Incendi, il circolo vizioso con il cambiamento climatico

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Incendi

Alluvioni, roghi, disastri ambientali di enormi proporzioni che stanno trasformando in peggio il Pianeta rendendolo invivibile

La situazione degli incendi in diverse Nazioni nel 2023 è fuori controllo. Tante le persone che sono costrette a evacuare dalle proprie abitazioni, addirittura dalle Città a causa dei roghi, in alcuni casi completamente rase al suolo. Migliaia di ettari di vegetazione stanno andando in fumo e ciò comporta una accelerazione per il riscaldamento climatico. Tutti i Paesi nel Mondo si stanno adoperando per cercare soluzioni alternative come le energie rinnovabili, l’elettrico in sostituzione del gasolio, ma saranno mai sufficienti? Forse si dovrebbe iniziare a pensare di costruire meno con il cemento e tentare di far ricrescere della sana e naturale vegetazione che produce ossigeno. Perché le fonti rinnovabili non ci permetteranno di respirare meglio.

Un circolo infinito

Gli incendi, solo nell’ultimo mese, hanno contribuito in modo esponenziale allo scioglimento dei ghiacciai e all’inquinamento atmosferico di cui tanto si parla ma poco si agisce. Il fumo tossico rappresenta una grave minaccia per animali, piante e persone. Le tossine possono anche penetrare nell’approvvigionamento idrico, rendendo l’acqua imbevibile. Le emissioni di gas serra prodotte dagli incendi causano un’innalzamento della temperatura media del Pianeta ed eventi meteorologici estremi come periodi prolungati di siccità. E più il clima è secco e caldo, più è facile che gli incendi si propaghino rapidamente e diventino sempre più difficili da domare.

Gli Oceani si riscaldano e cambiano colore a causa dei cambiamenti climatici. Le estati diventano sempre più calde in molte parti del Mondo, con temperature che raggiungono i 45°C. Inoltre, il riscaldamento globale ha creato un’atmosfera più calda che trattiene più umidità che a sua volta crea acquazzoni più mortali. Questo alto livello di precipitazioni ha portato a inondazioni e smottamenti, che hanno recentemente colpito migliaia di persone in tutto il Mondo, tra cui Giappone, India, Stati Uniti e Brasile.

Incendi

Canada

Nelle ultime ore la situazione dei roghi in Canada sta precipitando. Il premier della provincia canadese della British Columbia, David Eby, ha dichiarato lo stato di emergenza, affermando che le autorità stanno «affrontando la peggiore stagione di incendi mai vista». Migliaia le persone evacuate dalle Città a est di Vancouver. I vigili del fuoco sono impegnati a spegnere le fiamme ormai fuori controllo di McDougall Creek che si sono propagate su 10.500 ettari verso le colline e le montagne sopra la Città di West Kelowna, situata 300 km a est di Vancouver.

Effettuate evacuazioni anche nella vicina Kelowna, di circa 150.000 abitanti, di fronte al lago Okanagan. Mentre le autorità della Regione dei Territori del Nord-Ovest affermano che più di 19.000 persone sono state allontanate dagli incendi che minacciano il capoluogo Yellowknife, Città praticamente svuotata. Altre 36.000 in preallerta. Le squadre dei vigili del fuoco, con l’aiuto anche di militari dell’esercito, sono al lavoro 24 ore su 24. Lo spazio aereo della Regione resta chiuso per agevolare gli sforzi degli aerei anti-incendio.

Sono 14 milioni gli ettari di vegetazione andati in fumo (il doppio dell’ultimo record risalente al 1989): una superficie equivalente a quella della Grecia.

Tenerife

Nell’Isola più grande dell’Arcipelago spagnolo delle Canarie i vigili del fuoco Incendistanno combattendo contro un vasto incendio. Le condizioni meteo, temperature torride, mancanza di pioggia e forte vento, hanno peggiorato la situazione costringendo migliaia di persone a fuggire dalle loro case sull’Isola principale. Il presidente della Regione, Fernando Clavijo, ha citato i dati della Guardia Civile sugli sfollati, finora 12.279 destinati ad aumentare.

