Oscar 2023, il film “Everything Everywhere All at Once” pluripremiato con 7 statuette

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Oscar 2023, il film

Il multiverso creato dal genio dei fratelli Daniels trionfa alla 95ª edizione degli Academy Award, battendo il record de “Il ritorno del Re”

Con ben sette statuette su undici nomination, comprese quelle delle categorie principali come miglior film, regia, attrice protagonista e sceneggiatura, “Everything Everywhere All at Once“, dei registi Daniel Kwan e Daniel Schneinert monopolizza la 95ª edizione della Notte degli Oscar.

Passato inizialmente in sordina al debutto nelle sale cinematografiche nel 2022, il film ha goduto di un enorme successo dopo la diffusione della notizia della nomination, che ha visto tra i premiati per la prima volta nella storia dell’evento, una protagonista asiatica, Michelle Yeoh. «Non lasciate mai che qualcuno vi dica che avete passato una certa età» ha commentato, e i due attori non protagonisti: Ke Huy Quan, bambino prodigio simbolo del “sogno americano” giunto negli USA su un barcone e passato da “Indiana Jones e il tempio maledetto” agli Academy, e Jamie Lee Curtis figlia dei celebri attori Tony Curtis e Janet Leigh, nota per il film horror “Halloween”. Standing ovation per tutti e due. La pellicola ha anche battuto il record di premi detenuto fino ad oggi daIl Signore degli anelliIl ritorno del Re“.

"Everything Everywhere all at once" pluripremiato con 7 statuette«Il mio viaggio è cominciato su una barca di profughi, in qualche modo sono finito qui, a Hollywood. Non sono storie di cinema, sono storie reali: è questo il vero sogno americano» ha dichiarato commosso Ke Huy Quan, che dopo anni ha potuto riabbracciare Harrison Ford. Era stato proprio lui sui social ad annunciare la vittoria di “Everything Everywhere All at Once”.

La trama

La storia scritta dai Daniels racconta la vita di una immigrata cinese trapiantata negli Usa, che lavora nella lavanderia di famiglia insieme al marito ed è monitorata dall’Internal Revenue Service, agenzia governativa che si occupa della riscossione dei tributi. La vita della donna, interpretata da Michelle Yeoh, piena di insoddisfazione e poco entusiasmante inizia a cadere a pezzi e la porta a scontrarsi con un multiverso in cui, come una eroina, deve salvare l’umanità, ma soprattutto mettere al sicuro l’unica cosa di cui sembra importarle realmente: sua figlia, interpretata dalla giovane Stephanie Hsu.

Un film brillante ma che nonostante tutto sembra manifestare apertamente, forse anche troppo, il desiderio di voler accontentare un pò tutti, cercando di affrontare temi come quelli legati alla famiglia, all’inclusione, alle diversità, al coraggio e alla forza. Molto, anche troppo, in linea con il politically correct che tanto piace all’Academy.

La serata

Alla conduzione della 95ª edizione troviamo l’attore, presentatore e comico Jimmy Kimmel che ha cercato di rendere meno pesante per il pubblico una serata particolarmente noiosa nonostante i tempi incalzanti. Tra le migliori battute del presentatore, la critica alla scelta del tappeto non più rosso, ma color champagne, che forse è stato tra i protagonisti inconsapevoli degli Oscar: «La gente continua a chiedermi, ci sarà violenza quest’anno?» dice dopo essersi paracadutato sul palco. «Spero certamente di no. La decisione di scegliere un tappeto color champagne al posto di uno rosso mostra come l’Academy sia sicura che non ci sarà spargimento di sangue», scherzando sullo schiaffo di Will Smith (vincitore dell’ultimo Oscar come migliore attore per “Una Famiglia Vincente”) dato a Chris Rock nel corso della precedente edizione.

“Miglior film straniero”

Jimmy KimmelIl premio Oscar per il miglior film straniero è andato a “Niente di nuovo sul fronte occidentale“, del regista tedesco Edward Berger, tratto dal romanzo di Eric Maria Remarque, apprezzato particolarmente dalla critica, tanto da fargli ottenere i premi per la cinematografia, come miglior film internazionale, set e per la colonna sonora, mentre ha perso il premio all’adattamento cinematografico contro il film dai toni femministi “Women Talking – Il diritto di Scegliere” della regista Sarah Polley.

Niente Italia nella Notte delle Stelle

L’unico a portare un pizzico di Italia nella serata è stato il Pinocchio di Gullermo Del Toro, che ha vinto la statuetta per il miglior film di animazione. Nella categoria dei corti live action “Le Pupille” dell’italiana Alice Rohrwacher ha perso contro “An Irissh goodbye” di Tom Berkeley e Ross White. Male anche per Aldo Signoretti, candidato per le acconciature nel film dedicato al Elvis, a cui il premio è stato soffiato per poco da “The Whale” che, insieme a Brendan Fraser, premiato come miglior attore, ha portato a otto il numero di Oscar vinti da “Film sotto l’ombrello di A24”, studio di produzione indipendente che prende il nome da una autostrada italiana. Ha vinto inoltre premi per la fotografia, la scenografia e la colonna sonora.

