Con la variante Omicron torna l’allarme per le imprese

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Confcommercio chiede al Governo di attivare al più presto sostegni per le attività che rischiano di chiudere

La variante Omicron che sta dilagando in tutte le città, pesa in modo rilevante sull’andamento delle attività economiche. La denuncia proviene da Confcommercio Milano. In un sondaggio svolto dall’ufficio studi dell’associazione sull’andamento delle attività economiche del terziario di Monza, Milano, la Brianza e Lodi che ha coinvolto oltre 1.000 imprese quali ristorazione, servizi, dettaglio non alimentare, risulta che per il 72% la moltiplicazione dei contagi ha provocato un calo significativo della clientela. Per il 41% ci sono difficoltà per dipendenti o collaboratori che si sono ammalati e sono a casa in quarantena. Vengono segnalati anche problemi nell’approvvigionamento di rifornimenti. Solo l’8% degli intervistati non rileva variazioni significative.

Crescita smart working

In molte aziende la crescita dello smart working sta creando problemi alla ristorazione e alla ricettività (87%) con ricaduta negativa sugli affari. Milano lamenta strade deserte con negozi e ristoranti semivuoti. C’è poca gente in giro con mezzi pubblici a capienza ridotta.

Prigionieri di omicron

I lombardi rimangono serrati in casa, chi in permesso per malattia, chi per la quarantena con la paura di contagiarsi. Chi non è incappato nella pandemia e deve raggiungere il posto di lavoro, esce presto di casa, se usa i mezzi pubblici, per trovare meno gente possibile. Chi può utilizza la propria auto mentre prima la usava raramente. Le farmacie sono assediate, con lunghe file per i tamponi. In alcuni supermercati vi sono scaffali vuoti perché gli approvvigionamenti vanno a rilento. Alcune catene, che effettuano servizio a domicilio, hanno inviato mail ai clienti scusandosi per il ritardo nelle consegne. Si sta registrando un vero e proprio tracollo delle attività, per colpa di questa ondata di pandemia, così nei borghi piccole o piccolissime attività a conduzione familiare, senza o con pochissimi dipendenti, hanno dovuto chiudere. Basta che sia colpito il titolare e l’attività si ferma.

La riapertura delle scuole dopo la pausa natalizia

Gli specialisti sono concordi che la riapertura delle scuole e la ripresa delle attività e degli spostamenti dopo le festività stanno moltiplicando i casi. Il Governo non ha varato alcun provvedimento di chiusura ma una parte dei commercianti rischia un blocco di fatto. C’è da dire poi che, mentre i dipendenti che non lavorano hanno la “normale copertura malattia” garantita dall’Inps, il titolare che deve bloccare o ridurre l’attività non ha alcuna garanzia dal punto di vista economico. Per tale situazione talune associazioni invocano l’istituzione a “indennità di chiusura o ridotta attività” basata sulle certificazioni di positività rilasciate.

La situazione a Roma

Gennaio ci sta regalando giornate assolate ma fredde al mattino. Dehors e spazi esterni dei bar e ristoranti non sono affollati. L’ondata pandemica scoraggia i cittadini che preferiscono rinunciare a un pranzo pur di non contagiarsi. Molte vie del centro di Roma sono pressoché deserte. I proprietari di bar lamentano che il lavoro è poco e la gente è spaventata per l’obbligo del green pass anche per consumare al banco. A soffrire non sono solo ristoranti e bar ma anche molte bancarelle di libri usati alle Terme di Diocleziano che sono deserte. Il virus ha praticamente azzerato anche le presenze nei negozi di abiti che speravano in questo periodo di saldi.

Insufficienti le misure economiche per Confcommercio

ImpreseRitornando all’indagine svolta dalla associazione dei commercianti di Milano, l’80% degli intervistati è d’accordo sull’obbligo introdotto per gli over 50. Mentre il 55% valuta eccessive le iniziative governative prese per contrastare l’emergenza pandemica, il 45% le reputa insufficienti. Infine ben il 91% delle imprese è insoddisfatto sulle misure economiche in vigore per contrastare gli effetti dell’emergenza Covid-19.

Le priorità dei commercianti

Il 37% dei commercianti chiede agevolazioni fiscali, il 28% maggiori e più rapidi indennizzi, per il 18% sarebbe opportuna una moratoria creditizia e la Cassa integrazione Covid-19 per il 17%.

Carlo Sangalli presidente di Confcommercio dichiara in proposito: «Le imprese del terziario, con la variante Omicron rischiano una nuova e profonda crisi. Cali di fatturato e problemi di personale sono le criticità più evidenti. Da qui la richiesta al Governo di attivare subito sostegni per i settori colpiti. Indennizzi, rinnovo Cassa Covid, moratorie fiscali e creditizie».

«Certamente» – prosegue Sangalli – «non ci troviamo di fronte ad una situazione estrema come l’inizio pandemia. Oggi abbiamo armi efficaci come i vaccini, ma non va sottovalutata la nuova sofferenza delle imprese».

 

Giancarlo Cocco

Foto © Usatoday, Dire, Targatocn

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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