Guida essenziale ai vini d’Italia

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Vini

Decima edizione, quella del 2024, della guida che è un’inchiesta. Tra le Regioni la Campania sta crescendo molto. Intervista a Daniele Cernilli

Nella Roma antica, imperiale, i “decennalia” erano le celebrazioni in onore degli imperatori per il decimo anno di regno. Nell’Italia di oggi, a Roma, nella sede di Spazio Novecento all’Eur, si sono celebrati i dieci anni della “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” di Daniele Cernilli (alias DoctorWine) con la presentazione dell’edizione 2024, il quale dopo aver dato vita (e autorevolezza) a quella celebre del Gambero Rosso con la prima Guida del 1988, curata con Stefano Bonilli, Carlo Petrini, Gigi Piumati, si è voluto cimentare con quest’ultima creatura che, comunque, sta trovando una sua collocazione nel mondo dell’enologia e dell’editoria non solo nazionale.

 

Dieci anni che hanno cambiato il Mondo attraversato da guerre, epidemie, crisi economiche-finanziarie. Nel mondo del vino cosa è cambiato?

«Tante cose. È cambiato per esempio il modo di distribuire il vino», risponde Daniele Cernilli da noi intervistato. «Abbiamo avuto una serie di crisi anche economiche. Il vino è un marker della situazione economica internazionale. Sono cambiate molte cose anche nella consapevolezza dei produttori stessi che hanno cominciato a distribuire anche in altro modo. Sono cresciute le distribuzioni on line anche a livello internazionale, europeo soprattutto».

La Guida essenziale sempre più strumento di indirizzo e educazione al vino?

«È una inchiesta sul vino italiano. Quest’anno abbiamo 1.254 produttori con 3.189 vini. Le aziende in Italia sono tra 25-30.000. Quindi stiamo parlando di una piccolissima percentuale. Nessuna azienda ha tutti i vini che produce, soltanto le specialità della casa. Quindi noi abbiamo oltre 3.000 vini su più di 100.000 etichette».

Tra le Regioni italiane quale quella più emergente?

«Ultimamente la Campania è una Regione che sta crescendo molto. In Romagna stanno cambiando pelle con le sottozone che hanno creato. La Romagna che faceva pensare alla piadina e a dei vini nazional popolari, adesso invece ha una serie di produttori molto interessanti. Si comincia a sentire qualcosa di nuovo nel Lazio, non tanto nelle zone classiche. Ci sono alcuni produttori in zone che non ti aspetti che fanno vini molto interessanti. Anche nel viterbese si migliora la produzione».

Dopo 40 anni di esercizio quotidiano di studio, di insegnamento, di educazione al vino, con la realizzazione di ben 35 edizioni di guide e assaggiando un numero impressionante di vini (150.000 circa), ha ancora la voglia di proseguire?

«Anche noi di Doctorwine stiamo pensando a dei ricambi generazionali così come è avvenuto nel campo dei produttori. Il Doctorwine è anche diventato una icona, un marchio. Abbiamo molti collaboratori giovani e ne prenderemo altri».

La Guida essenziale ai vini d’Italia 2024 non è una raccolta di migliaia di aziende, ma la selezione di quelle migliori che nel prossimi mesi propongono sui mercati vini di gran pregio

«Va anche detto che la qualità media della produzione italiana, è in continua crescita e questo rende l’opera dei selezionatori sempre più difficile e forse, proprio per questo, sempre più utile».

Tra i prestigiosi premi speciali, c’è quello assegnato al miglior vino rosso dell’anno che, in questa guida, è attribuito all’ “Amarone della Valpolicella Classico 2013 Bertani”, uno dei grandi produttori storici della Valpolicella

«Matura per 7 anni in rovere di Slavonia da 50 e 100 ettolitri. Rubino brillante, con bordo granato. Naso molto pulito e intrigante con note di ciliegia e spezie rare. Gusto secco, acidità alta e tannino integrato. Ottima beva. Finale di arancia rossa di Sicilia. Lungo, spettacolare».

Il vino bianco dell’anno è “Trebbiano d’Abruzzo 2019 Valentini”, una delle versioni più incredibili. Un vino molto particolare, forse uno dei più grandi vini contadini del Mondo

«A Milano abbiamo fatto un video collegamento con Francesco Valentini, che era in mezzo alle vigne perché stava vendemmiando e indossava un incredibile paio di occhiali Ray-Ban, che mettevano insieme la tradizione della viticoltura abruzzese con i Ray-Ban».

“Il vino è vita: farlo è un’arte, parlarne è cultura, berlo è gioia di vivere” ha scritto il filosofo Friedrich Nietzsche. Daniele Cernilli si è laureato alla Sapienza, discutendo una tesi sulla teoria della conoscenza del neoidealismo italiano con Guido Calogero, uno dei padri della filosofia italiana del dopoguerra. “Ricordo che gli ultimi incontri con lui, a casa sua, per le correzioni finali al lavoro, furono innaffiati da vini di adeguata fattura, con gioia di entrambi, tanto che si rischiava di parlare più di quelli che della mia tesi” ha scritto Cernilli nel suo libro “Memorie di un assaggiatore di vini”.  

I Premi speciali che contribuiscono a fare luce sullo stato della nostra vitienologia:

Rosso dell’anno
  • Amarone della Valpolicella Classico 2013 Bertani, Veneto
Bianco dell’anno
  • Trebbiano d’Abruzzo 2019 Valentini, Abruzzo
Rosato dell’anno
  • Trentino Pinot Grigio Ramato Controcanto 2021 Tenute Sajni Fasanotti, Trentino
Vivace dell’anno
  • Franciacorta Riserva Cuvée Franco Ziliani Dosaggio Zero 2008 Guido Berlucchi, Lombardia
Dolce dell’anno
  • Passito di Pantelleria Ben Ryé 2020 Donnafugata, Sicilia
L’esordio vincente
  • Chianti Classico Riserva Ruello 2019 Boschetto Campacci, Toscana
Miglio rapporto qualità/prezzo
  • Erbaluce di Caluso Fior di Ghiaccio 2022 Cantina Produttori Erbaluce di Caluso, Piemonte
Premio qualità diffusa
  • Basilicata Bianco Il Manfredi 2022 Re Manfredi Terre degli Svevi, Basilicata

Azienda dell’anno

  • Gruppo Collemassari (Poggio di Sotto, Grattamacco, Collemassari), Toscana
Produttore emergente
  • Tenuta Ceri, Toscana
Premio cooperazione
  • Cantina Produttori San Michele Appiano, Alto Adige
Winemaker dell’anno
  • Roberto Di Meo, Campania
Premio vitienologia sostenibile
  • Stefano Casadei (Castello del Trebbio, Tenute Casadei, Olianas)
Une vita per il vino (ex-aequo)
  • Piero Antinori (Antinori, Toscana)
  • Carlo Guerrieri Gonzaga (San Leonardo, Trentino)
Next Generation
  • Federica Boffa (Pio Cesare, Piemonte)
Premio progetto qualità
  • Etico di Amorim Cork Italia

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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