Papa Francesco, Giubilei e cinema

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Papa Francesco

Un legame storico, culturale e religioso che la fondazione Mac vuole riportare alla luce

 

Nata a marzo 2023, la Fondazione Mac – Memorie audiovisive del cattolicesimo nasce per rispondere all’urgenza culturale del recupero e della valorizzazione del patrimonio storico audiovisivo e documentale del Cattolicesimo, attraverso la preservazione, l’accessibilità, la digitalizzazione dei materiali d’archivio e la valorizzazione culturale, accademica ed educativa del suo patrimonio.

«L’avvio di iniziative di largo respiro come il progetto dedicato al censimento e alla descrizione delle fonti audiovisive relative ai Giubilei del Novecento e i progetti tesi a riscoprire e diffondere il patrimonio audiovisivo di istituzioni e soggetti rilevanti per la storia della Chiesa, come quelli dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e della Fondazione Don Carlo Gnocchi, testimoniano la bontà dei vostri obiettivi e l’efficacia del vostro metodo», così Papa Francesco incontrando il cdA della Fondazione MAC – Memorie Audiovisive del Cattolicesimo.

«La Fondazione» – ha proseguito – «è la risposta nata nel solco delle mie indicazioni e traccia oggi una strada che merita di essere ulteriormente sviluppata: il coinvolgimento di importanti Università, Centri di Ricerca e partner tecnologici nei progetti, così come il concreto svilupparsi di un coordinamento con gli istituti preposti alla conservazione del patrimonio audiovisivo della Chiesa, delineano un modello da seguire, ulteriormente valorizzato e autorevolmente convalidato dalla collaborazione che la Fondazione ha strutturato con la biblioteca apostolica vaticana e l’archivio apostolico vaticano».

Un simbolo per il Santo Padre

Nell’occasione, a Papa Francesco è stata donata l’Icona Salus Populi Romani. Mons. Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione Mac e preside della facoltà di Scienze della Comunicazione presso l’Università internazionale Uninettuno, spiega come: «prima della partenza e al ritorno da ogni viaggio, il Santo Padre si reca nella basilica di Santa Maria Maggiore per una preghiera di fronte alla Madonna. Il suo desiderio di essere sepolto nella cappella Paolina, per stare per sempre vicino alla Madonna che si dice sia stata dipinta da San Luca. Così abbiamo pensato di far realizzare la copia esatta dell’opera così che la possa vedere ogni giorno».

«La lavorazione, in pictografia su tavola, riproduce fedelmente i passaggi della pittura aregola d’arte”. Le figure, così come lo sfondo, sono state ricreate in ogni minimo particolare con l’ausilio di una lente d’ingrandimento. La doratura, in oro zecchino 24 kt. è stata applicata come nell’originale restaurato così da conferire un impatto estetico molto vicino al vero. Un lavoro durato mesi e che ha coinvolto tutte le maestranze della Bottega Tifernate sotto la guida dell’artista Stefano Lazzeri».

Patrimonio di grande valore

Nell’incoraggiare i presenti a proseguire nel prezioso lavoro con urgenza «perché i costi economici saranno certamente minori di quelli che si pagheranno dal punto di vista storico, culturale e religioso con la perdita di tanto patrimonio audiovisivo cattolico» il Santo Padre Papaha chiesto «di iniziare a ordinare, secondo i criteri scientifici aggiornati alla più recente dottrina archivistica, il patrimonio della filmoteca vaticana che, per quanto modesto nella sua estensione quantitativa, in questo quadro assume oggi particolare valore in virtù dell’interesse che rivestono dal punto di vista storico-culturale le modalità di acquisizione della documentazione audiovisiva che vi è conservata secondo le linee dettate dai miei predecessori. In questo senso accolgo con particolare favore, il progetto di restauro da parte della Fondazione MAC dei film sui Giubilei depositati presso la Filmoteca Vaticana, che coinvolgerà importanti istituzioni, Centri di Ricerca e sponsor istituzionali».

«Fondazione Mac», ha concluso Papa Francesco, rappresenta «un modo virtuoso per indicare a tutti un percorso possibile e necessario di valorizzazione del nostro ricco ma fragile patrimonio audiovisivo ecclesiastico».

 

Eleonora De Nardis

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Sociologa delle relazioni internazionali, giornalista professionista, scrittrice, attivista per i diritti civili e le pari opportunità. Mi occupo di linguaggio, donne, politiche migratorie, bias e gender. Scrivo su varie testate tematiche e lavoro come ufficio stampa free lance. Vivo a Roma con i miei tre figli.

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