Conclusa la Gmg di Lisbona, il volto giovane della chiesa di oggi

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Papa Francesco: «I giovani sono giovani e fanno delle ragazzate, ma cercano di guardare avanti e loro sono il futuro. Bisogna accompagnarli per questo io insisto tanto sul dialogo vecchi – giovani, nonni – nipoti, genitori – figli»

Si è conclusa domenica 6 agosto a Lisbona la Giornata mondiale della Gioventù (Gmg). Circa due milioni di giovani provenienti da tutti i Continenti vi hanno partecipato. Papa Francesco con la vitalità che lo contraddistingue non ha voluto far mancare la sua presenza a tutte le manifestazioni. Sono dieci anni che governa la Chiesa tra sconvolgimenti epocali e con molti problemi interni da risolvere, gli scandali delle finanze, il grave fenomeno della pedofilia, la riforma della curia, la crisi delle vocazioni. È in tale contesto che la gioiosa Gmg di Lisbona ha accolto i vari discorsi di Papa Francesco, che ha rilanciato ai giovani la missione evangelizzatrice della chiesa universale e il rinnovamento della fede.

Le sfide del mondo moderno

Senza mezzi termini il Papa ha invitato i giovani a mettere al centro la persona umana. «Siate coreografi della danza della vita, perché l’università non esiste per preservarvi come istituzione, ma per farvi rispondere con coraggio alle sfide del presente e quelle che affronterete nel futuro». Papa Francesco ha sollecitato i giovani ad essere cristiani praticanti, artigiani della giustizia, e della bellezza. Il titolo di studio non deve essere visto come una licenza per costruire il bene personale, ma come un mandato per dedicarsi a una società più giusta e più progredita.

Rispondendo a una domanda di una studentessa, il Santo Padre ha rivelato un suo sogno, che la nuova generazione sia costituita da maestri di compassione, maestri di umanità, maestri di nuove opportunità per tutti gli abitanti del Pianeta. Dobbiamo ridefinire ciò che chiamiamo progresso, è urgente un cambiamento della base dell’economia e della politica. Bergoglio ha ricordato ai giovani le parole di una grande poetessa portoghese Sophia de Mello Andresen che auspicava la realizzazione della giustizia sociale con la riduzione del divario tra i ricchi e i poveri.

Il messaggio conclusivo di Papa Francesco al Parque Tejo

Domenica mattina il Pontefice ha raggiunto in auto il Parque Tejo per la Santa Messa conclusiva della XXXVII Giornata mondiale della Gioventù. Ad attenderlo c’erano oltre un milione e mezzo di giovani ai quali ha detto: «È bello essere qui. Ciò che abbiamo vissuto insieme, è bello come abbiamo pregato, con tanta gioia nel cuore. Possiamo chiederci cosa portiamo con noi ritornando alla vita quotidiana? Rispondo con tre parole: brillare, ascoltare e non temere.

«Il Vangelo» – prosegue Francesco – «ci dice il volto di Gesù si trasfigura, il suo volto brillò come il sole (…) cari giovani anche noi abbiamo bisogno di un lampo di luce per affrontare le tante oscurità della vita, le tante sconfitte quotidiane. ”Il nostro Dio fa brillare i nostri occhi».

«Una nube luminosa coprì i discepoli» – prosegue il Santo Padre – «“Ascoltatelo questo è il mio figlio prediletto”. Ascoltare Gesù è tutto quello che c’è da fare nella vita e voi, vi invito, ascoltatelo!». «Nella Bibbia è una parola che si ripete spesso. Queste furono le ultime parole nel momento della trasfigurazione Gesù disse ai discepoli “Non temete” e io lo dico a voi».

L’invito

«Cari giovani vorrei guardare negli occhi ciascuno di voi e dirvi non temete, non abbiate paura. GmgDi più vi dico una cosa molto bella. Non sono più io è Gesù stesso che vi guarda ora. Lui che vi conosce, conosce il cuore di ciascuno di voi, conosce la vita di ognuno di voi, conosce le gioie, le tristezze, i successi, i fallimenti, oggi Lui dice a voi qui a Lisbona in questa Giornata mondiale della Gioventù “Non temete, non temete, coraggio non abbiate paura!».

I temi affrontati dal Papa nel volo di ritorno

A proposito della preghiera silenziosa nella Cappellina della Madonna di Fatima, Papa Francesco ha detto: «Ho pregato la Madonna per la pace. Non ho fatto pubblicità. Lei nella prima guerra mondiale aveva chiesto questo e ciò ho chiesto alla Madonna».

«Ho ricevuto riservatamente un gruppo di persone che sono state abusate, abbiamo dialogato di questa peste, questa tremenda peste. La situazione è molto grave. Nella Chiesa c’è una frase che stiamo usando continuamente tolleranza zero. I pastori che non si sono presi le loro responsabilità devono farsi carico di questa irresponsabilità. Ci sono anche altri abusi come il lavoro minorile, l’abuso delle donne, c’è una cultura dell’abuso che l’umanità deve rivedere e convertirsi».

Il collega Guenois Jean Mariè de Le Figarò ha chiesto al Papa come andava la sua convalescenza e gli ha ricordato che tra qualche settimana sarà a Marsiglia, ma mai ha visitato la Francia, perché?. Il Papa ha risposto: «La mia salute va bene ma porterò una fascia per due tre mesi fino a quando i muscoli saranno più forti. Andrò a Marsiglia ma in Francia no. La cosa più grande che mi preoccupa è il problema del Mediterraneo. Per questo vado in Francia. Il criminale sfruttamento dei migranti, i lager del Nord Africa. La settimana scorsa il presidente Macron mi ha detto che è sua intenzione venire a Marsiglia e io sarò lì una giornata e mezza, arrivo il pomeriggio e la seguente giornata piena».

Il Papa è rientrato a Roma domenica sera alle ore 22,15 a Fiumicino e lunedì 7 di buon mattino si è recato alla Basilica di Santa Maria Maggiore sostando in preghiera davanti l’icona della Vergine Salus Populi Romani, quindi ha fatto rientro in Vaticano e avrà ora bisogno di un meritato riposo.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Agenzia info salesiana, Vatican News, Luce

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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