Dopo Roma e La Spezia, Iobus lancia nuovi itinerari a Milano e Matera. Entro la fine dell’anno oltre 300.000 turisti trasportati
È trascorso poco più di un anno da quando Iobus, l’operatore tutto italiano dei tours cittadini, ha cominciato a Roma nell’aprile del 2022 la sua avventura nel trasporto di turisti con openbus di ultima generazione. Nata per volontà di due gruppi di imprenditori laziali guidati da Giuseppe e Umberto Cilia e Elvio Stefanelli per fornire la Capitale di un servizio di openbus all’avanguardia. La nuova società è partita con 4 bus e con l’obiettivo per il primo anno di portare 100.000 turisti.
«Oggi la nostra flotta è composta di 8 openbus su Roma con un trasportato di oltre 100.000 nel 2022», spiega con orgoglio il presidente del Gruppo, Giuseppe Cilia. «Nei primi sei mesi di quest’anno siamo già arrivati a 180.000 con l’obiettivo di raggiungere 300.000 turisti trasportati entro la fine dell’anno. Il fatturato della Società è di 5 milioni di euro».
Italia al 100%
Una caratteristica di questo imprenditore, nato nel 1962 cresciuto e partito da Palestrina, è quella di ribadire con forza in ogni circostanza che Iobus è l’operatore tutto italiano dei tours cittadini. Quando invece abbiamo assistito a una vendita incontrollata a gruppi stranieri di società italiane che hanno fatto la storia del Made in Italy.
Una fotografia icastica della Società – nella quale riveste il ruolo di general manager la figlia Fabiola – che sta crescendo sul mercato del trasporto di turisti e che si è mossa con senso di italica responsabilità (basti pensare a imprenditori illuminati quali Adriano Olivetti e Michele Ferrero per il passato, Brunello Cucinelli per il presente) anche nel periodo più buio di questo ventennio del terzo Millennio (Covid) mantenendo tutto il personale e annunciando l’assunzione di 15 persone per rinforzare l’organico in vista anche del boom turistico che nel 2023 prevede circa 68 milioni di turisti, di cui 2 milioni e 300 mila registrati solo a Roma nel mese di aprile.
È il senso etico di un imprenditore che si muove con prudenza e avvedutezza sino a raggiungere con il nuovo prodotto IOBUS una posizione di rilievo in questo segmento del turismo cittadino.
Espansione
Dopo la fase sperimentale di studio e di avvio oggi siamo nel pieno di uno sviluppo che riguarderà altre Città grandi e minori della Penisola e, forse, anche qualcuna internazionale.
Dopo l’esordio di Roma, seguito da un approdo operativo a La Spezia–Porto Venere e Lerici, Iobus arriva a Milano e Materia grazie a due distinte operazioni di partnership, annunciate nel corso della conferenza stampa in un albergo di Roma, mentre fuori il termometro segnava 43 gradi!
La prima a Milano con un accordo di collaborazione commerciale con l’operatore “MilanOpenTour” per condividere uno sviluppo strategico del prodotto “openbus”, che nasce dalla necessità far conoscere e valorizzare le Città come chi le vive quotidianamente, ma anche con l’intento di sviluppare un innovativo prodotto “combinato” che preveda tours cittadini a Roma e Milano.
A vantaggio dei turisti
«Nella recente storia degli openbus, questa formula rappresenta un unicum» – sottolinea Giuseppe Cilia – «perché si offre la possibilità ai turisti di effettuare un unico acquisto di viaggio per i tours previsti nelle due Città, con il vantaggio non marginale, di una tariffa agevolata. Un’imponente operazione di marketing che, siamo certi, è solo l’inizio per ulteriori e importanti sviluppi futuri tra due grandi realtà dell’imprenditoria turistica italiana».
La seconda operazione è con il partner “Martulli Viaggi” di Matera, che annovera vari servizi per l’incoming lucano: si tratta di un modello che prevede l’uso del marchio Iobus e la gestione di un bus brandizzato nonché l’utilizzo della guida in 8 lingue, mentre l’attività commerciale viene svolta da entrambe le aziende, con i propri siti web e attraverso le Ota. Nel caso di Matera il tour previsto è un “one-round” in una unica soluzione, che permette ai turisti di visitare gli angoli più suggestivi di questa Città, che è stata anche Capitale Europea della Cultura nel 2019.
Enzo Di Giacomo
Foto © Enzo Di Giacomo