Unione europea, restrizioni e lockdown per troppi contagi

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Unione europea

In Italia effettuate 29 perquisizioni su tutto il territorio nazionale a carico di appartenenti a gruppi no vax-no green pass attivi su canali Telegram

Nell’ultima riunione a Bruxelles i leader dell’Unione europea hanno affrontato alcuni aspetti fondamentali della risposta alla crisi Covid19. Giunti alla conclusione che le campagne di vaccinazioni sono fondamentali per i progressi contro il virus hanno esortato l’intensificazione degli sforzi al superamento della cosiddetta “esitazione vaccinale”. Soprattutto contrastando la disinformazione. Inoltre il Consiglio europeo sottolinea la necessità di:

  • proseguire il coordinamento volto a facilitare la libera circolazione all’interno dell’Ue e i viaggi verso di essa. Ha, poi, incoraggiato la Commissione ad accelerare i lavori riguardanti il riconoscimento reciproco dei certificati con i Paesi terzi;
  • rafforzare il sistema dell’Unione europea per la prevenzione di future pandemie e la preparazione a esse. Quindi, anche, concludendo i negoziati sul pacchetto legislativo relativo all’Unione della salute;
  • rimuovere rapidamente gli ostacoli che impediscono la diffusione a livello mondiale dei vaccini affinché gli Stati membri dell’Unione europea possano accelerare la fornitura di dosi donate ai Paesi che ne hanno maggiormente bisogno.

Dunque una serie di nuove procedure che dovrebbero portare alla fine di questa pandemia, ma che, invece, non sembrano dare molti risultati.

Germania

Nella Repubblica federale tedesca, la situazione pandemica sembra essere sempre più spaventosa. La conferma giunge, anche, dalla cancelliera uscente Angela Markel che, davanti ai numeri record nei contagi afferma: «La situazione pandemica in Germania è drammatica, la quarta ondata del virus sta colpendo il nostro Paese con tutta la sua forza». Nel Paese lo stato di emergenza è in scadenza, 25 novembre, e la nuova coalizione che sta nascendo tra socialdemocratici, verdi e liberali non sembra intenzionata al rinnovo.

Il ministro della Salute, Jens Spahn, ha chiesto che il vertice Governo-Länder estenda la regola del 2G, che consente l’ingresso a locali pubblici, eventi al chiuso e ristoranti solo a chi è vaccinato o guarito, a tutto il territorio nazionale. Attualmente è in vigore in alcuni Länder mentre la maggioranza di questi preferisce il 3G, che ammette anche chi ha un test negativo. Un’altra misura potrebbe essere l’introduzione del 3G per accedere ai trasporti pubblici.

Austria

A causa del drammatico andamento della pandemia Covid in Alta Austria e nel Land Salisburgo lunedì scatta un lockdown generale per tutta la popolazione e non solo per i non vaccinati. L’incidenza settimanale su 100 mila abitanti nel Salisburghese oggi è di 1.672 e in Alta Austria di 1.557.

«Non abbiamo più grandi margini di manovra», afferma il governatore dell’Alta Austria Thomas Stelzer. «Il lockdown durerà alcune settimane e si è reso necessario per permettere l’operatività degli ospedali. A questo punto non è più escluso neanche un lockdown generale nazionale, con un’incidenza di 971».

Belgio

Unione europea«Avevamo sperato tutti di avere un inverno senza coronavirus, ma il Belgio non è un’isola. I segnali d’allarme sono tutti rossi», dichiara in conferenza stampa il primo ministro belga, Alexander De Croo. Annuncia anche l’inasprimento delle restrizioni per arginare l’impennata di casi di Covid-19. Infatti, dal 20 novembre, tutte le persone che si trovano in luoghi al chiuso come caffè e ristoranti dovranno indossare la mascherina a meno che non siano seduti al tavolo. La regola si applicherà a coloro che hanno almeno 10 anni. Quindi in Belgio ci sarà un aumento dello smart working, con l’obbligo di lavoro a casa quattro giorni a settimana.

In Italia

Le province italiane in cui è stato registrato ieri il maggior numero di casi Covid-19 sono Roma, Milano e Napoli. Ma attenzione anche a Torino, Padova, Bolzano e Trieste.

Nel Belpaese si cerca un sistema per aumentare le vaccinazioni e c’è chi propone diverse regole per chi non lo è. Si parla di un green passrafforzato“, solo per i vaccinati e per le attività ricreative nelle Regioni che cambieranno colore. In modo che le restrizioni previste non gravino su chi ha fatto l’iniezione. Oggi le Regioni presenteranno al Governo le loro ragioni in vista di un previsto ulteriore innalzamento dei casi Covid-19

Ma, ad esempio, il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri dichiara: «Lockdown per non vaccinati? Non è la strategia da attuare con i numeri odierni. Può essere valutata in caso di passaggio in zona arancione».

Per la Fondazione Gimbe: “Tornano a crescere i casi di Covid-19 in Italia, ma l’impatto ospedaliero resta al momento contenuto grazie alla protezione vaccinale: +534 ricoveri in area medica e +60 in terapia intensiva. Per Friuli Venezia Giulia e provincia di Bolzano si avvicina la zona gialla.

«Sul fronte ospedaliero» – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe – «si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +15,5% in area medica e +14,3% in terapia intensiva».

Intanto, dopo l’ok del Senato della scorsa settimana, la Camera dà il via libera al decreto che rende obbligatorio il green pass sul posto di lavoro: ora è legge.

I no green pass

La Polizia di Stato ha effettuato 29 perquisizioni, su tutto il territorio nazionale a carico di appartenenti a gruppi no vaxno green pass attivi su canali Telegram. Si ipotizzano reati che vanno, a seconda delle posizioni, dalla costituzione e partecipazione ad associazione segreta, all’istigazione, all’interruzione di pubblico servizio e all’associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti. L’indagine è stata avviata per identificare gli autori di minacce rivolte a esponenti delle istituzioni regionali e a medici.

Inoltre si stanno eseguendo altre perquisizioni a carico di altrettante persone attive in rete e ricollegabili al movimentoV–V“. L’utilizzo di Telegram avviene nella convinzione che il social garantisca l’anonimato e di conseguenza l’incolumità agli utenti, qualsiasi cosa scrivano. Ma le forze di polizia si sono ormai organizzate e agiscono come veri e propri “hacker”, cercando di recepire informazioni uniche dagli iscritti, che possano ricondurre alla loro identità, anche entrando negli smartphone degli utenti dopo averli infettati con file corrotti.

 

Ginevra Larosa

Foto © Effimera, BBC, Premier.be, Imperianews

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