«Ringrazio l’Academy per aver creduto in questo film coraggioso, e Darren Aronofsky per avermi dato la possibilità di salvarmi con The Whale» dichiara Fraser, ricordando che in 30 anni di carriera lavorare nel mondo del cinema non sempre è stato facile.

Gli altri film

Serata da dimentica per the Fableman di Steven Spielberg, dichiarazione d’amore del regista per il cinema. Male anche per Martin McDonagh che con “Gli Spiriti dell’Isola” che sembrava destinato al successo. Premi per gli effetti speciali e per il sonoro invece sono andati agli attesissimi sequel di Avatar, “La via dell’acqua“, e di “Top Gun: Maverick“.

A “Naautu Naatu” del film di produzione indiana “RRR” è andato l’Oscar per la migliore canzone originale, cosa che ha, forse. lasciato a bocca asciutta Rihanna, reduce dello spettacolo del Super Bowl, dove con la sua performance su una piattaforma sospesa nel vuoto ha fatto a lungo parlare di sé, e Lady Gaga tornata apposta per gli Award, mentre è impegnata nelle riprese del suo ultimo film.

I corti

Premiati come miglior corto documentarioRaghu il piccolo elefante” e il corto di animazione “Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo” ideato e realizzato da remoto da Charlie Mackesy che racconta del viaggio dei tre animali che accompagnano il bambino nella ricerca di una casa.

Fuori la politica

Contrariamente a quanto avvenuto l’anno scorso, l’Academy quest’anno ha deciso di tenere fuori dalla manifestazione la politica, non permettendo al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di inviare alcun messaggio video da Kiev in merito alla difficile situazione in cui versa da ormai un anno il suo Paese.

NavalnyL’unico momento in cui si è sfiorato il tema politica” è stato con il toccante “Navalny” diretto da Daniel Roher, valso una statuetta per il miglior documentario. La storia racconta il difficile e complesso percorso dell’uomo, attivista e politico a capo del partito “Russia del Futuro” e presidente di coalizione democratica, di origine ucraina, Alexej Navalny, noto oppositore della politica del presidente russo Vladimir Putin. Il documentario offre allo spettatore un ritratto del protagonista e dell’assurdo sistema di comunicazione e investigazione condotto in seguito al tentativo di avvelenamento con l’agente nervino Novichok nel 2020.

«Mio marito è in prigione per aver difeso la democrazia e la liberà. Io sogno il giorno in cui lui sarà finalmente libero e sogno anche il giorno in cui anche il nostro Paese lo sarà. Stai forte, ti amo», ha commentato sul palco del Dolby Theatre Julija Navalnaja, moglie di Navalny presente alla cerimonia.

Rassegna dei premi

Miglior Film
Everything Everywhere All at Once

Miglior Regia
Everything Everywhere All at Once – Daniel Kwan e Daniel Scheinert

Miglior Attrice protagonista
Michelle Yeoh – Everything Everywhere All at Once

Miglior Attore protagonista
Brendan Fraser – The Whale

Miglior Attore non protagonista
Ke Huy Quan – Everything Everywhere All at Once

Miglior Attrice non protagonista
Jamie Lee Curtis – EveryThing Everywhere All At Once

Miglior Sceneggiatura originale
Everything Everywhere All at Once

Miglior Sceneggiatura non originale
Women Talking

Miglior Film Internazionale
Niente di nuovo sul fronte occidentale – Germania

Miglior Film d’animazione
Pinocchio

Miglior Montaggio
Everything Everywhere All at Once

Miglior Scenografia
Niente di nuovo sul fronte occidentale

Miglior Fotografia
Niente di nuovo sul fronte occidentale

Miglior Trucco e acconciature
The Whale

Migliori Costumi
Black Panther Wakanda Forever

Migliori Effetti visivi
Avatar: La via dell’acqua

Miglior sonoro
Top Gun: Maverick

Miglior Colonna sonora originale
Niente di nuovo sul fronte occidentale

Miglior Canzone Originale
“Naatu Naatu” – RRR

Miglior Documentario
Navalny

Miglior Cortometraggio documentario
The Elephant Whisperers

Miglior Cortometraggio
An Irish Goodbye

Miglior cortometraggio d’animazione
The Boy, the Mole, the Fox and the Horse

 

Gianfranco Cannarozzo

Foto© Movieplayer, QuotidianoNazionale, RollingStones, NpcMagazine

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Gianfranco Cannarozzo
Lettore appassionato si avvicina al mondo del giornalismo mentre lavora presso uno studio legale che si occupa di ADR (Alternative dispute resolution). Nei suoi pezzi ama parlare di varie tematiche spaziando dall'attualità alla storia, alla politica.

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