Italia assolutamente contemporanea e realistica. Regista italiano di origini triestine, Davide Del Degan dimostra nella sua opera prima di avere consapevolezza di come si gestiscono i tempi comici senza mai esagerare. Sullo sfondo vengono inseriti una serie di equivoci romantici che hanno il pregio di non interferire troppo con la macro-trama, rompendo il classico schema della commedia italiana. Inoltre da segnalare come per quanto sulla scheda di descrizione del film sia segnato il genere commedia la pellicola non si limita a questo, divenendo una tragicommedia (prendendo in prestito un termine tecnico teatrale, adattabile anche per la settima arte).

Il film tramite l’equivoco affronta anche altre tematiche come ad esempio il malfunzionamento dello Stato italiano e del sistema giudiziario e come quello che può sembrare un banale errore possa causare problemi piuttosto gravi. Altro argomento al centro dell’opera è come ricostruirsi una propria vita, ripreso anche all’interno del sottotitolo “una nuova vita”, riferito sia a Calogero sia alla sua bambina appena venuta al mondo. Questa metafora è eccezionale ed è messa in scena magistralmente dal cineasta triestino.

La sceneggiatura è molto semplice, funzionale ad attori principalmente alle prime esperienze, il che è un bene in quanto ci regala una pellicola attraverso la quale è possibile vedere l’impegno profuso nella riuscita dell’opera. Indubbiamente i due protagonisti sono due facce caratteristiche che rimangono subito impresse nella mente, grazie anche alle buone performance attoriali. Tecnicamente sul finale è presente un’inquadratura particolare, come il finale stesso. Interessante anche l’apertura del lungometraggio. Nei fatti pur non essendo un’opera indipendente ne ha l’anima. In ultimo non si possono non menzionare le meravigliose inquadrature delle Alpi Friulane.

Trama: Calogero è un venditore ambulante di granite che vive in Sicilia. Un giorno mentre sta lavorando gli capita di assistere a un omicidio di mafia e, sconvolto dall’accaduto decide di sporgere denuncia alle forze dell’ordine, le quali conseguentemente lo inseriscono in un programma di protezione per testimoni e lo mandano dall’altra estremità dell’Italia, in Friuli-Venezia Giulia. Qui egli dovrà tentare di costruirsi una nuova vita, lontano dagli affetti familiari. Nel frattempo, il mafioso diviene un pentito entrando anche lui nel programma di protezione. Per via di un errore giudiziario viene trasferito nella stessa località di Calogero causando momenti di tensione tra il tragico e il comico.

 

Camillo Palmieri

 

Titolo: “Paradise: una nuova vita”

Regista: Davide Del Degan

Anno di produzione: 2019

Cast: Vincenzo Nemolato, Giovanni Calcagno, Katarina Cas, Selene Caramazza, Andrea Pennacchi

Ambientazione: Italia, Slovenia

Distribuzione: Fandango Distribuzione

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