Con Cutugno scompare “l’italiano vero” che cantava o era autore

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Cutugno

Ha scritto successi per Adriano Celentano, Johnny Hallyday, Mireille Mathieu, Dalida, Sheila, Miguel Bosé, i Chocolats, Luis Rodríguez, Luis Miguel, Christian Castro

Toto Cutugno è morto oggi pomeriggio all’ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato. Il cantautore era malato da tempo per un tumore maligno alla prostata che teneva a bada dal 2007. E così un pezzo di storia della musica italiana se ne va a 80 anni appena compiuti, con 100 milioni di copie vendute, successi scritti per se stesso e per altri grandi artisti. Ma non solo, perché Toto Cutugno è stato anche il secondo italiano a vincere l’Eurovision Song Contest, 26 anni dopo Gigliola Cinquetti, nel 1964, e 30 anni prima dell’edizione dei Maneskin, datata 2021: Cutugno vinse nel 1990 con Insieme: 1992“.

Il comunicato della casa discografica

A darne notizia la casa discografica Carosello Records ed Edizioni Curci: “A poco più di un mese dal suo ottantesimo compleanno ci lascia uno degli artisti italiani più famosi di sempre – si legge nella nota – un cantautore da oltre 100 milioni di copie, esponente della musica italiana più noto in tutto il Mondo, cantautore che ha saputo portare la semplicità e la tradizione della canzone italiana anche all’estero, un artista dalla straordinaria carriera che continuerà a ispirarci e unirci”.

Nato il 7 luglio 1943 a Fosdinovo, provincia di Massa-Carrara, da un sottufficiale della Marina di origini siciliane con la passione per la tromba ha preso parte a 15 edizioni del Festival di Sanremo, non solo da solista, vinto nel 1980 conSolo noi“. Inizia artisticamente a metà degli Anni 60 come batterista, nel ’70 si mise in luce a “Un Disco per l’Estate” con “Questo fragile amore“.Cutugno La carriera solista dal 1976 e un anno dopo parte quella, di successo, come autore. A dimostrarlo “Soli“, canzone scritta per Adriano Celentano, a lungo in testa alle classifiche. Negli Anni 80 continuerà a scrivere canzoni per altri artisti e non solo italiani. Tra questi, in Francia, Johnny Hallyday, Mireille Mathieu, Dalida, Sheila. E poi ancora in Spagna e Sudamerica per Miguel Bosé, i Chocolats, Luis Rodríguez, Luis Miguel, Christian Castro.

Gli anni d’oro

Sempre nel 1980 scrive ancora per Celentano, con la collaborazione di Cristiano Minellono e di Claudia Mori: la canzone è un altro successo, “Il tempo se ne va“. Nel 1983, invece, prenderà parte all’edizione del Festival di Sanremo con la sua canzone più famosa, L’italiano“, che arriverà solo quinta ma che vinse comunque la votazione popolare. La canzone era stata scritta pensando a una interpretazione di Adriano Celentano, che questa volta, però, rifiutò. Fu Gianni Ravera, organizzatore del Festival di Sanremo, a convincerlo a interpretarla. Così L’italiano scala le classifiche europee (in Italia raggiunge la prima posizione e rimane nella Top 10 per settimane), viene poi incisa e tradotta da vari artisti in diverse lingue, vendendo milioni di dischi.

Negli anni successivi arriveranno altre partecipazioni al Festival, apparizioni in tv comprese le conduzioni di programmi Rai, successi all’estero e anche una versione in cinese de L’italiano. Canterà il suo successo più grande anche insieme a Nel blu dipinto di blu con il Coro dell’Armata Rossa.Cutugno E per quelle che sono state considerate posizioni filorusse, il 15 marzo 2019 un gruppo di deputati ucraini ha addirittura fatto sapere di volere precludere l’ingresso nel loro Paese a Toto Cutugno, attraverso una richiesta ufficiale a Vasily Gritsak, capo dei servizi segreti dell’Ucraina. In realtà la vera offerta dei russi (che rifiutò) fu quella anni prima di imbarcarsi su una Soyuz, diventando il primo cantante in orbita della cosmonautica sovietica. E invece ne celebrò le imprese esibendosi sotto i riflettori del Cremlino all’anniversario dei cinquant’anni del volo di Gagarin.

