2 giugno, la nascita della Repubblica Italiana

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2 giugno

La Festa della nostra Repubblica, come è nata e perchè continuiamo a festeggiarla

Tra le ricorrenze civili più importanti in Italia, una delle più sentite è senza dubbio il 2 giugno, la Festa della Repubblica.

Cerimonia a Roma

A Roma, questa data, si celebra con una cerimonia in grande stile. Il primo atto è quello della deposizione di una corona d’alloro, da parte del presidente della Repubblica, sulla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano. Conosciuto dai più come Altare della Patria (e con il soprannome macchina da scrivere) il suo vero nome è proprio Vittoriano perché dedicato al primo re d’Italia Vittorio Emanuele II.

Segue il secondo atto, quello più atteso: la parata militare che attraversa tutta via dei Fori Imperiali, dal Colosseo fino a Piazza Venezia. Sfilano con passo cadenzato i rappresentanti delle Forze Armate, della Polizia, dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa.

I bersaglieri

Molto vivace è il momento in cui in lontananza si scorgono arrivare con la fanfara e le piume al vento, i bersaglieri che attraversano correndo il lungo stradone. La banda, detta fanfara, suona trombe e altri strumenti a fiato della famiglia degli ottoni. Tutti adatti a essere suonati di corsa. La fanfara dei bersaglieri, infatti, è l’unica banda che si esibisce correndo, e accompagna sfilate, parate militari e cerimonie ufficiali. Il corpo dei bersaglieri nacque per volere del generale Alessandro La Marmora nel 1836, l’origine della banda invece risale al 1883. Un altro elemento che li rende caratteristici è il cappello piumato, il moretto. Le piume che lo ornano sono in tutto 132, di varia lunghezza, di colore verde bronzo iridescente e la loro funzione è collegata al mimetismo. Oggi il cappello si usa solo nelle parate.

2 giugnoMa perché i bersaglieri vanno sempre di corsa?

Probabilmente perché entrarono di corsa attraverso la breccia di Porta Pia il 20 settembre del 1870. Questo episodio determinò la fine dello Stato Pontificio e l’annessione di Roma al regno d’Italia. Nel piazzale antistante la porta c’è ancora oggi un monumento a ricordo dell’episodio.

Conclusione della cerimonia

Il presidente rientra al Quirinale sulla famosa Lancia Flaminia 335. Si tratta di un’auto storica utilizzata per la prima volta dal presidente Giovanni Gronchi in occasione della visita in Italia della regina Elisabetta.

In questa occasione lo storico Palazzo diventa veramente “la casa di tutti gli Italiani” con l’apertura al pubblico dei suoi magnifici giardini e il concerto da parte dei complessi bandistici delle forze dell’ordine.

Le Frecce Tricolori

Uno dei momenti più belli del 2 giugno, sicuramente, è l’esibizione delle Frecce Tricolori, che generano una scarica di adrenalina nel pubblico che assiste a questo spettacolo. Si tratta di dieci aerei, di cui 9 in formazione e uno solista, che volano in sincronia perfetta formando una figura geometrica triangolare. Durante l’esibizione rilasciano lunghe scie di fumo colorate che formano una gigantesca bandiera tricolore.

Con l’espressione “Frecce Tricolori” si identifica la Pattuglia acrobatica nazionale, costituente il 313° Gruppo addestramento acrobatico. Nate nel 1961 sono uno degli orgogli italiani che esprime le capacità e la tecnologia del nostro Paese e dell’Aeronautica Militare.

Storia della Festa

La conoscenza di un po’ di storia ci aiuta a scoprire le origini della ricorrenza che non sono poi così lontane nel tempo. Dopo la terribile esperienza della seconda guerra mondiale, dalla quale il nostro Paese uscì distrutto, il 2 giugno del 1946 il popolo italiano fu chiamato alle urne per scegliere con il referendum istituzionale la nuova forma di Governo.

La scelta era tra la Monarchia e la Repubblica. Quelle elezioni furono le prime dopo la dittatura fascista e tutti gli italiani andarono a votare senza nessuna distinzione di censo e di genere. Vinse la Repubblica per una differenza di 2 milioni di voti circa.

Assemblea costituente

In quelle storiche elezioni si votò anche per scegliere i componenti dell’Assemblea Costituente. Obiettivo era quello di scrivere la Costituzione, la carta fondamentale con cui vengono fissati i principi, le norme e le regole che disciplinano la vita dello Stato.

In quell’occasione trionfarono i tre grandi partiti di massa del tempo: la Democrazia Cristiana che ebbe il 40% dei voti, il Partito socialista e il Partito comunista con un 30% dei voti.

La Repubblica

2 giugnoDal latino res publica, “cosa pubblica”, deriva il termine che indica la forma di Governo dove la sovranità risiede nel popolo che la esercita attraverso le elezioni. Il primo grande sostenitore della Repubblica in Italia fu Giuseppe Mazzini, solo il 2 giugno del 1946 il sogno del patriota genovese si realizzò. Enrico De Nicola, il primo presidente della Repubblica, ebbe un mandato molto breve di appena 2 anni. Nel 1948 quando entrò in vigore la Costituzione, venne eletto il presidente Luigi Einaudi.

Presidenti

Fino ad oggi si sono avvicendati ben 12 presidenti della Repubblica, tra i quali i più amati sono stati Sandro Pertini e Carlo Azeglio Ciampi.

Di Pertini, si ricorda la famosa partita a scopone scientifico giocata sull’aereo che riportava in Italia la squadra di calcio vincitrice del mondiale del 1982. Il presidente giocò a carte in coppia con Zoff contro il duo Causio Bearzot. Amava ricevere al Quirinale scolaresche e classi provenienti da tutte le scuole d’Italia. I ragazzi gli ponevano domande alle quali rispondeva sempre con molta affabilità.

Ciampi ha affermato il valore del concetto di Patria, ha il merito di aver ripristinato la parata militare del 2 giugno e il canto dell’inno nazionale nelle manifestazioni pubbliche.

Il Tricolore

Il Tricolore italiano è nato ben prima della festa della Repubblica. Infatti era il 1797, a Reggio Emilia, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco e Rosso”.

L’Inno Nazionale

L’origine del Canto degli Italiani è controversa sia per quanto riguarda l’autore che la data. La tesi più accreditata è quella che vede come autore un giovanissimo Goffredo Mameli, allora ancora studente ma già fervente patriota, poco prima dei moti del 1948. La musica invece è da attribuire al compositore genovese Michele Novaro.

Il testo è molto retorico e di difficile interpretazione soprattutto per quanto concerne il significato delle allusioni storiche e politiche, spesso con rimandi all’antica Roma, che sono giudicate tutt’altro che immediate.

La festa al tempo del Covid

Naturalmente nel 2021, così come l’anno precedente, l’emergenza sanitaria causata dall’epidemia ha condizionato i protocolli tradizionali, cambiando, il volto della festa. Nessuna sfilata davanti alla folla e cerimonie ridotte al minimo.

Questo 2 giugno invece la Festa della Repubblica tornerà con la tradizionale parata.

 

 

Sveva Marchetti

Foto © Il Faro online, Osservatore libero, Difesa, Repubblica

Video © Eurocomunicazione

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