Gli Usa propongono la “condivisione” nel Mediterraneo orientale?

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Il viaggio del segretario di Stato americano Antony Blinken a Istanbul e Chania è considerato il più importante degli ultimi due decenni

I rapporti da Washington indicano che il viaggio del segretario di Stato Usa Antony Blinken a Istanbul e Chania è il più importante degli ultimi due decenni, perché secondo quanto riferito ha discusso con i leader di Grecia e Turchia i modi per “avvicinare i due Paesi”. Sembra che a Chania, la patria di Eleftherios Venizelos, gli sia stato chiesto di offrire alla Turchia metà della greca Zee (Zona economica esclusiva) nel Mediterraneo orientale. Per essere più precisi, questo è stato il messaggio di Antony Blinken a Kyriakos Mītsotakīs durante l’incontro nella residenza del primo ministro greco. Non sappiamo cosa gli abbia detto il primo ministro greco, ma ora presumiamo cosa intendesse Blinken quando ha detto “avvicinare i due Paesi“.

 

Messaggio simile del segretario di Stato americano all’omologo turco a Istanbul

Blinken ha spiegato ad Hakan Fidan che la Turchia potrebbe concordare con la Grecia la divisione del Mediterraneo orientale, ma dimenticare le sue aspirazioni per l’arcipelago dell’Egeo e che non si tratta di rivedere il Trattato di Losanna.Usa Questa posizione americana non è nuova. Pianificata dal Dipartimento di Stato per molto tempo, ha ricevuto un maggiore impulso dopo le due pericolose guerre nella Regione e la cruciale direttiva dell’Unione europea sulla pianificazione dello spazio marittimo, per la quale si sospetta che ci sarà una reazione pericolosa da parte della Turchia se la Grecia limiterà essenzialmente le Zee nei suoi mari, perché la direttiva parla essenzialmente di una Zee territoriale e questo è esattamente ciò che ha fatto la Repubblica di Cipro.

Ankara pensa che la pace sui mari favorisce la parte greca

Pertanto, la direttiva dell’Ue ha dato agli Usa l’opportunità di affrettarsi e presentare le loro posizioni più rapidamente del previsto. Inoltre, sembrano aver abbandonato il piano di cosfruttamento o cogestione del Mediterraneo orientale, volendo ora che i due Stati abbiano dalla loro parte la piena sovranità. L’America capisce che se la Grecia procede con la pianificazione dello spazio marittimo richiesta dall’Unione europea, come ha fatto Cipro, si creerà una nuova enorme crisi a causa della prevista feroce reazione turca. È anche interessante menzionare la questione dell’Aia. Gli americani non pensano che andare all’Aia sia una soluzione, perché credono che i turchi non si accontenteranno di una decisione da cui guadagneranno relativamente non solo perché non li soddisferà pienamente, ma perché la pace sui mari favorisce la parte greca.

Americani cercheranno di risolvere la disputa come Zee tra Grecia ed Egitto

Sembra che gli americani si stiano affrettando a tornare nella Regione perché sono in preda al panico per gli sviluppi della guerra russoucraina e per la tragica situazione a Gaza. Riconoscono che il Mediterraneo orientale è al centro di questi sviluppi e vogliono evitare, con tutti i mezzi, un conflitto grecoturco che farebbe saltare i loro interessi. Credono che le acque calme che attualmente prevalgono nel Mediterraneo orientale non possano durare a lungo. Così promettono F16 alla Turchia e F35 alla Grecia, a patto che si comportino da “bravi ragazzi”. Sospetto che gli americani cercheranno di risolvere la disputa greco-turca sulla base della problematica delimitazione della Zee tra Grecia ed Egitto firmata il 6 agosto 2020. Sostengo che questa delimitazione è problematica perché si tratta di un’originalità globale, dal momento che il diritto del mare non prevede una delimitazione parziale delle Zee.

Da cosa si è partiti e quali potrebbero essere state le reali richieste

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato sull’isola greca di Creta dopo l’incontro in Turchia con il presidente Recep Tayyip Erdogan. Ha incontrato il primo ministro greco Kyriakos Mītsotakīs che con il suo Governo ha sostenuto gli sforzi degli Stati Uniti per evitare che la guerra di Gaza si allarghi. Blinken ha dato il via cosi alla sua ultima missione diplomatica urgente in Medio Oriente in Turchia, mentre cresce il timore che la guerra di Israele contro Hamas possa esplodere in un conflitto più ampio.

Blinken, sotto forma di ultimatum, avrebbe chiesto al primo ministro Mītsotakīs nuove forniture di armi all’Ucraina, come riferisce Newsbreak. Secondo gli autori dell’articolo, potrebbe trattarsi di un vero e proprio ricatto. Secondo informazioni non confermate, infatti, Anthony Blinken, durante l’incontro con Kyriakos Mītsotakīs, avrebbe chiesto alla Grecia di fornire nuovi sistemi di armamento all’Ucraina. “Ha dato al primo ministro qualche giorno per dare una risposta definitiva”. Gli autori dell’articolo hanno paragonato la richiesta del segretario di Stato Usa a un’estorsione. Hanno spiegato che la Grecia “ha già dato tutto e ha violato le difese nazionali, soprattutto sulle isole” nelle precedenti forniture di armi all’Ucraina. Se Mītsotakīs cederà al ricatto di Blinken, causerà “danni inimmaginabili” agli interessi nazionali della Grecia.

 

George Labrinopoulos

Foto © Inss, Indian Politics, Newscast Pratysksha

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George Labrinopoulos
Sono quasi 52 anni che vivo in Italia, originario di Vitina, nel Peloponneso, Sono nato a Vrilissia, 13 km dal centro di Atene, dove ho vissuto i primi 20 anni della mia vita, finché non sono arrivato a Roma dove ho lavorato come corrispondente per la Grecia e a una Agenzia Onu. Ho cominciato a lavorare in Italia nel '78, come secondo corrispondente di un importante giornale greco. Nel 1980 sono entrato nella stampa estera in Italia, della quale tuttora sono membro effettivo e per la quale negli anni Ottanta ho ricoperto per tre volte la carica di consigliere nel direttivo dell'associazione. Nell'arco di questi anni ho lavorato per vari quotidiani greci, oltre che per un'emittente radiofonica, Da Roma riuscii a portare tra il 1984, fino gli anni Novanta, politici del calibro di Pertini e Cossiga, i primi ministri Andreotti e Craxi, il Papa Giovanni Paolo II, Prodi, e altri uomini politici che attraverso il loro operato scrivevano la storia dell'Italia in quegli anni, poi messi in un libro "L'Italia dei giganti", due anni fa. Sono arrivato in Italia nel 1972, iscritto all'Università per Stranieri in Perugia per imparare la lingua italiana. Sono stato iscritto all'Università di Roma nella facoltà di Lettere e Filosofia indirizzo lingue straniere (inglese). Durante le lezioni il mio professore all'epoca Agostino Lombardo, ci insegnava analisi di testo e di poesia, e gia mi è arrivata la voglia di cominciare di fare il mestiere che dovevo fare nella mia vita. Giornalista...vorrei ricordare che negli anni '70 non c'erano scuole di giornalismo, e il mio mestiere l'ho imparato facendo la gavetta dopo l'Università, ero andato ad Atene e facevo praticantato a un giornale ellenico...erano gli anni del sequestro Moro, e un'agenzia ellenica chiedeva un secondo per l'Italia, e cosi sono tornato come professionista giornalista a Roma

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