L’incendio, divampato martedì scorso in una zona montuosa nel nord-est dell’Isola, è diventato il più grande incendio nella storia dell’Arcipelago. L’accesso al parco nazionale del Teide, il vulcano che domina l’Isola e con i suoi 3.715 metri è la cima più alta di tutta la Spagna, è stato bloccato. Finora il rogo divampa in un’area di 70 chilometri di perimetro e ha bruciato 8.400 ettari, il 4% della superficie totale di Tenerife, coinvolgendo 11 villaggi. Clavijo ha detto che circa 500 persone stanno affrontando l’emergenza fra vigili del fuoco, addetti alla sicurezza e alla logistica, con 22 aerei antincendio.

Hawaii

La scorsa settimana l’Isola di Maui, nelle Hawaii, è stata pesantemente colpita e la Città di Lahania praticamente non esiste più. Il Governo non ha ancora stabilito le cause del disastro ma dalle testimonianze dei cittadini si evince che ci sia stato un mancato allarme da parte di chi gestisce il sistema di sirene. Ma anche le compagnie elettriche non hanno ridotto la loro produzione. Ciò ha aumentato il pericolo durante i periodi di forte vento poiché le linee elettriche abbattute che rilasciano energia possono facilmente innescare roghi.

Gli incendi hanno raso al suolo interi ecosistemi. In termini di copertura vegetale, le Hawaii sono una zona molto predisposta a incendi: oltre l’80% del suo territorio é ricoperto da vegetazione. A questo si deve aggiungere la siccità: secondo i dati dell’US Drought Monitor (un consorzio di vari istituti americani che monitora il problema), quasi il 14% delle Hawaii si trova in condizioni di moderata/severa siccità mentre l’80% del territorio è classificato come secco. Proprio in questi ultimi giorni poi, l’arcipelago é stato attraversato dall’Uragano Dora che con i suoi venti oltre i 100 km orari ha contribuito a spargere le fiamme velocemente.

Grecia

Nella Penisola ellenica le autorità locali hanno inviato un messaggio sui cellulari ai cittadini di Alexandroupolis chiedendo loro di restare all’interno delle case con le finestre chiuse per evitare il fumo soffocante prodotto dall’incendio divampato in una zona boscosa nell’area di Melia. Quattro villaggi, Loutro, Agnantia, Aristino e Doriko, evacuati a seguito di un messaggio del numero di emergenza 112 che diceva “se siete in questa zona muovetevi immediatamente verso Alexandroupolis”. L’incendio ha portato anche al blocco del traffico sulla via Egnatia, la maggiore del nord della Grecia.

Alluvioni

Nord dell’India

Terribili le immagini di inondazioni improvvise che hanno spazzato via tutto ciò che incontravano nel Nord dell’India. La maggior parte dei fiumi sta straripando e migliaia di persone sono ancora bloccate sulle colline. Finora sono morte circa 40 persone.

Usa

Piogge torrenziali e inondazioni improvvise hanno devastato la Regione nord-orientale degli Stati Uniti, in particolare lo Stato del Vermont e la Regione della Hudson Valley nello stato di New York. Il governatore del Vermont Phil Scott ha definito l’inondazione “storica e catastrofica”.

Giappone

Sette persone sono morte dopo che la “pioggia più forte mai vista” nel Sud-Ovest del Giappone ha provocato inondazioni e smottamenti. Con l’aumento dei tifoni e delle inondazioni negli ultimi anni, la Nazione sta affrontando la vulnerabilità nei confronti delle crisi climatiche.

Brasile

In Brasile, forti piogge e inondazioni hanno costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie case in due Stati del Nord-Est. Più di 20.000 persone ad Alagoas Incendisfollate a causa di questo ultimo grave impatto climatico.

Spagna

Le strade della Città nord-orientale di Saragozza, in Spagna, allagate dopo un violento temporale e acquazzoni torrenziali. Si potevano vedere persone aggrappate alle loro auto e arrampicarsi sugli alberi vicini per sfuggire alle acque alluvionali prima che i servizi di emergenza potessero svolgere missioni di soccorso.

 

Ginevra Larosa

Foto © National Oceanic Service, Breaking News, BBC

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