Meloni e Mollicone: «Perdiamo un simbolo nazionale»

«Ciao a Toto Cutugno. Un italiano vero». Così su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un post che lo ricorda anche con una foto. Per il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, «con la scomparsa di Toto Cutugno perdiamo un simbolo nazionale, apprezzato internazionalmente. Memorabile la vittoria all’Eurovision nel 1990 con “Insieme:1992”, sulla caduta del Muro di Berlino. Piangono tutte le comunità italiane nel Mondo per cui lui era il simbolo stesso dell’italianità e delle loro radici. Un cantante che ci ha regalato emozioni e poesie e ha fatto sognare la nostra Nazione. Caro Toto, anche lassù ti lasceranno cantare, perché sei stato fiero e un italiano vero».

Sangiuliano e Pagano: «Ha rappresentato la canzone italiana all’estero»

«Con la scomparsa di Toto Cutugno il mondo della musica perde un interprete popolare e importante. Un artista, con l’orgoglio di essere italiano, apprezzato anche all’estero, i cui successi sono stati la colonna sonora di un’epoca. Dimostrò il suo talento anche come autore. Sono vicino alla famiglia e alle persone a lui più care in questo momento doloroso», le parole del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

«Un doveroso omaggio a Toto Cutugno, interprete sincero e appassionato della nostra musica, uno dei cantautori più amati del nostro Paese, ha rappresentato egregiamente la canzone italiana all’estero riuscendo ad avvicinare popoli e culture distanti interpretando l’anima più autentica e popolare dell’Italia. Con la “chitarra in mano” ci lascia un’eredità musicale e poetica che continua a ispirarci. Alla famiglia, e a coloro che lo hanno amato, il mio messaggio di vicinanza e cordoglio». Lo scrive, sui suoi canali social, Nazario Pagano, presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera.

Coldiretti: «Ha interpretato per primo ritorno alla vita rurale»

Con il celebre brano “Voglio andare a vivere in campagna” «ha interpretato per primo nella canzone il ritorno dell’interesse degli italiani per la vita rurale dopo che per decenni era stata considerata sinonimo di arretratezza e disagio». È quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere cordoglio per la scomparsa di Toto Cutugno che «ha contribuito a far apprezzare i valori dell’agricoltura e della vita di paese». Per la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana il cantautore era «un artista popolare che con il suo impegno ha aiutato ad amare le radici nazionali e a farle conoscere anche all’estero».

Orietta Berti: «Oggi è un giorno triste»

Per finire il ricordo della collega-cantante Orietta Berti: «Con Toto ci siamo incontrati tantissime volte già dagli anni Settanta, nei Festival di Sanremo e nei programmi televisivi. Ricordo con affetto una trasmissione “Piacere Rai Uno” che Toto conduceva e nella tappa di Ferrara dove andai ospite ricordo il suo grande spirito di accoglienza e la sua gentilezza. Le ultime volte ci siamo visti in Canada dove eravamo in Tournée insieme a Toronto e poi a “Domenica In” dove ci siamo salutati nei camerini. Non dimenticherò mai la divertente esperienza televisiva nel programma “Ora o mai più” dove con Toto e tanti altri colleghi abbiamo condiviso il tavolo dei coach e abbiamo ricordato tanti aneddoti delle nostre carriere. Quando uscì il suo brano “L’italiano” ricordo che ci incrociammo anche in Belgio per delle promozioni tv. È un giorno triste. Sono vicina ai famigliari e porgo loro le mie condoglianze».

 

Elodie Dubois

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Elodie Dubois
Francese, innamorata dell'ambiente e dell'Italia. Sempre attenta alle tematiche che riguardano la lotta all'effetto serra e la riduzione dell'inquinamento, contribuisce con la sua esperienza a Strasburgo e a Bruxelles alla realizzazione di una buona Euro...comunicazione!

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