L’Istruzione al tempo del Covid: dalla JCU progetti di sostegno ai giovani e alle famiglie bisognose

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JCU

Volontari dell’ateneo Usa, con sede a Roma, aiutano gli scolari nello studio dell’inglese e collaborano con le realtà solidali nell’assistenza ai più fragili

Decine di giovani matricole della John Cabot University (JCU), l’ateneo Usa con sede nel quartiere Trastevere di Roma, sono impegnate ad aiutare tanti ragazzi di scuole e istituti della Capitale e del Lazio, nello studio, soprattutto con quello della lingua inglese. Si tratta di un progetto di solidarietà avviato dall’università Usa attraverso il suo Community Service, Religious Life and Multiculturalism. Nello specifico, l’iniziativa fa parte di un pacchetto di interventi nel campo della solidarietà, che vede «l’ateneo americano ben attivo a favore dei più fragili e delle famiglie in stato di bisogno» di Roma e del Lazio, come spiegato in un comunicato stampa.

Sostegno nello studio dell’inglese

JCUEntriamo nel merito. Il progetto che al momento coinvolge il maggior numero di volontari della John Cabot University, riguarda il sostegno agli studenti romani in difficoltà in alcune materie scolastiche, soprattutto con l’inglese, ed è realizzato in sinergia con il Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi (CeIS). I ragazzi della JCU, provenienti da 70 Nazioni, ma soprattutto dagli Usa, conoscono tutti molto bene l’inglese. Per ovvi motivi, è la lingua che si parla all’interno dell’ateneo.

Nulla viene lasciato al caso

Il percorso di solidarietà è codificato e niente viene lasciato all’improvvisazione. Gli studenti della John Cabot University che si offrono volontari per l’attività di aiuto scolasticocompletamente gratuita – vengono prima selezionati in base alle loro attitudini e capacità. Poi formati dal Community Service della JCU. Poter comunicare in maniera efficace e costruttiva sulle piattaforme online, è, infatti, una competenza che richiede apprendimento specifico.

La sinergia con le realtà solidali

Superata questa prima fase, i giovani volontari, tramite alcune realtà partner della JCU – tra cui l’Istituto comprensivo Don Lorenzo Milani di Terracina e lo stesso CeIS – entrano in contatto con gli studenti da supportare. Si tratta di bambini delle elementari e delle medie, ma anche di giovani liceali e universitari, con famiglie in difficoltà economiche, o multiculturali con problemi di inserimento, o con situazioni delicate. I volontari JCU li seguono online per mezzo di appuntamenti settimanali, sotto la costante supervisione del Community Service e del CeIS.

Il programma a favore degli studenti delle medie del Lazio

La John Cabot University ha inoltre avviato un progetto a supporto degli studenti delle scuole medie del Lazio, che ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza della lingua inglese scritta e parlata. In questo senso, i volontari della JCU scambiano e-mail con gli scolari, come fossero lettere, o conversano con loro online. Migliorare con la pratica costante la competenza dell’inglese già in giovane età, risulta infatti fondamentale per trovare, poi, quando sarà il momento, una posizione occupazionale.

Julia Del Papa, responsabile del Community Service

«In tempi di emergenza siamo chiamati tutti a fare qualcosa. In questa ottica, la nostra istituzione universitaria, di matrice Usa ma con sede a Roma, prosegue la sua attività a favore della comunità nella quale è inserita, con progetti di volontariato, anche se “non in presenza”»,  ha spiegato Julia Del Papa, direttrice del Community Service, Religious Life and Multiculturalism della John Cabot University. «Inoltre, quando è possibile» – ha proseguito la direttrice – «la JCU si attiva anche su singole e specifiche richieste di istituti scolastici». E non è tutto.

Le altre attività per aiutare chi si trova in stato di bisogno

«Nell’ambito della solidarietà» – ha proseguito Julia Del Papa – «voglio ricordare anche le iniziative avviate dalla nostra università nell’ambito della raccolta del cibo, dei medicinali e dei generi di prima necessità. Un ringraziamento va a tutte le realtà solidali, e sono tante, con le quali operiamo in sinergia».

 

Leo Agabiti

Foto © JCU

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