Perché la guerra in Ucraina ci colpisce di più rispetto alle altre?

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Forse perché sul territorio europeo? Sarà perché interessa di più alla Nato e agli Stati Uniti d’America? Fatto sta che l’interesse è alto

La storia non sempre è magistra vitae e anzi, quando si tratta di azioni belliche, non ha insegnato nulla all’umanità che ha dimenticato gli errori del passato.

Le guerre tra i popoli ci sono sempre state, a partire da quella che vide contrapposti i due figli del capostipite del genere umano: Caino e Abele. Da allora gli uomini hanno sempre usato le armi per dirimere le questioni e stabilire chi fosse il più forte.

Sono passati i millenni ma l’uomo èancora quello della pietra e della fionda” tanto per citare un celebre verso di Salvatore Quasimodo, sconvolto dagli orrori della Seconda guerra mondiale.

L’uomo era e rimane un primitivo, istintivo, selvaggio, spietato. Così come allora, anche oggi l’uomo tradisce l’altro uomo.

Le guerre nel Mondo

La guerra che si sta combattendo sul suolo ucraino non è il primo conflitto del XXI secolo. Ne sono scoppiati tanti e in diversi scenari del Mondo. È sufficiente citare la guerra in Afghanistan o anche quelle in Iraq e in Siria. Nessuno di questi conflitti però, seppure devastanti, ha tuttora, o ha avuto, una risonanza planetaria.

Le motivazioni

Ci sono svariate ragioni alla base di questa considerazione. La prima va ricercata nel fatto che una guerra sul suolo europeo colpisce di più perché viene vissuta come la guerra della porta accanto. Noi ci identifichiamo negli ucraini, non fuggono da un Paese in miseria perché non vogliono più starci ma sono dei veri profughi di guerra.

Le guerrelontaneinvece interessano poco. I media dopo la notizia iniziale non ne parlano più. Questo perché sono guerre che coinvolgono popolazioni diverse da noi per cultura, religione, valori e anche più semplicemente per l’aspetto. Anche i paesaggi e le architetture delle città colpite non ci sono familiari. E noi, in un certo senso, ci sentiamo tranquilli proprio perché così lontane che non ci riguardano e non ci appartengono. L’interesse scatta solo se si conoscono le culture e i luoghi.

Le guerre di “serie b”

GuerraNon si parla delle guerre in Africa, si sa poco delle dinamiche che lacerano i Paesi del continente nero. Un esempio ce lo dimostra la guerra tra Eritrea ed Etiopia, della quale si sa poco e niente ma che in in due anni e mezzo (maggio 1998 ai primi mesi del 2001) ha portato centinaia di vittime e conseguenze sociali drammatiche per il Corno d’Africa. Stesso discorso per la guerra nella Repubblica democratica del Congo, che va avanti dal 1994, e ha fatto notizia solo quando è stato ucciso il nostro ambasciatore a Kinshasa, Luca Attanasio, insieme a Vittorio Iacovacci, il carabiniere che gli faceva da scorta, e al loro autista.

Perché non se ne parla mai? Forse perché l’Africa è considerata dai più un continente senza speranza. Se ne sa poco e soprattutto perché non possiede armi nucleari e di distruzione di massa.

Se i notiziari decidessero di parlare di quei conflitti, pochi sarebbero gli spettatori. Sembra che siano guerre senza nessun tipo di interesse, guerre di serie BNon fanno notizia eppure producono migliaia di morti, di profughi, distruzione ed epidemie, dolore e miseria.

La guerra europea

In Ucraina la situazione è invece considerata in modo del tutto diverso. Sta circolando un estratto del programma statunitense The Daily Show, condotto da Trevor Noah, nel quale sono raccolti diversi spezzoni di giornalisti e opinionisti su varie tematiche attuali. Il tenore dei loro commenti, a riguardo di quello che sta succedendo, si può riassumere così “Questo non è un Paese del Terzo mondo, siamo in Europa. Queste persone non stanno scappando da un Paese del nord Africa o dall’Iraq o dall’Afghanistan ma un da un Paese civilizzato“.

È vero che una guerra così vicina, una guerra su suolo europeo, ci coinvolge e ci colpisce di più ma ciò non giustifica frasi di questo tipo: agghiaccianti.

Le guerre sono guerre. Sono tutte uguali. Non ci si dovrebbe sentire emotivamente coinvolti di più se a essere colpita è l’Ucraina invece di un’altra Regione a noi lontana per abitudini usi e costumi.

 

Sveva Marchetti

Foto © New York Times, Voci globali, Wikipedia

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