Sarà monumentale, un segno di speranza e di fiducia per il mondo interno per essere fuori dalla pandemia
Arriva dalla provincia di Teramo e precisamente da Castelli centro importantissimo per la ceramica fin dal XVI secolo, il presepe che sarà allestito in Piazza San Pietro. A fianco come di consueto un albero di Natale che viene quest’anno dalla Slovenia Sudorientale dell’altezza di 28 metri. Non sappiamo ancora come saranno le celebrazioni natalizie, si sa solo che non ci saranno ambasciatori accreditati presso la Santa Sede alle cerimonie natalizie del Papa e che probabilmente, per limitazioni imposte dalla pandemia, un ristretto numero di fedeli saranno ammessi di volta in volta a visitare gli allestimenti che il Governatorato dello Stato di Città del Vaticano sta preparando.
La speranza
Le decorazioni che saranno messe nel tradizionale spazio dedicato al Natale in Piazza San Pietro vogliono essere un messaggio di speranza e di fiducia per il mondo intero. Un messaggio importante in questo periodo difficile che vuole esprimere la certezza che Gesù viene in mezzo al suo popolo per salvarlo e consolarlo. Il presepe monumentale di Castelli ha la caratteristica di essere formato da statue di ceramica a grandezza maggiore del naturale ed è stato realizzato, nel decennio dal 1965 al 1975, da allievi e docenti del locale istituto d’Arte “F.A. Grue”, attuale liceo artistico statale per il design.
Le statue monumentali
In Piazza San Pietro saranno esposti solo alcuni pezzi della fragile collezione composta da 54 statue. Verranno collocati lateralmente a una pedana luminosa di circa 125 metri quadrati che circonda in leggera pendenza parte dell’obelisco. Le sculture rappresentano i Magi, al centro sul punto più alto della pedana è collocato il gruppo della Natività e l’Angelo con le ali aperte. La sua collocazione sopra la Sacra Famiglia vuole simboleggiare la sua protezione sul Salvatore, Maria e Giuseppe. Il primo gruppo di statue, costituito dalla Sacra Famiglia, venne realizzato insieme con lo zampognaro, la pastorella con la brocca, il suonatore di flauto, la bimba con la bambola.
I padrini
Ispiratori del progetto furono il prof. Serafino Mattucci allora direttore e animatore dell’Istituto, i professori Gianfranco Trucchia e Roberto Bentini. Con entusiasmo parteciparono alla iniziativa gli alunni e tutto il personale tecnico del liceo. Le statue sono state realizzate con moduli ad anelli che, sovrapposti, formano busti cilindrici. La prima esposizione pubblica del Presepe avvenne a Castelli, sul sagrato della Chiesa madre nel dicembre del 1965. Poi nel Natale del 1970 fu la volta ai Mercati di Traiano a Roma, qualche anno dopo è stato esposto a Gerusalemme a Betlemme e Tel Aviv. C’è da dire che l’Abruzzo vanta una lunga tradizione nel tempo di Natale, per i presepi.
I più antichi presepi
La tradizione assegna a Penne il primo presepe d’Abruzzo. In quella città nel 1216 San Francesco d’Assisi aveva fondato il primo convento francescano della regione. Il 25 dicembre del 1225 il beato Agostino d’Assisi, che due anni prima aveva assistito al Natale di Greccio, volle rinnovare la sacra rappresentazione natalizia. Il più antico presepe domestico di cui si ha notizia, è quello che si trovava a Celano (Aquila) presso la nobile famiglia Piccolomini e apparteneva alla Duchessa Costanza. Erano ben 116 le figurine del presepe. Altra importante collezione di un presepe è quello della famiglia Antinori della fine del Seicento, scoperto per caso in una cassa conservata nel Convento di Sant’Angelo della Pace a Lanciano (Chieti). Sono stati ritrovati oltre cento pastori di quel presepe, liberandoli dalla polvere dei secoli. Sono statue di altezza compresa tra i 50 e 60 centimetri, deturpate (purtroppo) dall’azione dei tarli. Hanno arti snodabili e vestiti di stoffa riferentesi all’inizio del XVIII secolo, e ancora oggi riescono a trasmettere una forte espressività.
L’abete rosso viene invece da Kocevje, città sul fiume Rinza che si trova in un territorio al 90% ricoperto di foreste. L’abete che arriverà a San Pietro è cresciuto a 7 chilometri in linea d’aria dalla grande foresta vergine Krokar, che è uno dei 63 siti delle faggete primordiali censiti nel Patrimonio mondiale dell’Unesco. Il peccio è diffuso largamente sin dalla metà del XVIII secolo e rappresenta una significativa risorsa forestale, come specie arborea, e importante dal punto di vista economico per la Slovenia. Il maestoso abete rosso (Picea abies) che sarà portato in Piazza San Pietro è alto 28 metri, con un diametro a terra di 70 centimetri.
L’inaugurazione
L’inaugurazione del presepe e l’illuminazione dell’albero di Natale si terranno venerdì 11 dicembre. La cerimonia sarà presieduta dal Cardinale Giuseppe Bertello e dal Vescovo Fernando Vergez Alzaga, rispettivamente presidente e segretario generale del Governatorato dello Stato Città del Vaticano. L’allestimento rimarrà fino alla conclusione del Tempo di Natale che coincide con la festa del Battesimo del Signore, domenica 10 gennaio 2021.
Giancarlo Cocco
Foto © Giancarlo Cocco, ACI Stampa, Corriere cesenate, TasteAtlas